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Il 29 e il 30 luglio con ospiti istituzionali, gruppi folk e artisti dal ‘Paese delle Aquile’
Gruppi arbëreshë (comunità italiane di origine albanese) da Taranto, Cosenza, Campobasso
Due giorni di danze, arte e incontri che rinsaldano un legame fortissimo che guarda al futuro
Gli Shega e Valerio Scanu insieme alla Melos Orchestra diretta da Francesco Finizio
CASALVECCHIO DI PUGLIA Una grande “Festa della Fratellanza”, nel segno della lingua e delle popolazioni arbëreshë (le comunità italiane di origine albanese) d’Italia, di cui Casalvecchio di Puglia è uno dei baluardi più fieri: questa è e sarà la sesta edizione di “Vëllazëria”, che si terrà sabato 29 e domenica 30 luglio 2023. Tanti e autorevoli gli ospiti che arriveranno dall’Albania, per rinnovare un patto di amicizia scritto nella storia e alimentato dall’antica fondazione e dalle radici culturali di Casalvecchio di Puglia. E poi arte, accoglienza, laboratori, musica, stand gastronomici, danze del folclore albanese e un Festival della poesia dialettale e delle lingue minoritarie. Tutto in due giorni durante i quali - grazie anche a una visita guidata che si caratterizzerà come un vero e proprio tour tra vicoli, piazze e architetture del borgo – sarà possibile scoprire le origini di un legame profondo e fecondo tra Casalvecchio di Puglia e l’Albania. “La manifestazione sarà aperta da importanti ospiti istituzionali. Vëllazëria Festa della Fratellanza è il racconto di ciò che siamo, della nostra identità storica e dei rapporti che ci legano in modo sempre più forte con il Paese delle Aquile”, ha dichiarato Noè Andreano, sindaco di Casalvecchio di Puglia -. “L’Albania può insegnarci molto, perché oggi coniuga tradizione e modernizzazione, radici e innovazione. Siamo orgogliosi di questo legame e, attraverso quel ponte che ci unisce, già da molti anni stiamo lavorando a un progetto di lungo corso che intende costruire il futuro, anche a partire da un evento che si propone come modello di promozione culturale delle comunità linguistiche minoritarie in Italia e nel mondo”.
SABATO 29 LUGLIO. La due giorni della “Festa della Fratellanza” comincerà sabato 29 luglio, alle ore 11, in Largo Santa Maria delle Grazie, con l’accoglienza dei gruppi e degli ospiti, per poi proseguire alle ore 13 con un Convivium di benvenuto. Nel pomeriggio, dalle ore 16, i maestri Admir Shkurtaj e Antongiulio Galeandro condurranno lo stage di canto e musica arbëreshë. Alle ore 18, in Piazza Padre Pio, si darà il via all’inaugurazione ufficiale della Festa della Fratellanza, con la contemporanea apertura della mostra intitolata “Albiania ieri e oggi”. A seguire, le stupende e suggestive “Vallje”, le sfilate in costumi tradizionali per le vie del paese. Parteciperanno gruppi da San Marzano di San Giuseppe (Taranto), Ururi (Campobasso); Santa Sofia d’Epiro, Cerzeto e Civita (tutti e tre dalla provincia di Cosenza); e dall’Albania oltre che associazioni di Casalvecchio di Puglia. Spettacolare cena street food alle ore 20 e poi grande serata di musica e danze popolari alle ore 22.
DOMENICA 30 LUGLIO. La seconda giornata sarà aperta, alle ore 10.30, dalla ‘Gjtonie’, il tour alla scoperta dell’architettura, dell’artigianato e delle tradizioni locali coordinato dalla guida turistica Franca Palese. Dopo la pausa pranzo, le attività riprenderanno alle ore 16, con uno stage di canto e musica arbëreshë. In Piazza Padre Pio, dalle ore 18.30, presentazione del Film Netflix “Arberia”, con l’intervista a Caterina Misasi, attrice protagonista. Alle ore 20, in Corso Skanderbeg, grande cena collettiva in modalità street food. A seguire, la “Notte di Vëllazëria”, si esibiranno gli Shega (musica pop-arbereshe) e Valerio Scanu insieme alla Melos Orchestra diretta da Francesco Finizio.
LE ORIGINI. Casalvecchio di Puglia, tra il XV e il XVI secolo, fu popolato dagli albanesi venuti in Italia a seguito di Giorgio Castriota Skanderbeg per combattere al fianco di Ferdinando I d’Aragona contro Giovanni D’Angiò. Il paese rappresenta fieramente una delle 50 comunità albanesi di antica tradizione residenti in Italia, gli arbëreshë, comunità che conservano e promuovono la conoscenza di una fortissima identità storico-culturale e linguistica.