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Politica

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deleonardis"Il crollo del prezzo dei carciofi da mercato e carciofini da industria è un ulteriore aspetto della crisi sempre più acuta di un comparto che necessita di attenzioni e aiuti concreti a ogni livello, e non può essere abbandonato al suo destino, insieme a numerosi produttori, braccianti, a quanti sono impegnati nella lavorazione e commercializzazione e alle loro famiglie". Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, sollecita "l'assessore all'Agricoltura Fabrizio Nardoni a intervenire per affrontare una situazione ormai ampiamente critica, data la concorrenza spietata e la massiccia importazione di analoghi prodotti in particolare dall'Egitto, dal Marocco, dalla Tunisia, a prezzi stracciati ma senza le garanzie di qualità e sicurezza alimentare che pure dovrebbero essere fondamentali e imprescindibili per competere sui mercati internazionali. La discesa fino a 2 centesimi del prezzo del prodotto - sottolinea De Leonardis - avrà come drammatica conseguenza la mancata raccolta dalle nostre parti, e una paralisi generalizzata che occorre invece scongiurare. Per questo, le imprese vanno sostenute prima che sia troppo tardi, a meno di non considerare questo ‘prodotto di Puglia' di serie B rispetto ad altri più pubblicizzati e valorizzati, pur non potendo vantare analoghi volumi e fatturati. E allertando e sollecitando le Asl per i doverosi controlli anche sui prodotti provenienti dai mercati esteri, per tutelare la salute dei consumatori e chi opera nel rispetto delle regole".

comunicato stampa

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nuzzielloIl Governo sta perdendo troppo tempo e non è ben chiaro, mentre l'Italia è già sull'orlo del baratro. E' vero che l'ultimissimo decreto del Consiglio dei Ministri dispone il pagamento di quaranta miliardi di euro di crediti arretrati delle imprese fornitrici,ma si tratta solo di una goccia nell'oceano, anche perchè se i crediti a bilancio scaduti sono innumerevoli, quelli fuori bilancio diventano sempre meno identificabili. L'Abi parla di una cifra complessiva intorno ai cento miliardi di euro e l'effetto Grecia non è poi un incubo e basta, ma potrebbe avverarsi quando si capirà che i debiti dello Stato sono davvero molto maggiori di quelli previsti. E sarà troppo tardi. Mi chiedo, allora, come verrà materialmente attuato il decreto? Pare che verranno favorite le imprese, poi le banche: entro il 15 settembre, l'Abi dovrà fornire l'elenco completo delle fatture scontate da istituti di credito ed intermediari finanziari, le amministrazioni pubbliche l'elenco certificato di tutti i debiti ancora da onorare. Ma il tempo passa e il rimborso dei primi 40 miliardi è una manovra molto complessa. Il decreto autorizza l'emissione di titoli di Stato per un importo fino a 20.000 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014. Gli enti territoriali sprovvisti di risorse proprie dovrebbero ricevere i soldi dallo Stato centrale a cui dovranno rimborsarli entro 30 anni. In pratica questa copertura finanziaria prevede l'emissione di un nuovo debito pubblico. Comuni e Province, secondo il Ministro dell'Economia Vittorio Grilli, dovrebbero poter liquidare fino a 2,3 miliardi in tempi brevi, subito dopo l'entrata in vigore del decreto. Un articolato processo amministrativo garantirà alle imprese ulteriori pagamenti dalla seconda metà di maggio. Il problema è che accadrà materialmente che i cittadini s'impegneranno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte NON BEN DEFINITA andrà direttamente alle banche. Gli italiani si aspettano che gli istituti di credito subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane, ma questo non è scritto da nessuna parte e l'Abi farebbe bene a chiarirlo. Inoltre, se l'80% dei debiti pregressi della pubblica amministrazione verso le imprese può essere erogato perchè contabilizzato, il 20% restante non è ancora nè contabilizzato nè pagato e quindi ricade sul deficit.
Secondo me il Governo italiano, insieme all'Abi dovrebbero fornire con maggior chiarezza una guida concreta per il recupero dei propri crediti ai piccoli e medi imprenditori, che altrimenti resteranno tagliati fuori da tutto e nessuno impedirà loro una caduta verticale quantomai annunciata. Ben vengano, infine, le dichiarazioni dell'Assessore Regionale al Bilancio, Leo Di Gioia, che evidenzia l'anomalia della Puglia, che ha in cassa i fondi necessari e non li può spendere. E' necessario un coordinamento tra Governo centrale ed Enti locali affinchè il debito venga smobilizzato e le imprese possano veramente essere tutelate.
Anna Nuzziello

comunicato stampa

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logoPDMarucci: «Non interessa neppure alla federazione provinciale che incoraggia le vecchie logiche, impedendo l'affermazione del nuovo corso»


