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Attualità

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forza italiaPIATTAFORMA DEI RIFIUTI DI MACCHIA, PROBABILI, GRAVI CONSEGUENZE DEL SILENZIO DEL SINDACO D’ARIENZO
Il silenzio del Sindaco d’Arienzo sulla piattaforma dei rifiuti dell’area ex Enichem di Macchia rischia di determinare un nuovo, ingiustificato conflitto tra le popolazioni di Monte Sant’Angelo e di Manfredonia, ancora più grave e pericoloso di quello degli anni ’70 del secolo scorso.
Altrettanto grave è il silenzio tombale di tutti i Consiglieri Comunali.
Questo comportamento dei Rappresentanti istituzionali del nostro Comune ci spinge a dichiarare con nettezza che gran parte della Comunità montanara non ha alcuna responsabilità su quello che nei prossimi mesi potrebbe accadere nell’Agglomerato industriale di Macchia.
Nel nostro Stato di diritto è inaccettabile che il Sindaco d’Arienzo calpesti con inusitata arroganza due capisaldi della democrazia: l’informazione e la partecipazione.
Lo ribadiamo ancora una volta: il Sindaco di Monte Sant’Angelo, anche per onorare il prestigio della nostra Città millenaria, ha il dovere di rendere pubbliche almeno le relazioni tecniche del progetto preliminare del Mega Impianto per il Recupero della Plastica e della Proposta della SEASIF HOLDING consistente nella costruzione di impianti per la lavorazione della bentonite e per la selezione degli scarti delle miniere di “mezzo mondo”.
È assurdo che, addirittura, non ne sappiano nulla anche le due Associazioni ambientaliste di livello nazionale: Legambiente e Italia Nostra.
A questo punto, non ci appare fuori luogo ricordare al Sindaco d’Arienzo che la salute dell’ambiente è la salute delle popolazioni! Su questo terreno non è consentito a nessuno di essere superficiale e pressappochista o di obbedire agli ordini che vengono dall’alto per tutelare chissà quali interessi, senza informare la popolazione.
Il comportamento poco democratico del Sindaco d’Arienzo e la latitanza su questo tema del Vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, impongono una mobilitazione pacifica di tutto il territorio.
È del tutto evidente, ormai, che le sorti della piana di Macchia e della città di Manfredonia, le loro potenzialità di sviluppo turistico e industriale, la salute dei loro abitanti sono nelle mani delle popolazioni dell’intero Comprensorio.
La prima cosa per cui è necessario lottare è l’informazione, la chiarezza dei propositi, la legittimità delle procedure adottate, il confronto e la decisione partecipata.
Le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di Manfredonia del prossimo ottobre e quelle per il rinnovo del Consiglio Comunale di Monte Sant’Angelo dell’anno prossimo costituiscono due buone occasioni per aprire un dibattito ampio e approfondito, al fine di scongiurare che una parte della Piana di Macchia, quella cioè confinante con Manfredonia, diventi una piattaforma di rifiuti, pericolosa per la salute delle due popolazioni e dannosa per le potenzialità di sviluppo del turismo, dell’agricoltura e della pesca dell’intero Comprensorio.

Forza Italia, Verso il Futuro, Lega Monte Sant’Angelo

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forza italiaI LAVORI DELLA VILLA COMUNALE: TRA FINANZIAMENTI DEL PASSATO E RECENTI INTIMIDAZIONI

