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Attualità

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pietraAl centro del progetto un immobile donato dalla famiglia Bellantuono che sarà ristrutturato
Alla ristrutturazione collaborano l’architetto Nicoletta Vinci e l’ex sindaco Rino Lamarucciola
Il sindaco Giallella: “Stiamo costruendo un sistema di accoglienza integrato con la Comunità”

PIETRAMONTECORVINO Realizzare a Pietramontecorvino un albergo diffuso per incrementare la capacità di accoglienza avendo rispetto del contesto storico, culturale e urbanistico del suggestivo rione Terravecchia.
È la nuova sfida ingaggiata dall’Amministrazione comunale del borgo dei Monti Dauni innescata dalla donazione di un immobile, di proprietà della famiglia Bellantuono, al cui interno saranno ricavati 15 posti letto all’esito della ristrutturazione a cui stanno collaborando l’architetto Nicoletta Vinci e l’ex sindaco Rino Lamarucciola. Pietramontecorvino è uno dei Borghi più Belli d’Italia, su cui sventolano la Bandiera Arancione del Touring Club d’Italia e il vessillo che distingue i Comuni Spiga Verde 2022, e si sta accreditando come meta per turisti e viaggiatori interessati a vivere l’esperienza di abitare tra i vicoli e le piazzette della parte più antica del paesino, le cui prime costruzioni risalgono al XII secolo.
Da qui si diramano antiche vie e tratturi da percorrere a piedi o in bici per andare alla scoperta della bellezza dei siti storici e archeologici dell’area collinare, o per apprezzare le testimonianze viventi dell’autentica ruralità.
“La realizzazione di un albergo diffuso è un obiettivo perfettamente coerente con le strategie di sviluppo individuate nei documenti di programmazione dell’Area Interna dei Monti Dauni e del GAL Meridaunia – commenta il sindaco Raimondo Giallella – e con grande piacere ringrazio chiunque condivide l’impegno a realizzarlo. Abbiamo investito risorse ed energie nella promozione del nostro bellissimo borgo ed ora puntiamo a incrementare gli ottimi risultati già ottenuti costruendo un sistema di accoglienza pienamente integrato nella nostra comunità. Vogliamo che i viaggiatori si sentano come vicini di casa: persone con le quali condividere la nostra grande storia e le nostre piccole storie. Grazie all’ultima donazione, avremo a disposizione degli ospiti, complessivamente, 25 posti letto che saranno gestiti con autentico spirito comunitario e con il coinvolgimento attivo delle persone e dei gruppi più dinamici della nostra comunità.
Un passo alla volta, con la cura e il rispetto che si devono al borgo e a chi lo abita – conclude il sindaco di Pietramontecorvino – stiamo costruendo nuove opportunità di lavoro e nuove occasioni d’impresa a favore di quanti vogliano condividere questo gratificante percorso di resilienza”.

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campoI ricci di mare rischiano di estinguersi dai fondali pugliesi. Fermiamo la pesca per 3 anni
Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio Regionale

Il riccio di mare rischia di sparire dai fondali pugliesi, per questa ragione è necessario bloccarne la pesca per almeno un triennio.
È la previsione della proposta di legge che ho sottoscritto assieme ad altri consiglieri con l’obiettivo di sospendere per 3 anni il massiccio prelievo di questa preziosa specie, tanto massiccio da metterne a rischio l’esistenza stessa.
Ciò che non tutti sanno è quanto sia lungo e delicato il ciclo vitale del riccio di mare - impiega tra i 4 e i 5 anni per raggiungere la taglia minima di cattura: 7 centimetri di diametro totale, compresi gli aculei – e quanto i cambiamenti climatici stiano influenzando negativamente la sua riproduzione.
Il valore commerciale e la funzione ambientale, ripulire i fondali rocciosi da microorganismi dannosi per altre specie, motivano l’azione straordinaria a sua tutela. Anche considerando che sulle tavole dei nostri ristoranti sono sempre più presenti i ricci provenienti da Grecia e Spagna, dove abbondano.
Fermare la pesca per almeno 3 anni consentirà la ricostituzione delle colonie di questo bellissimo essere vivente oggi sempre meno presente nei fondali pugliesi.

