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ospedalesangiovanniIl compito dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, tramite l’Unità di Nanomedicina ed Ingegneria Tissutale, è sviluppare il citoscheletro di queste cellule sintetiche.

L’Unione Europea ha recentemente inserito nell’Innovation Radar il progetto multicentrico internazionale SynEry che ha l’ambizioso obiettivo di riprodurre, in una vescicola lipidica avanzata, le caratteristiche chiave degli eritrociti, meglio conosciuti come globuli rossi.

Il progetto tutt’ora in corso, della durata di 4 anni, coinvolge l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, quattro team di ricerca della Katholieke Universiteit di Leuven (Belgio), un gruppo di ricerca dell'Institut de Ciencia de Materials di Barcellona (Spagna) e uno dell’INSERM DR7 di Parigi (Francia).

Nei paesi a basso e medio reddito, la scarsità di sangue e il lacunoso controllo sul suo utilizzo sicuro sono difficoltà endemiche. Nel corso degli anni vi sono stati diversi tentativi per sviluppare un sostituto del sangue sicuro e universale, obiettivo che deve sostanzialmente ancora essere raggiunto. In questo contesto è ormai chiaro che la funzione dei globuli rossi non è “solo” quella di fungere da trasporto di gas: anche altre funzioni molto specializzate devono essere replicate per mimare efficacemente la loro funzione regolatoria a livello cardiovascolare.

Il progetto europeo SynEry ha come obiettivo quello di riprodurre, in una vescicola lipidica avanzata, le seguenti caratteristiche chiave degli globuli rossi: adeguata asimmetria lipidica con nanodomini simili a zattere; integrazione di proteine funzionali essenziali (sia citosoliche che di transmembrana); un citoscheletro biomimetico (che conferisce durabilità, flessibilità e biconcavità); tollerabilità immunitaria; reattività ai segnali ambientali (come sotto-deformazione e ipossia).

Nel progetto il ruolo dell’Unità di Nanomedicina ed Ingegneria Tissutale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza è quello di sviluppare l’impalcatura interna (citoscheletro) di queste cellule sintetiche e far sì che si integri a dovere con gli altri componenti, sviluppati dagli altri team, inseriti nella cellula stessa. Si prevede che le conoscenze acquisite sviluppando dei globuli rossi sintetici consentiranno la produzione di cellule artificiali con applicabilità in vivo e apriranno la strada al futuro sviluppo di un efficace sostituto artificiale del sangue, in grado di porre rimedio alla persistente scarsità di sangue a livello globale ed anche ai potenziali problemi di sicurezza che coinvolgono le normali trasfusioni da donatore.

«Siamo stati inseriti nell’Innovation Radar perché stiamo sviluppando dei nuovi biomateriali che prima non esistevano per costruire il citoscheletro dei globuli rossi – ha spiegato Fabrizio Gelain, ingegnere responsabile dell’Unità di Nanomedicina ed Ingegneria Tissutale dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza –. Questi materiali contengono sia peptidi auto-assemblanti che PNA, una molecola sintetica ibrida, intermedia tra DNA e peptidi, che ci consentiranno meglio di programmare la stabilità e le proprietà meccaniche dei nostri costrutti. Lavoriamo ad una linea di ricerca considerata innovativa anche per altre potenziali applicazioni come ad esempio la biosensoristica, dove il PNA è conosciuto per le sue potenzialità, ma mai è stato utilizzato efficacemente in combinato con bionanomateriali come i nostri peptidi auto-assemblanti».

«Essere annoverati tra gli enti di ricerca più innovativi dell’Unione Europea anche in questo ambito – ha sottolineato Gelain – è un riconoscimento autorevole ed indipendente che oltre ad aumentare la visibilità internazionale dell’Ospedale di San Pio offrirà altri benefici tangibili come gli strumenti di formazione, supporto e networking per l’eventuale traslazione sul mercato delle innovazioni sviluppate».

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comunesanseveroGIORNATA DELLA MEMORIA: VENERDÌ 26 GENNAIO LA COLLOCAZIONE DI UNA PIETRA D’INCIAMPO DEDICATA A PIETRO PAVIA.