Nel mese di aprile 2005 il Comune di Monte Sant’Angelo (Sindaco Antonio Nigri) otteneva dalla Regione Puglia un finanziamento di 4.300.000 euro nell’ambito del programma nazionale denominato “Contratto di Quartiere II”.
Nel mese di marzo 2008 il Comune (Sindaco Andrea Ciliberti) sottoscriveva il protocollo d’intesa con la Regione Puglia per l’attuazione degli interventi di edilizia residenziale, pubblici e privati, e delle infrastrutture finanziate.
Nel mese di giugno 2009 veniva approvato il progetto esecutivo del Contratto di Quartiere, elaborato dall’architetto Sgobba.
Siccome il programma di edilizia residenziale proposto dalle imprese private non partiva per inesistenza della domanda di alloggi da parte delle famiglie montanare, rimanevano bloccati anche gli interventi pubblici di riqualificazione delle periferie urbane.
Nel mese di dicembre del 2013 (Sindaco Antonio di Iasio) veniva approvato il progetto definitivo di sistemazione di Corso Giannone facente parte del Contratto di Quartiere.
Nel mese di giugno 2014 l’edilizia sperimentale del Contratto di Quartiere, con decisione del Consiglio Comunale, veniva riallocata nei pressi del vecchio Cimitero.
Nel mese di luglio 2014 la Giunta Comunale deliberava di procedere, con l’utilizzo dei fondi del Contratto di Quartiere, alla riqualificazione di Corso Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi in sostituzione di altri interventi.
Nel mese di marzo 2015 venivano aggiudicati i lavori di sistemazione di Corso Giannone, che venivano portati a termine durante la gestione commissariale.
Nel mese di ottobre 2017 (Sindaco Pierpaolo d’Arienzo) la Giunta Comunale procedeva alla rimodulazione degli interventi pubblici, riallocando l’edilizia sperimentale nell’ex Ostello della Gioventù.
Nel mese di febbraio 2018 la Regione Puglia approvava le proposte di rimodulazione del 2014 e del 2018, invitando il Comune a trasmettere la progettazione di fattibilità tecnica ed economica.
Nel mese di settembre 2018 il Comune trasmetteva alla Regione Puglia il progetto di sistemazione di Via Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi e il progetto di recupero edilizio dell’ex Ostello della Gioventù.
Tra il 2019 e il 2020 i lavori di Via Vittorio Emanuele e Corso Garibaldi venivano eseguiti dall’impresa di Antonio Ciuffreda.
Il 27 dicembre 2020 i lavori della Villa Comunale e Piazza Beneficenza e dell’ex Ostello della Gioventù venivano aggiudicati all’Associazione Temporanea di Impresa (ATI) MASELLIS (di Sannicandro di Bari) e COSMIC IMPIANTI (di Manfredonia), che si impegnava a completare le opere in 240 giorni.
Il 21 gennaio 2021 i due cantieri, in cui si articolava il progetto appaltato, venivano consegnati: la Villa all’Impresa Masellis, l’ex Ostello della Gioventù alla Cosmic. Pertanto, in base all’appalto i lavori devono essere completati perentoriamente entro il 19 settembre 2021.
Dal mese di gennaio sono trascorsi 150 giorni e ne restano, quindi, appena 90. In particolare, i lavori della Villa comunale procedono molto a rilento.
La lentezza dei lavori, inoltre, sta causando enormi disagi nella zona storica della nostra Città, che in estate sarà visitata – ci auguriamo – da molti turisti.
Purtroppo, qualche giorno fa presso il cantiere sono state rinvenute una bottiglia di benzina e due cartucce, che naturalmente portano a ipotizzare un gravissimo atto di intimidazione verso l’impresa esecutrice dei lavori (Masellis o Cosmic?).
Si tratta di un’azione estorsiva o di una minaccia ritorsiva collegata ad eventuali dinamiche occupazionali? In ambedue i casi siamo di fronte a comportamenti criminali.
Siamo fiduciosi che le Forze dell’Ordine sapranno fare completa chiarezza su questa ennesima vicenda, che oscura l’immagine della nostra città.

Forza Italia, Verso il Futuro, Lega Monte Sant’Angelo

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forza italiaCANI RANDAGI E TOPI IN GIRO NELLA CITTÀ DEI DUE SITI UNESCO
Sono mesi ormai che cani randagi e topi hanno invaso la città. Basta andare nei pressi del capolinea posto poco prima del Cimitero che ci si avventura in veri e propri branchi di cani randagi, liberi di circolare senza che nessuno faccia qualcosa. Ma non solo in quella zona. Infatti, ci sono giunte segnalazioni da diverse parti della città. A sera, mentre i ragazzi rientrano a casa, più volte si sono imbattuti in gruppi di cani che vagano per le strade in cerca di cibo. E la cosa grave è che diversi di questi cani hanno messo su famiglia, perché sono evidenti i segni che le femmine hanno la cucciolata.
E che dire, poi, dei topi che hanno stabilito il proprio domicilio nelle strade del Rione Junno, limitrofe alla zona della Rotonda del Belvedere? Escrementi sparsi un po’ dappertutto costituiscono un serio pericolo per la salute di quei pochi cittadini che resistono a vivere “eroicamente” in quella zona, tanto bella e attraente dal punto di vista urbanistico.
Le lamentele di quei nostri concittadini sono giunte più volte alle orecchie degli attuali amministratori comunali, un po’ distratti da altre “pratiche”.
Le condizioni igieniche di quella parte del Centro Storico, infatti, sono diventate così gravi che tanti montanari, che vivono lontano da Monte e che hanno casa in quella zona, hanno rinunciato a trascorrere le loro vacanze nella nostra Città.
L'Amministrazione Comunale ha almeno individuato la causa e la sorgente della presenza di un numero così alto di topi?
Sono stati eseguiti gli interventi periodici di disinfestazione di quelle vie cittadine?
Le Forze di Opposizione – Forza Italia, Verso il Futuro, Lega – sollecitano la Giunta Comunale a predisporre e attuare, con la massima urgenza, un piano di cattura dei cani randagi e un piano straordinario di disinfestazione e derattizzazione per restituire alla città, e in special modo al Centro Storico, adeguate condizioni igieniche e sanitarie che sono garantite in qualsiasi Borgo (!).
Infine, invitano il Sindaco d’Arienzo a emanare i provvedimenti di propria competenza, al fine di eliminare causa e sorgente di una presenza di topi in quelle strade e nel resto della città, così diffusa e pericolosa per la salute di ciascuno di noi.