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logoPDIl PD foggiano rilancia la proposta programmatica avanzata già 2 anni fa

Ridurre il limite di velocità a 30 chilometri orari sulle strade urbane e investire nella sicurezza stradale è un obiettivo che anche la città di Foggia deve perseguire con investimenti specifici e azioni di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini.
È una proposta che il Partito Democratico avanzò subito dopo la fine del lockdown del 2020 con l’intento di utilizzare quel fattore di crisi come un’opportunità di evoluzione delle nostre abitudini, non tutte e non sempre positive, in fatto di mobilità.
Da allora, indubbiamente, è aumentata la circolazione di biciclette e monopattini, al pari della mobilità pedonale, in una città in cui è aumentata l’estensione delle piste ciclabili a scapito delle aree di sosta e senza che siano state adottate misure specifiche di integrazione tra le diverse forme di mobilità. Creando, in non pochi casi, l’effetto paradossale di rendere più insicure e caotiche le arterie di maggior traffico.
Quanto proposto nel 2020 dal Partito Democratico, e snobbato dall’Amministrazione Landella e dal Consiglio comunale a maggioranza centrodestra, era, ed è, in linea con la strategia europea di incremento della sicurezza stradale e della sostenibilità ambientale della mobilità urbana, come dimostrano le scelte di Parigi e Berlino, che anche in Italia inizia a fare breccia, vedi l’esempio di Bologna.
Una strategia che si fonda sulla riduzione del limite di velocità e l’investimento in infrastrutture di contenimento della velocità stessa: attraversamenti pedonali segnalati a raso soprelevati rispetto al manto stradale, autovelox sulle circonvallazioni interne, fototrappole ai semafori anche pedonali, videocamere dedicate, incremento dei controlli, ecc.
In più, a Foggia abbiamo bisogno di un serio e organico piano di manutenzione straordinaria delle strade, perché non basteranno certo i fondi della Regione Puglia a restituire piena percorribilità e sicurezza a nastri d’asfalto corrosi e bucati.
Pretendere un simile intervento dalla Commissione straordinaria non è realistico, scegliere di realizzarlo dopo la fase commissariale è un impegno programmatico che il Partito Democratico assume fin da ora.

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comuneapricenaUn rinnovato spazio pubblico per giovani e famiglie di Apricena: a breve inizieranno i lavori di un'area skate e una di sgambamento cani.

L'impegno dell’Amministrazione Comunale prosegue nel solco tracciato in questi anni, con lo scopo di restituire alla cittadinanza una realtà urbanistica più sostenibile ed accogliente per chiunque.
È stata da poco resa nota la determinazione del GAL - Daunia Rurale 2020 di concedere al nostro comune un contributo pari a €148.116,89 (Fondo PSR PUGLIA 2014-2020), finalizzato a recuperare e restaurare una zona verde della nostra Città, dotandola di due nuovi spazi:
- un’area skate, dedicata ai giovani ed alle attività sportive, annessa al campo sportivo di via San Paolo (ex area caravan);
- un’area di sgambamento cani, sita in viale papà Giovanni XXIII in prossimità del terminal bus;
"Si tratta di due opere di cui la nostra realtà avverte il bisogno, - dichiarano il Sindaco Antonio Potenza e l'Assessore ai Servizi alla Città Bianca Matera - che andranno ad implementare le attività all’aperto, in sicurezza, per i più giovani e saranno attrezzate altresì per dare uno spazio verde ai nostri amici a quattro zampe. Questo finanziamento premia il lavoro e la progettualità elaborata dalla tecnostruttura del Comune di Apricena e dall'Amministrazione Comunale che, continua con assiduo impegno a promuovere a finanziamenti nuovi progetti per il miglioramento della vivibilità dei cittadini."

