La Giunta regionale impugni l’atto e faccia rispettare la volontà del territorio
Dichiarazione di Paolo Campo, presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale
Il Governo ha deciso che l’impianto Energas si farà e lo ha deciso disprezzando la contrarietà dei cittadini e l’opposizione delle istituzioni territoriali.
Il centrodestra, dunque, vuole consentire la realizzazione di un’infrastruttura potenzialmente pericolosa e sostanzialmente inutile ai fini del contrasto della crisi energetica in un’area già segnata tragicamente da incidenti industriali e ancora gravata dagli effetti ambientali di scelte passate.
A cosa serve realizzare un impianto di stoccaggio di GPL? Praticamente, a poco o niente. Innanzitutto, il gas propano liquido è un carburante di origine fossile; quindi, in una prospettiva anche ravvicinata, sarà sostituito da altro tipo di carburanti di natura sintetica e non inquinanti. E anche l’utilizzo per il riscaldamento è costantemente in diminuzione a causa della diffusione crescente di allacci alle reti di metano.
Queste evidenze sono alla base del referendum cittadino stravinto dai cittadini che si oppongono alla costruzione dell’impianto, delle tre conferenze dei servizi che hanno espresso parere negativo e del diniego all’intesa da parte della Regione Puglia.
Una scelta che non può e non deve essere accettata supinamente dai parlamentari che ci rappresentano, a partire da quelli eletti nel centrodestra, e deve essere contrastata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Foggia e dal Comune di Manfredonia impugnando l’atto del Governo, come previsto dalla stessa norma utilizzata a Palazzo Chigi per dare il via libera ad Energas.
Il governo Meloni ha buttato la maschera della moderazione e ha esercitato il sovranismo disprezzando la sovranità dei cittadini di Manfredonia, imponendo la realizzazione di un progetto industriale obsoleto, inutile e potenzialmente dannoso e pericoloso. È inaccettabile.