In occasione della Giornata della Memoria, istituita con Legge n.21 del 2000, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico, dei deportati militari e dei politici nei campi nazisti, venerdì 26 gennaio 2024, alle ore 10,30, si terrà la cerimonia d’inaugurazione di una pietra d’inciampo che sarà collocata accanto alle tre già esistenti, dinanzi l’ingresso principale di Palazzo Celestini – Residenza Municipale in Piazza Municipio.
Si tratta di un piccolo blocco quadrato di pietra (10x10cm) ricoperto di ottone lucente, che ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno e il luogo di deportazione, la data della morte del deportato nei campi di concentramento e sterminio. Nel 2021 sono state collocate le prime pietre di inciampo della Provincia di Foggia in memoria di tre Internati Militari di San Severo: MICHELE LACCI e i fratelli PAOLO e VINCENZO VILLANI. Venerdì 26 gennaio sarà posizionata la pietra d’inciampo dedicata al concittadino PIETRO PAVIA.
Alla cerimonia prenderanno parte il Sindaco Francesco Miglio, l’Assessore alla Cultura Celeste Iacovino, altri amministratori comunali, i sei figli di Pietro Pavia, Vito, Nicoletta, Dorina, Antonio, Francesco e Elvira. Mons. Giovanni Pistillo, Parroco della Chiesa di Maria SS. Della Libera e San Sebastiano. Saranno presenti, tra gli altri, anche Il Col. Michele Miulli, Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Capitano Marco Vanni, Comandante della Compagnia Carabinieri di San Severo, il Ten. Col. Roberto Di Silvio in rappresentanza del Comando Militare Esercito "PUGLIA" di Bari, i rappresentanti delle altre Forze dell’Ordine della Città, la Sezione di San Severo dell’Associazione Nazionale Carabinieri e altre Associazioni d’Armi. Il silenzio sarà eseguito alla tromba da Antonio Tete, componente della Banda Musicale Città di San Severo.

CARABINIERE REALE PIETRO PAVIA

Pietro PAVIA, nasce a San Severo (FG) il 21 maggio 1922, secondo di tre figli. Il padre Vito e la madre SALCONE Maria Nicola, persone semplici e cattoliche lo educarono, sin dalla più tenera età, alla sincerità, all’onesta, alla rettitudine e all’amore verso il prossimo. A sei anni venne colpito dalla prematura scomparsa della mamma, che a seguito di complicanze gestazionali muore a San Severo il 28 luglio 1928. In seguito, la primogenita Antonietta viene messa in Collegio presso le Suore in San Severo, mentre il piccolo Pietro con il fratellino Francesco, vengono affidati alla zia paterna Mattia e a suo marito Luigi, i quali proseguono con il padre Vito nell’educazione. A 15 anni viene inserito nel movimento dei “Giovani Fascisti”. A 19 anni circa, attratto dal desiderio di servire lo Stato, si arruola nell’Arma dei Carabinieri Reali. Frequenta la Scuola Allievi Carabinieri Reali di Roma, al termine del Corso trasferito e distaccato per servizio d’istituto presso la Stazione Carabinieri di Pietracamela (TE). Il 12 Aprile 1942 neanche ventenne venne MOBILITATO ed inviato sul fronte greco-albanese ove partecipa alle attività belliche. E dopo l’8 settembre 1943 venne fatto prigioniero e deportato nei Campi di Concentramento di Drascovizza (Albania) e di Sajmište (vicino Belgrado nella Serbia occupata). Evaso dal Dulag 172 si unì alla 14^ Brigata Erzegovina Slava con la promessa, non mantenuta, di essere inviato in una Unità italiana. Dopo una seconda, avventurosa fuga raggiunse finalmente la 2^ Brigata Partigiana italiana della Divisione “Garibaldi” dove, trasformatosi necessariamente in un “Fante”, partecipò a tutte le azioni di guerra del suo Reparto. Nel Marzo del 1945, dopo 35 mesi di permanenza nei Balcani venne finalmente rimpatriato e riaccolto nella Sua Amata Arma, riscuotendo l’ammirazione e l’orgoglio dei suoi cari e dei propri superiori. Successivamente viene assegnato, con mansioni di scrivano, al Reparto Comando della Legione Carabinieri Reali di Livorno, Comando allora distaccato presso la frazione “Ardenza” perché la vecchia sede era stata bombardata. Nel 1947, a seguito di esplicita richiesta, viene trasferito ed assegnato alla Compagnia Carabinieri di Trani (BA), per servizio d’istituto. Si congeda dall’Arma dei Carabinieri nell’anno 1948.
Le Onorificenze
È stato decorato della
• 1^ Croce Militare al Merito di Guerra;
• 2^ Croce Militare al Merito di Guerra per il suo internamento;
• Medaglia Commemorativa per il Periodo Bellico 1940/1943;
• Medaglia Commemorativa della Guerra di Liberazione 1943/1945;
• Medaglia e Distintivo d'Onore dei Volontari della Libertà;
• Diploma d’Onore al Combattente per la Libertà d'Italia 1943/1945;
• Diploma d’Onore della Divisione Garibaldi;
• Medaglia Garibaldina al Merito;
• Croce Commemorativa dell’XI° Corpo d’Armata.
Alcune di queste Onorificenze gli sono state conferite postume.
Nel 2010 è stato insignito della “Medaglia d'Onore per essere stato deportato e internato nei lager nazisti”, Medaglia concessa dalla Presidenza della Repubblica Italiana con la seguente motivazione: “Medaglia d'Onore concessa all’allora Carabiniere Pietro PAVIA, mobilitato ed impiegato in zona di guerra sul fronte Greco /Albanese veniva fatto prigioniero ed internato in campi di concentramento in condizioni di vita inumane, sottoposto a torture di ogni sorta, a lusinghe per convincerlo a collaborare con il nemico, non cedette mai, non ebbe incertezze, non scese a compromesso alcuno; per rimanere fedele all'Onore di Militare e di Uomo”.