«Un Partito democratico che a San Marco la Catola nel 2009 è stato determinante per l'affermazione di un sindaco con ampio suffragio, arrivando in poco tempo a chiudere la sede di circolo e a sparire dalla scena politica dopo la sfiducia alla giunta, denota l'incapacità di una classe politica ormai da rinnovare radicalmente». Ne è convinto Fabio Marucci, democrat romano, sammarchese di origine, ideologicamente vicino all'area "Rifare l'Italia" che da mesi, anche grazie all'impulso di Stefano Fassina (che in un videomessaggio a sorpresa è intervenuto proprio sulla situazione sammarchese in occasione delle elezioni politiche) sta cercando di ricompattare un partito messo in ginocchio dalle prove di forza e dalle guerre intestine. «Impegnandomi alle primarie, richiamando una per una tutte quelle persone che, pur essendosi allontanate,  ancora condividono i principi che animano il Pd - dichiara il giornalista - fin da novembre mi sono messo a disposizione, tentando di portare pace tra i "veterani" e gli "ex amministratori", rischiando anche di essere tirato per la giacca sia dall'una che dall'altra parte. Ho suggerito una conferenza d'organizzazione, che altro non è che un congresso di circolo fatto per motivi gravi come quelli interni al Pd sammarchese, ma il gioco dei numeri e delle tessere ha impedito anche questo percorso». Un Pd inesistente, riferisce Marucci, che intanto parla di un segretario dimissionario che delega un responsabile per fare accordi politici in vista delle elezioni amministrative e di un commissariamento alle porte «che già assomiglia tanto ad un aborto, per via di nomi foggiani circolanti, graditi solo ad una ristretta parte del circolo». «E cosa più grave, un nuovo corso che intanto è nato - fa sapere il "giovane turco" - fatto di ragazzi che in assenza di rinnovamento difficilmente aderirebbero ad un Pd troppo diverso da quello che da tempo sogno per San Marco». Intanto il giornalista stigmatizza il comportamento del segretario della federazione provinciale Paolo Campo: «Ho sempre cercato di buttare acqua sul fuoco - afferma - ma ora mi vedo costretto a dare ragione a chi dice che il problema è a monte. Anche perché - conclude - certe logiche inappropriate, che stanno portando alla morte del Pd sammarchese - non sarebbero mai state possibili senza talune benedizioni o omissioni. A poche settimane dal voto ecco ciò che ci ritroviamo: un partito inesistente o per meglio dire delegittimato, tanti sostenitori che guardano da fuori senza poter intervenire, pochi unti che accendono focolai elettoralistici - frutto di iniziative personali e non certo di intese politiche - e altri partiti e movimenti che si nutrono dei nostri avanzi. Più un commissariamento alle porte che potremmo tranquillamente titolare "Cambiare tutto per non cambiare niente"».

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comunesanseveroNumerosi Consiglieri Comunali dei partiti che compongono la coalizione di maggioranza che governa Palazzo Celestini (primo firmatario Ciro Persiano - capo gruppo A.D.C.) hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale avv. Luigi Damone di voler convocare un Consiglio Comunale Aperto a tutte le Organizzazioni Datoriali, Sindacali e di Rappresentanza cittadine del mondo del lavoro per voler condividere ed approvare un apposito Ordine del Giorno al fine di impegnare il Sindaco avv. Gianfranco Savino e la Giunta Comunale per promuovere iniziative a favore dello sviluppo economico, produttivo e sociale del territorio.

Ecco il testo integrale dell'ORDINE DEL GIORNO.

