Politica
AttiVisti foggiani alla CEC: il principio della trasparenza sacrificato sull’ “altare” delle designazioni.
Ennesima prova di “democrazia partecipativa”e “trasparenza dei processi” in commissione elettorale comunale a Foggia.
Il 14 novembre 2016, oltre ad alcuni componenti del meetup AttiVisti foggiani, erano presenti una trentina di persone accorse per la convocazione dei lavori della Commissione Elettorale Comunale, che è stata convocata sabato 12 novembre alle ore 12 come pubblicato sull’albo pretorio.
Anche questa volta non c’è stata storia per il “sorteggio integrale” degli scrutatori e abbiamo assistito nuovamente al trionfo della logica della “coalizione trasversale delle designazioni”.
Vorremmo sapere quanti consiglieri hanno designato 1 o più persone per loro conto?
E poi vorremmo sapere quanti consiglieri hanno rinunciato a tale pratica facendosi da parte?
E perché mai quei consiglieri che nelle tornate elettorali passate avevano mostrato interesse al sorteggio, tramite comunicati e interviste, non hanno organizzato anche loro un piccolo sorteggio?
Per la 4a volta in 2 anni, le designazioni confermano la loro carica ammaliante, il loro magico e persuasivo tocco di “medioevale memoria”, senza dimenticare la formula magica addotta da ogni consigliere a cui abbiamo chiesto conto e che immancabilmente risuonava così “ E’ la legge che lo prevede”.
Sebbene la legge dal 2005 preveda tale possibilità in capo ai consiglieri, non esclude in nessun modo la facoltà della CEC, sentiti gli “umori” del consiglio, di propendere per il sorteggio integrale, utilizzando quei correttivi e quei requisiti che si ritengano più opportuni.
Nulla di tutto ciò per la CEC qui a Foggia.
Dopo aver svolto le indicazioni di rito e aver letto gli scrutatori designati per le 147 sezioni, chiedevano al pubblico presente di segnare i loro nominativi poichè necessitavano ancora 13 elementi.
Essendo presenti 32 persone tra il pubblico, si procedeva ad un sorteggio per stilare l’ordine dei primi 13 beneficiari e tutti gli altri in quota riserva.
Questo è stato l’ennesimo schiaffo all’equità, alla giustizia sociale e alla trasparenza dettato dal voler semplicemente completare il quadro delle sezioni.
Infatti in questo sorteggio finale, utile a completare la griglia di alcune sezioni e che ricorda da vicino la pratica del riempire le liste di partitica memoria, i membri della CEC hanno celebrato la loro piccola “assoluzione” e incensazione nei confronti del principio di “equità.
Non è mancato poi il siparietto finale in cui chiedevamo spiegazioni ai 3 consiglieri della CEC, Marasco-Ventura-Pertosa, su come fossero state fatte le designazioni.
Nessuna risposta sul metodo e sui criteri, anzi i consiglieri hanno piuttosto preferito parlare di altro, cambiando discorso e volendo fuggire dalle evidenze, mostrandosi interessati alle nostre “visite alle commissioni” e ad esprimere allusioni su come impiegassimo il nostro tempo.
Concludiamo dicendo che di certo non basta un “momento di equità”, come affermato ieri in CEC, a lavare le coscienze per il mancato sorteggio integrale.
Noi continueremo a presentare la nostra proposta come da 2 anni a questa parte.
Noi non ci arrendiamo.
AttiVisti foggiani