Nel decennio 2010-2019 il mercato immobiliare italiano ha avuto un incremento medio di volumi di circa l’11,5% anno, secondo quanto riporta un recente articolo pubblicato su ilSole24ore. Le ragioni per cui gli investimenti si sono triplicati sono varie e molteplici. Innanzitutto, bisogna considerare il valore culturale della casa che per gli italiani rappresenta il proprio nido, la propria culla familiare, un elemento di sicurezza e stabilità per cui il 73% della popolazione oggi possiede almeno una proprietà. Il dato interessante è che però, i cittadini non si sono fermati al primo “mattone”, ma sono alla ricerca di nuovi immobili, in quanto secondo le statistiche, gli investimenti in questo settore sono considerati sicuri.
Nel 2020 è bene valutare l’immobile come un mezzo per investire i propri risparmi, come qualsiasi asset finanziario piuttosto che come uno status speciale, in quanto bisogna considerare diversi fattori significativi che influenzano l’acquisto di una casa, che non è solo il traguardo di una vita di cui conta solo l’estetica. In primo luogo, bisogna considerare il valore reale della casa che è soggetto all’inflazione. In 25 anni ha subito un calo di circa il 15%. Condizione determinata, sicuramente, dall’ ubicazione geografica della casa, infatti l’inflazione non è risultata un problema per le città di Roma e Milano, dunque centri nevralgici, ma invece il dato si sovverte se ci si allontana dal centro e ci si avvicina alle periferie. Coi tempi che corrono c’è da tenere d’occhio anche l’aspetto tasse. Se si vuole investire in case, o in immobili inutilizzati il fattore fiscale va sempre tenuto presente. L’IMU è stata abolita, sulla gran parte delle prime case, ma grava ancora sulle seconde, a cui vanno aggiunte tutte le tasse locali. E proprio per l’elevato tasso di proprietà immobiliare, in Italia si è innalzato clamorosamente anche il mercato degli affitti nostrani. Un mercato che, per giunta, non è reattivo, se non in alcune e comunque isolate aree geografiche. In aumento anche il tasso di morosità per gli inquilini: dati elevati e con strumenti a disposizione dei proprietari assai limitati.
Il discorso è assai complesso. Dal punto di vista della liquidità, c’è molto poco da dire: il tutto perché si parla di un mercato, quello immobiliare, da questo punto di vista assai poco liquido. Vendere la propria abitazione richiede tempo e i costi di intermediazione possono, spesse volte, essere molto, molto onerosi. Va tenuto a mente, per chi è già in possesso di un immobile, è probabilmente più legato ed esposto ai rischi del settore. Nel lungo periodo è necessario, in un investimento del genere, diversificare i propri asset tra diverse asset class, per evitare di correre il rischio di esporsi a crisi di settore specifiche come già ce ne sono state, in passato, e in tempi recenti. Nel 2020 è quantomai importante investire in immobili, soprattutto se si decide di puntare su case in grandi città o in una località turistica o in un luogo di montagna. Nel valutare tutte queste prospettive, però, è necessaria una attenta e oculata considerazione dei fattori sopra esposti: le alternative esistono, l’importante è saperle leggere (e cogliere).