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa
Michele Princigallo

 

 

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cia
Incontro-assemblea sulle emergenze che frenano lo sviluppo e mettono a rischio il futuro del comparto

“Noi non ci fermiamo e non ci fermeremo fino a che gli agricoltori e la nostra agricoltura non avranno risposte su tutte le questioni che abbiamo messo in evidenza lo scorso 8 gennaio, durante la conferenza stampa sulle emergenze ancora insolute da cui dipendono il presente e il futuro del comparto primario”. È Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, ad annunciare con queste parole l’incontro-assemblea con gli agricoltori pugliesi a Bari per venerdì 26 gennaio, alle ore 10.30, presso l’Hotel Parco dei Principi.
“Bisogna ripartire subito dalla riforma della PAC, che così com’è evidenzia limiti e fallimenti evidenti, ma occorre che le istituzioni a tutti i livelli prendano coscienza anche della necessità di interventi che riducano i costi di produzione, dal gasolio alle materie prime”, aggiunge Sicolo. “L’Europa deve essere amica dell’agricoltura, occorre ci metta nelle condizioni di produrre di più, non che freni il comparto addossandogli colpe che non ha, come sull’ambiente: con miliardi di autovetture che inquinano e migliaia di industrie che scaricano i loro veleni, è ridicolo che si punti il dito sugli agricoltori che, invece, sono custodi dell’ambiente e delle aree rurali di tutto il Vecchio Continente. Il Governo nazionale punti realmente sul vero Made in Italy che, di questo passo, rischia di scomparire un pezzo alla volta anno dopo anno”.
Per non parlare delle conseguenze di calamità e fitopatie, con gli agricoltori lasciati a se stessi. CIA Agricoltori Italiani di Puglia non si ferma, perché le questioni su cui gli imprenditori agricoli hanno diritto a risposte vere ed efficaci sono sempre di più: lotta alla Xylella, rigenerazione olivicola nei territori colpiti dal batterio, limiti del sistema Agricat, taglio del sostegno all’accesso agevolato alle assicurazioni, concorrenza sleale sempre più sfrontata e selvaggia”.
Venerdì 26 gennaio, a Bari, si tornerà a discutere anche del sostegno alle filiere, delle misure che garantiscano e applichino i criteri di certificazione e tracciabilità dei prodotti, la situazione delle cartelle esattoriali emesse dai Consorzi di Bonifica commissariati. Un capitolo fondamentale, inoltre, è quello che riguarda le zavorre della burocrazia. Al centro delle rimostranze degli agricoltori ci sono anche le questioni dei contributi e del mancato esonero Irpef: “Così il Governo penalizza soprattutto i giovani. La mobilitazione continua su ciascuna delle questioni evidenziate, compresa la richiesta al Governo di attivare immediatamente il Registro Telematico e tutte le azioni previste da Granaio Italia. Noi non ci fermiamo, l’agricoltura e i nostri agricoltori pretendono risposte”.

