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Politica

larinascitapossibileQUESTIONE FUSILLI, LE DIMISSIONI DEL SINDACO D’ARIENZO SONO UN DOVERE
Nel 2017, il Sindaco d’Arienzo fu eletto con i voti determinanti del Consigliere Comunale Antonio Fusilli, sui quali le indagini in corso hanno proiettato un’ombra che dal punto di vista etico mette in discussione la stessa elezione del Sindaco della nostra Città.
Sin dal giorno del suo insediamento, il Sindaco d’Arienzo ha innalzato formalmente la bandiera della legalità e della lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, ma ha messo in atto un metodo di gestione della cosa pubblica poco trasparente, niente affatto imparziale, basato nell’ultimo biennio sulla “con-fusione” tra Maggioranza e Minoranza e sull’annientamento degli spazi di confronto e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica: così facendo, ha clamorosamente tradito il suo patto con l’elettorato.
Ora, di fronte alla dolorosa vicenda di colui che ha determinato la sua elezione, il Sindaco d’Arienzo si è chiuso nel Palazzo del potere senza assumere una posizione. Chiuso nel suo “egoismo di potere”, non ha proferito alcuna parola di umana solidarietà, né ha tratto alcuna conclusione politica da questa vicenda che lo colpisce direttamente. Il medesimo atteggiamento hanno assunto anche alcuni Consiglieri Comunali di minoranza, che in qualche altro caso hanno tenuto nei confronti del Sindaco d’Arienzo il ruolo di “crocerossina”. Persino durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale, che si è tenuto venerdì 2 luglio, né il Sindaco né i Consiglieri di maggioranza né il Capogruppo di “Città Nuova”, unico Consigliere di minoranza presente, hanno espresso o proferito parola in merito al grave fatto accaduto. Peraltro, tantissimi erano gli assenti anche tra le file della maggioranza, segno che qualcosa non va.
È certo che tra i Consiglieri Comunali di maggioranza vi sono alcuni che vivono questa drammatica vicenda con quell’umana sofferenza che li spinge a considerare seriamente l’utilità di liberare il campo e andare alle elezioni amministrative con una proposta alternativa a quel Gruppo ristretto che ha nelle proprie mani le chiavi della nostra Città.
Ci rendiamo conto che ci vuole molto coraggio a compiere questo gesto politico, ma esso oggi è necessario perché a richiederlo è il bene di Monte Sant’Angelo.
Al punto in cui siamo, il Sindaco d’Arienzo, che è anche Coordinatore regionale di “Avviso Pubblico”, ha il dovere di rassegnare le proprie dimissioni per consentire ai nostri concittadini di stipulare un patto elettorale con un nuovo Gruppo dirigente, fatto di donne e di giovani capaci di offrire a Monte Sant’Angelo il sogno di una Rinascita Possibile, convinti dell’utilità di una sana dialettica tra Maggioranza e Minoranza, sostenitori della partecipazione della Comunità alla gestione della cosa pubblica, legale, trasparente e imparziale.

La Rinascita Possibile