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Notizie dall'Italia

I vecchi proprietari della Eternit in Italia, il magnate elvetico Stephan Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne, 91 anni, sono stati condannati a 16 anni di reclusione. La loro accusa è: di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche. Soddisfazione da parte di molti sindacati. Giustizia è fatta per tutte le vittime dell'amianto di ogni altra regione d'Italia che, salvo rari casi, non riescono ad ottenere giustizia in tribunale"., ma specie per quelli che lavoravano negli stabilimenti da Casal Monferrato, Cavagnola, Rubeira e Bagnoli.

Il processo a Torino riguarda il periodo in cui l'Eternit ha prodotto amianto nella penisola, dal 1966 al suo fallimento nel 1986, nei quattro stabilimenti di Casale Monferrato, Cavagnolo (Torino) Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Ma le conseguenze della tragedia provocate dalla multinazionale svizzera si continuano a sentire ancora oggi al ritmo di 50 morti l'anno, come denuncia l'associazione dei familiari vittime dell'amianto. E nel mondo la produzione prosegue al livello di due milioni di tonnellate l'anno, soprattutto in Paesi come Ucraina, Russia, India, Egitto, Thailandia, Cina e Brasile.

Il giudice ha disposto tra l'altro anche molti risarcimenti: 70mila euro per l'associazione Medicina democratica e per il Wwf, 100mila euro per l'associazione nazionale esposti amianto, quattro milioni per il comune di Cavagnolo, e 15 milioni per l'Inail. Risarcimenti mediamente di 100mila euro ciascuna per le sigle sindacali, parti civili nel processo. E ancora, i risarcimenti per il comune di Casale Monferrato (Alessandria), al quale spetteranno 25 milioni di euro, quello per l'Asl di Alessandria pari a 5 milioni e, infine, 20 milioni di euro per la Regione Piemonte.