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cerignolaCERIGNOLA DIVENTA È UNA “CITTÀ DEL VINO”
Belpiede: “Sosteniamo lo sviluppo e la competitività di un asset strategico del sistema economico territoriale”

Cerignola diventa Città del Vino con l’approvazione in Consiglio comunale della delibera di adesione del Comune all’omonima associazione, proposta dell’assessora alle Attività produttive Cecilia Belpiede.

L’iniziativa è parte della strategia di valorizzazione e promozione della filiera vitivinicola, che nel territorio cerignolano vanta una secolare tradizione e una spiccata vocazione all’innovazione enologica fondata sui vitigni autoctoni.
L’adesione all’associazione nazionale Città del Vino, inoltre, rispecchia l’interesse dell’Amministrazione a promuovere e sviluppare la dop economy: l’economia fondata sui marchi di denominazione che identificano le produzioni alimentari e vitivinicole dei territori anche con l’intento di tutelarne l’identità culturale.

Attiva da poco meno di 50 anni, l’associazione “è una rete di Comuni a vocazione vitivinicola e di enti territoriali, depositari di almeno una DOP e IGP; opera per la loro valorizzazione e rappresenta un ideale itinerario tra paesi e città che custodiscono tradizioni, storia e cultura del vino. Collabora a progetti di sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla tutela del paesaggio e dell’assetto del territorio, e alla valorizzazione delle produzioni enologiche e dei vitigni autoctoni. Interloquisce con le istituzioni regionali e nazionali per favorire atti e norme a sostegno del vino italiano e dell’enoturismo” (fonte: https://cittadelvino.com/chi-siamo/).

“Promuovere la produzione e la commercializzazione del vino vuol dire sostenere lo sviluppo e la competitività di un asset strategico del nostro intero sistema economico”, commenta l’assessora alla Attività produttive Cecilia Belpiede.
“L’adesione all’associazione nazionale Città del Vino è un passo concreto verso la programmazione e l’attuazione di azioni a sostegno della filiera vitivinicola e del sistema enogastronomico, quindi dell’economia locale, con interventi di marketing territoriale capaci anche di incrementarne l’attrattività turistica.
La nostra volontà è anche trarre benefici dalla partecipazione ad una rete nazionale che promuove la sostenibilità dello sviluppo economico locale favorendo la permanenza degli agricoltori nelle zone rurali in parallelo con la creazione di nuove imprese e servizi.
Inoltre, ci offre l’opportunità di raccordarci ed interagire con gli organi regionali, nazionali ed internazionali di promozione e coordinamento di politiche in materia di agricoltura, turismo e sviluppo territoriale”, conclude Belpiede.