Forza Italia, Verso il Futuro, Lega Monte Sant’Angelo

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ciaCarrabba: “Lavoriamo insieme per trovare soluzioni avanzate utili per lo smaltimento dei materiali”
Puglia è regione leader nel mondo con 25mila ettari e 6milioni e mezzo di quintali, la metà nel Barese
Serve accordo produttori-consorzi di smaltimento, l’uso di materie ecocompatibili a prezzi sostenibili

“I teloni che coprono i vigneti svolgono una funzione fondamentale: proteggono le piante e sono utili al processo di sviluppo dell’uva. Diffidiamo chi ne criminalizza l’uso e prende di mira gli agricoltori: così facendo non si fa un buon servizio né all’agricoltura né all’ambiente”. E’ Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, a intervenire su una polemica che, negli ultimi giorni, si è incentrata sull’uso dei teloni a copertura dei vigneti per l’uva da tavola.
“La questione va posta senza colpevolizzare né i produttori né uno strumento che, in quanto tale, deve essere utilizzato nel modo migliore e poi smaltito seguendo i dettami della normativa”, ha aggiunto Sergio Curci, responsabile GIE Ortofrutta di CIA Puglia.
Proprio sullo smaltimento, CIA Agricoltori Italiani della Puglia, grazie al fattivo interessamento da parte dell’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia e del presidente della quarta Commissione Francesco Paolicelli, ha recentemente espresso il proprio favore verso un’iniziativa che metta nelle condizioni gli agricoltori di smaltire il materiale utilizzato nei campi a costi e con modalità più sostenibili, soprattutto attraverso accordi con i consorzi delle aziende di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
“Per la sostenibilità ambientale in agricoltura, questo è un tema cruciale”, ha spiegato Carrabba. “Colpevolizzare e stigmatizzare non serve a un bel niente, se poi il problema non viene affrontato e risolto con soluzioni più avanzate e concrete. La ricerca sta facendo importanti passi in avanti, l’auspicio è che anche per i teloni utilizzati sui vigneti possano essere utilizzabili a prezzi più abbordabili dei materiali ecocompatibili”.
PUGLIA REGINA DELL’UVA DA TAVOLA. La Puglia è la prima regione italiana per numero di aziende, quantità e qualità della produzione di uva da tavola. Il dato complessivo regionale si attesta su una superficie di 25.085 ettari utilizzati e una produzione di 6.400.000 quintali.
La provincia di Bari, da sola, registra 10.750 ettari utilizzati e una produzione annuale pari a 2.332.000 quintali. “Non sono soltanto numeri di eccezionale rilievo”, ha dichiarato Sergio Curci, “ma si tratta soprattutto di reddito per migliaia di lavoratrici e di lavoratori, posti di lavoro, un’economia di filiera che è motore trainante del nostro export. Stiamo parlando di una ‘industria a cielo aperto’ che dà da mangiare più dell’Ilva. Allora è chiaro che, anche in questo caso, occorre attivarsi a tutti i livelli per sostenerla, non per prenderla di mira come se tutto l’inquinamento del mondo dipendesse dai teloni che proteggono i vigneti. E’ un problema, e noi lo sappiamo, ma come tale va affrontato e risolto. Senza criminalizzare un intero settore e l’utilizzo di una tecnica, quella dei teloni, che ha determinato una svolta fondamentale per proteggere la produzione e anche per regolarne i tempi, così da riuscire a rispondere alle esigenze del mercato”, ha concluso Sergio Curci.

