Politica
"E' passato quasi un anno da quando gli amministratori locali lanciarono il loro accorato grido d'aiuto affinchè si tentasse il tutto per tutto per non far chiudere i battenti alla facoltà d'ingegneria di Foggia, ed era maggio quando il Rettore Costantino annunciava la decisione di mantenere attiva la sezione staccata del Politecnico barese, ma da allora la situazione è passata, come tante, in secondo piano. - così il Consigliere Comunale e Presidente Associazione Qualità della Vita Miranda, che continua - Nel più assoluto silenzio generale i circa 70 studenti ancora iscritti alla facoltà di ingegneria civile hanno continuato a frequentare le loro lezioni negli scantinati dell'Istituto Tecnico Industriale 'Altamura', una sede fatiscente, tutt'altro che a norma, con bagni inagibili e sempre a rischio di allagamento nei periodi di forti piogge. La sede foggiana, che già nel 2009 si era vista sopprimere i corsi di laurea in ingegneria meccanica, elettrica e gestionale, sopravvive ora solo grazie al corso di laurea triennale in ingegneria civile, e non si sa nemmeno per quanto. Si parlò agli inizi dello scorso anno di fondi che sarebbero stati stanziati a favore della nuova sede, di ulteriori servizi che avrebbero consentito agli studenti di frequentare i corsi in maniera idonea, e invece nulla: biblioteca chiusa, laboratori di informatica trasformati in depositi merce e nessuna forma di tutoraggio da parte del personale docente, solo il minimo indispensabile. Tutto questo nemmeno a costo zero, poichè i malcapitati studenti foggiani continuano a pagare regolarmente le stesse identiche tasse universitarie dei loro colleghi baresi e tarantini, dove vi è un'altra sede staccata perfettamente funzionante. Peccato che protagonista di questa balorda vicenda sia un importante contenitore culturale e formativo come la Facoltà di Ingegneria, un Politecnico che a livello nazionale è secondo solo a quello di Torino.
E' necessario quanto prima riportare alla luce questa situazione, richiamare nuovamente l'attenzione degli amministratori, dei nostri rappresentati a livello regionale e del Rettore dell'Ateneo barese, perchè così si continuano a penalizzare soltanto gli studenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo, e si corre il rischio di un sicuro di un impoverimento dal punto di vista culturale e manageriale, a causa di un'offerta formativa non idonea - conclude Miranda".
comunicato stampa