 

Ufficio Stampa Cia Puglia

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cerignolaCERIGNOLA CITTA’ CARDIOPROTETTA, IN ARRIVO FONDI PER L’ACQUISTO DI DEFRIBILLATORI

Bruno: “Sport, impiantistica e salute sono temi che c’impegnano quotidianamente”
Bonito: “Un impegno assunto personalmente con la città”
Cerignola “città cardioprotetta”: è l’impegno assunto dal sindaco Francesco Bonito durante la campagna elettorale che diventerà realtà grazie a nuovi fondi in arrivo per l’acquisto di defibrillatori negli impianti sportivi comunali.
Il Comune di Cerignola, infatti, ha ottenuto dalla Regione Puglia di circa 9.000 euro da destinare a questo obiettivo all’esito di uno specifico bando.
“Pratica sportiva, impiantistica e salute sono temi su cui siamo impegnati quotidianamente – commenta l’assessora allo Sport, Rossella Bruno – La nostra priorità è garantire il più elevato livello di sicurezza a chi frequenta le strutture, che sia un dilettante o un agonista, e a alle società sportive che organizzano attività ed eventi di elevato contenuto comunitario”.
“I locali sprovvisti di questo genere di dispositivi sono stati individuati con la collaborazione dei consiglieri comunali Domenico Bellapianta, Matteo Conversano, Vincenzo Sforza e Francesco Sorbo – aggiunge il sindaco Francesco Bonito – mettendo a valore le loro connessioni con la comunità civica. Grazie ai fondi regionali ed al loro efficace utilizzo attiveremo una rete di prevenzione e protezione che migliorerà complessivamente la
sicurezza degli impianti sportivi e della città”.

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soldiApprovato e finanziato dall’Agenzia per la Coesione Sociale il progetto presentato insieme dai due comuni

ORSARA DI PUGLIA Il Comune di Orsara di Puglia e quello di Bovino, con quest’ultimo capofila, hanno ottenuto un finanziamento di 60mila euro dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Il finanziamento è stato ottenuto dopo la valutazione del progetto presentato nell’ambito del “Bando per la concessione di risorse destinate al finanziamento, in via sperimentale da parte dei comuni presenti nelle aree interne (anche in forma associata), di borse di studio per dottorati comunali”.
Il progetto avrà la durata di tre anni. Entro il triennio, con la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari, saranno dunque finanziati uno studio e il monitoraggio di strategie locali volte allo sviluppo sostenibile, in coerenza con l’Agenda 2030 dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
In particolare, l’obiettivo è sostenere iniziative che rafforzino le attività economiche delle aree interne.
Il progetto di ricerca finanziato è incentrato su il “Vallo di Bovino e il brigantaggio” e, naturalmente, riguarda anche il territorio di Orsara di Puglia e le interconnessioni storiche, economiche, culturali e ambientali con il più vasto territorio dei due comuni.
“Il progetto è stato valutato molto positivamente”, dichiara Mario Simonelli, sindaco di Orsara di Puglia, “tanto da figurare nelle primissime posizioni della relativa graduatoria di finanziamento. Anche in questo caso, come in molte altre occasioni, abbiamo privilegiato l’ottica della sinergia e della collaborazione territoriale, con un progetto che ci vede assieme a Bovino. Nel 2024, intensificheremo ulteriormente il lavoro nell’ambito dell’Area Interna e quello relativo ai fondi di sviluppo di carattere europeo, nazionale e regionale messi a disposizione per le zone montane”.

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