Politica
"Landella ha governato 7 lunghi anni Foggia e butta la palla nel campo avversario anche di fronte al sospetto che l'Amministrazione sia permeabile alle infiltrazioni mafiose"
Dichiarazione del segretario del Circolo del PD di Foggia, Davide Emanuele, del segretario dei Giovani Democratici di Foggia, Gabriele Cela, e dei consiglieri comunali Pasquale Dell'Aquila (capogruppo), Lia Azzarone, Francesco De Vito, Michele Norillo e Annarita Palmieri
Il fondato sospetto che l'Amministrazione comunale di Foggia attualmente in carica possa essere o essere stata permeabile alle infiltrazioni mafiose dovrebbe imporre a tutti - sindaco, amministratori e consiglieri comunali - rispetto per l'attività svolta da un'altra istituzione e disponibilità alla collaborazione.
È questo uno dei casi in cui la continenza verbale diventa un dovere e non un'opzione.
Evidentemente non la pensa così il sindaco Franco Landella che anche in questo complesso e potenzialmente drammatico frangente ritiene utile buttare la palla nel campo avversario per cercare di sfuggire alle proprie responsabilità.
Volentieri evremmo evitato polemiche, ma non possiamo esimerci dal ricordare a chi governa la città da 7 lunghi anni che, presumibilmente, a motivare la nomina della commissione per l'accesso agli atti sono stati gli atti della "sua" Amministrazione comunale, le scelte compiute dalla "sua" Amministrazione comunale, gli appalti e gli affidamenti gestiti dalla "sua" Amministrazione comunale.
A fronte di denunce e dichiarazioni comprovate da documenti abbiamo ottenuto, la città ha ottenuto il continuo e immotivato rimpallo di responsabilità che sono esclusivamente del sindaco e di chi ha condiviso la sua attività amministrativa.
Neanche di fronte al rischio dello sciolgimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose è riuscito a preservare l'onore e la dignità del ruolo che riveste.
Oggi non doveva essere il giorno delle polemiche, eppure lo è diventato grazie al sindaco Franco Landella.