Premesso che il Comune ha, tra i suoi compiti, quello di monitorare e promuovere iniziative a favore dello sviluppo economico, produttivo e sociale del proprio territorio; che la situazione di crisi in città e nel territorio si aggrava giorno dopo giorno; che i dati in possesso mostrano tutta la drammaticità della situazione, con continua perdita di posti di lavoro e un tasso di disoccupazione altissimo; che l'istanza comunale è quella più vicina al territorio, alle aziende e ai cittadini in difficoltà.
Ritenuto che quello che occorre è una risposta collettivamente condivisa, un patto che responsabilizzi e coordini le iniziative delle rappresentanze del mondo del lavoro (industriali, artigiani, agricoltori, commercianti, sindacati, etc.) per il raggiungimento degli obiettivi che saranno individuati in questo Consiglio Comunale aperto;
Constatato che sin dal 16 febbraio 2012 un'organizzazione sindacale ha protocollato, a questa Presidenza del Consiglio, formale richiesta finalizzata alla discussione della problematica e al coinvolgimento e relativa assunzione di responsabilità di tutti gli attori sociali; che, invece, si avverte la necessità di promuovere, sin dai prossimi giorni, la formalizzazione delle volontà di collaborazione che si esprimeranno in questo Consiglio Comunale, sostenendo le azioni promosse dalle Organizzazioni Datoriali e Sindacali per un sostegno reciproco ai fini dello sviluppo economico e per il contrasto alla disoccupazione;
Tenuto conto che la Città di San Severo, grazie all'impegno di questa amministrazione, ha ottenuto finanziamenti per svariati milioni di euro per progetti approvati (Rigenerazione Urbana, PIP, PIRP, etc.); che queste progettualità saranno cantierizzate di qui a breve; che, probabilmente, a causa della normativa europea troppo esigente, buona parte di questi bandi saranno vinti da società forestiere; che vi è la necessità di stimolare tutte le imprese insistenti sul territorio a crescere dal punto di vista imprenditoriale in maniera da poter esser pronte a partecipare anche a bandi molto più esigenti e conseguenzialmente prendere e dare lavoro ai nostri cittadini;
Considerato che si avverte forte la necessità di invitare tutte le ditte che vinceranno le gare ad impegnare personale e manodopera locale;
si impegnano il Sindaco e la Giunta ad istituire un tavolo di concertazione che veda presenti tutti gli attori operanti nel tessuto cittadino (Consiglio Comunale, rappresentanze del mondo del lavoro, organizzazioni datoriali e sindacali) per il raggiungimento degli obiettivi individuati; ad individuare attraverso il tavolo un percorso finalizzato al sostegno reciproco ai fini dello sviluppo economico e per il contrasto alla disoccupazione; ad invitare, attraverso il tavolo, tutte le ditte che vinceranno le gare ad impegnare personale e manodopera locale; a perseguire ogni tipo di iniziativa che punti, ulteriormente, allo sviluppo economico e al favorire l'occupazione locale.

comunicato stampa

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movimento5stelleFoggia, giovedì 4 aprile 2013
Doppio incarico? L’etica snaturata della politica.
Qualche settimana fa chiesi Vendola a mezzo stampa in un mio editoriale senza sigle (da cittadino e comune mortale) cosa volesse far da grande, se il presidente della Regione Puglia o il parlamentare free-time. Ovviamente non si è avuta alcuna risposta, come presupponevo. Ora la domanda è rivolta, oltre a lui, a chi nel Consiglio Regionale e nei comuni della Capitanata gioca con lo stesso stratagemma.
Angelo Cera (Udc), sindaco di San Marco in Lamis pare che si sia espresso preferendo la carica di sindaco, ma nel frattempo è un parlamentare in carica. Una carica ricevuta per grazia del suo capo giacché Cera è un ripescato, e non dimentichiamolo.
Poi vi è il caso di undici consiglieri regionali che in barba all’articolo n° 122 della Costituzione Italiana , che in un suo passaggio recita «Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento o ad un altro Consiglio regionale o ad altra Giunta regionale, ovvero al Parlamento europeo», tuttora godono del doppio incarico (non sappiamo se anche del doppio stipendio anche credo che per quella poca etica che hanno i loro emolumenti sono riferiti all’incarico precedente). La formazione, che pare una squadra di calcio di bassa classifica, sono: Rocco Palese, Massimo Cassano, Pietro Iurlaro, Roberto Marti, Gianfranco Chiarelli e Lucio Tarquinio (Pdl), Antonio Decaro e Michele Pelillo (Pd), Dario Stefano e Antonio Matarrelli (Sel), e dulcis in fundo Nichi Vendola (capo di Sel). Una squadra eterogenea, di maggioranza regionale e forse di governo nazionale (giammai…)poiché nei dettagli sono sei Pdl, 2 Pd e 3 Sel, con l’outsider, ma vero out, di Udc.
La Santa Pasqua non ha redento queste persone.
Come cittadino e Attivista 5 Stelle di Foggia invito i signori elencati a dire alla popolazione cosa vorranno far da grandi e di pronunciarsi immediatamente sulla scelta della carica da ricoprire. L’etica politica, moralmente rivolta verso i cittadini e innanzitutto verso la legalità per il rispetto delle Costituzione Italiana deve e non dovrebbe dar risposte certe a questa stortura in atto.

Nico Baratta

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