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ciaNella sede dell’organizzazione Annamaria Fallucchi, Carla Giuliano, Giandiego Gatta e Gisella Naturale
Sede CUN grano a Foggia, questione rifiuti e sicurezza, le spine della nuova Politica Agricola Comunitaria
Strapotere di GDO e parte industriale, impoverimento delle imprese agricole, i danni da fauna selvatica

FOGGIA La filiera del grano duro e la questione ancora ‘appesa’ della CUN (Commissione Unica Nazionale) a Foggia; la necessità di alcuni aggiustamenti per la nuova PAC; lo stato generale di tutti i settori dell’agricoltura di Capitanata e la necessità di misure e riforme per aiutare i produttori in questo momento di crisi e rilanciare tutto il comparto. Sono questi i temi al centro dell’incontro di ieri, lunedì 7 novembre 2002, tra i vertici provinciali di CIA Agricoltori Italiani Capitanata e i parlamentari foggiani che hanno risposto all’invito al confronto formulato nei giorni scorsi dall’organizzazione sindacale agricola. Nella sede di CIA Capitanata, in via Piave, erano presenti la senatrice Annamaria Fallucchi (Fratelli d’Italia), la deputata Carla Giuliano (Movimento 5 Stelle), il deputato Giandiego Gatta (Forza Italia) e la senatrice Gisella Naturale (Movimento 5 Stelle). “La risposta dei parlamentari foggiani al nostro invito è stata molto positiva”, ha dichiarato Angelo Miano, presidente di CIA Capitanata. “Gli altri parlamentari della provincia non hanno potuto partecipare per impegni già assunti. Agli esponenti foggiani di Camera e Senato abbiamo illustrato la situazione di difficoltà e le esigenze di rilancio di tutti i settori dell’agricoltura dauna”. Un invito a collaborare nell’interesse di un comparto che, nel Foggiano, rappresenta uno dei principali motori di sviluppo economico e occupazionale. Il rincaro della bolletta energetica e il rialzo dei costi per gasolio e materie prime stanno mettendo in gravissime difficoltà centinaia di aziende agricole, zootecniche, florovivaistiche e agrituristiche. A questo tipo di criticità, si aggiunge l’annosa questione dello squilibrio di forze tra chi impone valori al ribasso per le produzioni agricole (GDO e parte industriale) e i produttori agricoli che vedono sempre più erodere la redditività delle loro colture, anche quelle che rappresentano vere e proprie eccellenze. “Ai parlamentari del territorio abbiamo chiesto di adoperarsi per favorire l’attuazione di una serie di misure e di riforme che sostengano realmente, e in modo più efficace e concreto, un rilancio dell’agricoltura come primo asse di sviluppo per la Capitanata e per l’intera regione”. Le questioni su cui intervenire sono molte: il lavoro e la manodopera in agricoltura, la pressione fiscale e la zavorra di una burocrazia inefficiente, l’accessibilità del credito e del sistema assicurativo, le opere per il fabbisogno irriguo, il dramma della criminalità che taglieggia, terrorizza e deruba gli agricoltori, l’emergenza dei rifiuti sversati dalle mafie nelle campagne, senza dimenticare il problema dei danni da fauna selvatica.
“Ai parlamentari foggiani, oltre alla piattaforma CIA di proposte per l’agricoltura, sono stati consegnati due documenti”, ha aggiunto Nicola Cantatore, direttore di CIA Capitanata. “Nel primo, che riguarda la filiera cerealicola, chiediamo alcune cose precise: la quotazione della semola realizzata esclusivamente con grano duro italiano; l’avvio immediato della programmazione a suo tempo prevista con “Granaio d’Italia”; che la quotazione del grano duro dovrà essere ‘franco arrivo al mulino’; e, infine, che la fase sperimentale della CUN lasci il posto alla definitiva istituzione della sede a Foggia”. Il secondo documento, invece, è incentrato su aspetti tecnici della PAC, la nuova Politica Agricola Comunitaria, che suscitano più di una perplessità e sui quali il Parlamento italiano è chiamato a farsi sentire nel rapporto con l’Europa. A questo proposito: CIA chiede di tornare al sistema delle rotazioni triennali per i terreni coltivati; ritiene che i vincoli europei per incrementare la biodiversità siano un freno inutile per l’Italia, ‘regina’ mondiale della biodiversità; giudicati eccessivi, non graduali e nel breve e medio periodo dannosi per la produttività anche i nuovi limiti imposti all’uso dei fitofarmaci. Un intero paragrafo, poi, è dedicato alla “condizionalità sociale” e alle norme che, anziché operare una semplificazione per le aziende, aumentano rischi e impegni che già gravano sulle stesse.

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