In Nigeria il giorno di Natale è stato un giorno di sangue, infatti oltre 30 morti è il bilancio degli attentati dinamitardi, due dei quali perpetrati contro altrettante chiese dove si è registrato il maggior numero di vittime. Ai due attacchi si devono aggiungere altre tre esplosioni verificatesi nel nord est del Paese, presa di mira una terza chiesa senza provocare vittime né danni. L'attacco è stato rivendicato dalla setta islamica di Boko Haram. "Siamo responsabili di tutti gli attacchi di questi ultimi giorni, compreso quello con una bomba contro la chiesa di Madalla. Continueremo a lanciare attacchi simili nel nord del Paese nei prossimi giorni", ha dichiarato all'Afp via telefono, un uomo, affermando di parlare a nome del gruppo. Cinque esplosioni totali che hanno insanguinato il giorno di Natale. Gli attacchi, condannati dal Vaticano come frutto di "odio cieco e assurdo" avvengono dopo due giorni di sanguinosi scontri, giovedì e venerdì, scatenati da Boko Haram nel nord est del Paese che avrebbero provocato fino a cento morti. L'attentato più sanguinoso, con 27 morti secondo l'ultimo bilancio, si è verificato davanti ad una chiesa cattolica di Madalla, alla periferia di Abuja, la capitale federale.
Successivamente una bomba è esplosa nella chiesa di Mountain of fire. Un poliziotto che era a guardia del luogo di culto è rimasto ucciso e tre veicoli si sono incendiati, ha dichiarato all'Afp Pam Ayuba, portavoce del governatore dello Stato del Plateau, di cui Jos è la capitale. Inoltre altre tre esplosioni si sono verificate nel nord est della Nigeria, secondo testimoni. Due a Damaturu, che hanno causato la morte di quattro persone (tre poliziotti ed un kamikaze) e una nella serata di sabato contro una chiesa, a Gadaka. Le due città sono situate nello Stato di Yobe, già martoriato nei giorni scorsi da una ondata di attacchi rivendicati da Boko Haram. Boko Haram aveva già rivendicato l'attentato suicida dello scorso agosto contro la sede delle Nazioni unite di Abuja, costato 24 morti. Il movimento si era anche attribuito la paternità di una serie di sanguinosi attentati la vigilia del Natale del 2010 che avevano preso di mira diverse chiese e, con le rappresaglie, avevano causato decine di morti a Jos.
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Domenica, 25 Dicembre 2011
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