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ciaPresentata ieri l’associazione di CIA Puglia: “Al fianco dei pescatori e della protesta ‘Salviamo la pesca’
Quinta regione nel settore ittico, nel 2020 in Puglia il 12,5% del pescato italiano e il 13% della flotta

La Puglia è un porto di mare proteso verso il Mediterraneo e, da oggi, è anche una delle piattaforme regionali più importanti di “PescAgri”, l’associazione costituita da CIA Agricoltori Italiani della Puglia, per la tutela e la valorizzazione della pesca e dell’acquacoltura.
La declinazione pugliese di “PescAgri” è stata presentata ieri, a Santa Maria al Bagno (Lecce), in occasione di un partecipato convegno cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale e sindacale.
LA FILIERA ITTICA IN PUGLIA. “Con ben 865 chilometri di costa, 2.400 aziende e 7.610 addetti, la Puglia è la quinta regione in Italia della cosiddetta Blu economy (economia blu), raggruppando differenti tipologie di attività legate direttamente e indirettamente al settore della pesca e dell’acquacoltura”, ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia. Nel 2020, la Puglia ha realizzato il 12,5 per cento del pescato italiano e rappresenta il 13 per cento della flotta dei pescherecci d’Italia.
“Abbiamo presentato la nostra associazione e siamo al fianco dei tanti lavoratori del settore ittico che danno vita alla manifestazione di protesta ‘Salviamo la pesca’”, ha aggiunto Carrabba. “Questo è un settore che merita attenzione, intelligenza strategica e un’adeguata assegnazione di risorse che ne rilancino lo sviluppo, salvaguardando i posti di lavoro e implementandone di nuovi sulla scia, soprattutto, del Recovery Plan e delle azioni messe in campo per la transizione ecologica”.
PUGLIA, PIATTAFORMA DI MARE. “Dai porti del Gargano a quelli di Bari e Barletta-Andria-Trani, le grandi piattaforme logistiche portuali di Taranto e Brindisi, le aree portuali di Gallipoli e Otranto nel leccese: sono gli avamposti di un’economia che è ponte e vettore di scambi e sviluppo”, ha spiegato Marilena Fusco, direttore nazionale di PescAgri. “La nostra associazione ritiene che tutto questo, assieme ai mercati ittici, alle flotte dei pescherecci pugliesi e alle tante imprese che fanno acquacoltura in modo sempre più innovativo e sostenibile, vada sostenuto con politiche capaci di moltiplicare le occasioni di sviluppo e occupazione potenziando l’integrazione del settore ittico con quello della ricerca, del turismo, dell’economia blu più moderna e sostenibile”.
La direttrice generale di CIA Agricoltori italiani, Claudia Merlino, ha rimarcato, perciò, l’importante ruolo svolto dall’Associazione al fine di sostenere le imprese nei loro processi di riorganizzazione, rilancio e sviluppo.
I DATI. La Puglia esprime numeri di tutto rilievo e si colloca al quinto posto per numero d’imprese attive nella filiera ittica: nel Bel Paese sono complessivamente 27.230 e il “Tacco d’Italia” è preceduto per numeri solo da Veneto (3.987), Sicilia (3.849), Campania (3.489) ed Emilia Romagna (2.859).
Le localizzazioni, vale a dire le sedi e unità locali, sono 33.649: Bari e Barletta-Andria-Trani (1.219) sono tra le dieci aree italiane dove più alto è il numero di localizzazioni attive e rientrano anche nella ‘top ten’ per numero di addetti (3.063). A seguire Lecce che conta 1.505 addetti, Foggia 1.425, Brindisi 837 e Taranto 780. Le statistiche elaborate da Davide Stasi, data analyst dell’Osservatorio Economico di CIA Puglia, sono contenute nel volume “Dal mare alla tavola. La filiera ittica in Italia”.
Il vicepresidente di CIA Puglia, Giannicola D’Amico, che ha moderato l’evento, ha ringraziato tutti i presenti: l’assessore regionale alle risorse agroalimentari, Donato Pentassuglia; il senatore Dario Stefano; la presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone; il presidente del Gal Terra d’Arneo, Cosimo Durante; l’assessore comunale di Nardò, Mino Natalizio e gli altri ospiti intervenuti in videoconferenza: l’europarlamentare Giuseppe Ferrandino; il deputato Giuseppe L’Abbate, componente della Commissione Agricoltura e il presidente Agci, Giovanni Schiavone.

 

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