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Politica

articolo1Azioni e strategie per politiche sociali ed economiche per famiglie e imprese.

“Scongiurare la frammentazione attraverso un coordinamento degli Ambiti socio-sanitari, accreditare su codice fiscale gli aiuti, adottare una misura unica di sospensione di alcuni tributi locali sul commercio in modo omogeneo in tutti i 61 Comuni della provincia di Foggia. È la sintesi della proposta formulata da Articolo Uno in merito alla gestione dell’emergenza sociale legata al Coronavirus.”

L’emergenza sociale ed economica causata dal Covid19 è al centro dell’attenzione del Governo e della Regione Puglia, che hanno messo a disposizione dei comuni di Capitanata molte risorse per il sostegno al reddito e alle attività economiche e commerciali. Data la mole dell’impegno finanziario, e i tempi ristretti in cui agire, crediamo che sia necessaria una gestione provinciale coordinata degli interventi, delle modalità e dei criteri di utilizzo di questi fondi. Rischiamo di commettere due gravi errori: da un lato lasciare che ogni sindaco affronti in solitudine una vicenda inedita e straordinaria come questa, e dall’altro consentire che il diritto di ogni cittadino ad essere aiutato in una situazione di bisogno riceva una risposta eccessivamente frammentata tra i diversi comuni. Registriamo, inoltre, una giustificata apprensione delle parti sociali, che faticano a svolgere il loro ruolo di tutela sociale in un contesto così disomogeneo. Da qui la nostra proposta di affidare ad una riunione dei comuni capofila degli Ambiti Socio-sanitari, allargata alle organizzazioni sindacali e di categoria, il compito di condividere impostazioni e strumenti per una gestione comune di questa fase emergenziale. Può essere una base molto preziosa di un lavoro importante che va fatto da subito e insieme.

L’esperienza amministrativa, maturata in questi anni, ci indica una possibile strada da percorrere per dare certezza alla soddisfazione dei bisogni, velocità e trasparenza nella gestione degli strumenti e flessibilità nell’utilizzo delle risorse da parte dei cittadini beneficiari dei contributi. In questo senso, è senza dubbio utile occuparsi della definizione dei requisiti di accesso e della platea dei destinatari, per evitare fastidiose disparità a pochi chilometri di distanza. Questo significa produrre griglie condivise per l’attribuzione dei bonus che determinino criteri più oggettivi per gli interventi di presa in carico (essere percettori di ReD o di Rei, situazione lavorativa, composizione del nucleo familiare). Le indicazioni nazionali lasciano dei margini significativi per agire e le banche dati in possesso dei servizi sociali, della Regione Puglia e dell’Inps consentono da subito di armonizzare la platea di riferimento. Noi suggeriamo, inoltre, di strutturare l’erogazione degli aiuti mediante un modello telematico di accreditamento su codice fiscale del contributo stesso. I comuni possono in pochi giorni dotarsi di una software house che gestisca il servizio con l’ente e le attività commerciali, consentendo l’accesso anche ad una fetta più ampia di esercenti (ad esempio, i mercatali). Questa azione può produrre l’effetto di utilizzare più fondi, nazionali, regionali e comunali, per assegnare un unico contributo, spendibile per i beni alimentari e di prima necessità, ma anche per il pagamento di utenze o di altri bisogni non coperti dal solo fondo nazionale di solidarietà, con la possibilità da parte dei comuni di vigilare costantemente sul corretto utilizzo di ogni erogazione.

Gli enti locali svolgono un ruolo molto importante in questa fase e, dove le maglie della finanza locale lo consentano, bisogna avere il coraggio di adottare una misura unica di sospensione di alcuni tributi locali sul commercio (occupazione suolo pubblico, tari), di pari valore e di estensione provinciale, per dare a questa categoria una risposta adeguata e uniforme, che non lasci solo nessuno. Siamo convinti che quando si affronta un’emergenza, sulla trasparenza non si possa derogare. Per questo noi pensiamo che i comuni, anche per meglio organizzare e gestire le azioni proposte, debbano rendere chiara la provenienza delle risorse e come queste vengono utilizzate. I finanziamenti del governo di 400 milioni diretti ai comuni, i 20 milioni messi a disposizione dalla Regione, e le altre economie rinvenienti dai capitoli di spesa dei servizi sociali, o da altre operazioni di risparmio effettuate dai comuni, devono essere noti alle comunità, e insieme concorrere alla definizione di un unico fondo. Una rendicontazione precisa dell’attività di chi amministra è un incentivo fondamentale per una corretta gestione delle risorse pubbliche. E sarà soprattutto grazie alla chiarezza e all’accessibilità di questi dati che potremo capire come è stata gestita questa emergenza. Laddove, infine, risultino eccessivi i vincoli tecnici delle amministrazioni locali, si potrebbero sperimentare dei Fondi di Ambito, magari di evidenza pubblica, a cui privati e pubblica amministrazione possano destinare risorse da gestire con maggiore flessibilità per situazioni di emergenza più specifiche.

L’invito è, di conseguenza, a fare presto e a lavorare insieme, con responsabilità e applicazione, per trovare tutti gli strumenti possibili per essere di sostegno ai nostri concittadini. A questo obiettivo noi intendiamo contribuire investendo sulla cooperazione istituzionale, e mettendo a disposizione le nostre idee, consapevoli che questo spirito servirà oggi e nei mesi a venire”

Gianluca Ruotolo
Segretario Provinciale Articolo Uno

Antonio Stornelli
Vice-segretario Provinciale Articolo Uno
Consigliere comunale San Severo

Simona Venditti
Responsabile Provinciale Welfare Articolo Uno
Assessore alle Politiche Sociali Comune di San Severo