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L'angolo dello psicologo a cura della dott.ssa Ines Panessa

 

Al di là dell’importazione sopraccitata e largamente condivisa nella letteratura scientifica e nella pratica

clinica, la nozione di dipendenza viene sempre più frequentemente utilizzata per spiegare anche, sintomatologie derivanti dalla ripetizione di altre attività per lo più socialmente accettate, che non implicano l’assunzione di alcuna sostanza (Del Miglio & Corbelli, 2002; Shaffer & Kidman, 2003). Queste nuove dipendenze o dipendenze comportamentali si riferiscono a una vasta gamma di comportamenti, tra esse le più note e maggiormente indagate sono il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), lo Shopping Compulsivo, la Dipendenza da Lavoro e da Studio, le Dipendenze da Tecnologia, le Dipendenze Relazionali e alcuni Disturbi Alimentari (Marganon e Aguaglia, 2003). Infatti, diversi studi evidenziano come sia le dipendenze comportamentali (Nuove Dipendenze) sia quelle determinate dall’uso di sostanze presentano delle somiglianze che possono essere così riassunte:
- la sensazione di impossibilità di resistere all’impulso di mettere in atto il comportamento (compulsività);
- sensazione crescente di tensione che precede immediatamente l’inizio del comportamento (craving);
- piacere e sollievo durante la messa in atto del comportamento;
- percezione di perdita di controllo;
- persistenza del comportamento nonostante la sua associazione con conseguenze negative.
L’espressione IAD, Internet Addiction Disorder, viene introdotta nel 1995 dal dottor Ivan Goldberg, psichiatra americano, il quale, con la parola addiction, si riferiva ad una dipendenza patologica, ossia ad una ricerca reiterata di una forma di piacere che crea disagio per dipendenza. sintomi più frequenti: ansia, insonnia, depressione, alterazione del ritmo sonno-veglia, distorsione del tempo, alterata percezione di se stessi, disturbi della personalità, riduzione della capacità di relazione e del contatto con la realtà, la sfera affettiva e il lavoro, perdita della capacità di limitare il tempo trascorso in Rete, a danno di ogni altro impegno.
Come ogni forma di dipendenza anche la Dipendenza da Internet da adito allo sviluppo di Astinenza, Tolleranza e Craving:
Tolleranza:
Aumento significativo del tempo trascorso in Internet per ottenere soddisfazione;
Riduzione significativa degli effetti derivanti dall’uso continuo delle medesime quantità di tempo trascorso in Internet.
Astinenza:
Agitazione psicomotoria;
Ansia;
Pensieri ossessivi focalizzati su cosa sta succedendo in Internet;
Fantasie e sogni su Internet
Movimenti volontari e involontari di typing con le dita.
Craving o smania
Accesso a Internet sempre più frequente o per periodi di tempo più prolungati rispetto all’intenzione iniziale;
Desiderio persistente o sforzo infruttuoso di interrompere o tenere sotto controllo l’uso di Internet;
Dispendio della maggior parte del proprio tempo in attività correlate all’uso di Internet (acquisto di libri on-line, ricerca di nuovi siti, organizzazione di file, etc…) ;
Deprivazione di sonno, difficoltà coniugali, ritardo agli appuntamenti, trascuratezza nei confronti dei propri doveri occupazionali, sensazione di abbandono da parte dei propri cari.
Ad oggi il fenomeno della Dipendenza da Internet sembra essere sempre più diffuso anche in seguito alla nascita dei Social Network (Facebook, Badoo…), alla diffusione dell’utilizzo delle chat (messenger, skype…) e dei siti legati al gioco o alla musica, in pratica negli ultimi 10 anni si è assistito alla nascita di una seconda possibilità di vita vissuta quasi interamente a livello virtuale, di cui il fenomeno “Second Life” rappresenta l’emblema per eccellenza.
Solitamente i soggetti a rischio hanno un’età compresa tra i 15 e i 40 anni, hanno una buona conoscenza dell’informatica, spesso sono isolati per ragioni lavorative (es. turni notturni di lavoro) o geografiche e spesso presentano problemi psicologici, psichiatrici o familiari preesistenti alla Rete-dipendenza (tra questi problemi spiccano solitudine, insoddisfazione nel matrimonio, stress collegato al lavoro, depressione, problemi finanziari, insicurezza dovuta all’aspetto fisico, ansia, lotta per uscire da altre dipendenze, vita sociale limitata, etc…).

Dott.ssa Ines Panessa - Psicologa