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Dal Mondo

Forse sono almeno 6 e 10 feriti, dopo il nuovo brutale attacco contro una chiesa cristiana nel nord-ovest della Nigeria. Uomini armati hanno fatto irruzione nella chiesa a Gombe, aprendo il fuoco sui fedeli. Tra le vittime si conta anche la moglie del pastore. Nei diversi attentati nel nord della Nigeria contro i cristiani, attribuiti alla setta islamica Boko Haram, sono morte più di 40 persone.

Ecco il primo indiziato anti Obama. Dopo un testa a testa, nei caucus dell'Iowa con il 99 per cento dei seggi che hanno riportato il totale dei voti è davanti di un soffio Rick Santorum, il candidato dell'ala più conservatrice. Subito dietromdi solo cinque voti arriva Mitt Romney, il favorito per la nomination finale,. terzo Ron Paul. I risultati dei 1.700 seggi dicono che Santorum ha 29.662 voti, Romney 29.557, il 24,6 per cento per entrambi, e Ron Paul il 21,5 per cento con 25.926 voti. Potrebbe quindi finire letteralmente con un pareggio tra i primi due. Nei caucus repubblicani in Iowa non è previsto il riconteggio dei voti e quindi qualunque risultato uscirà dalla maratona notturna sarà quello finale. Adesso si parla del possibile ritiro di Bachmann, passata in pochi mesi dalla testa dei sondaggi a risultati insoddisfacenti.

In Nigeria il giorno di Natale è stato un giorno di sangue, infatti oltre 30 morti è il bilancio degli attentati dinamitardi, due dei quali perpetrati contro altrettante chiese dove si è registrato il maggior numero di vittime. Ai due attacchi si devono aggiungere altre tre esplosioni verificatesi nel nord est del Paese, presa di mira una terza chiesa senza provocare vittime né danni. L'attacco è stato rivendicato dalla setta islamica di Boko Haram. "Siamo responsabili di tutti gli attacchi di questi ultimi giorni, compreso quello con una bomba contro la chiesa di Madalla. Continueremo a lanciare attacchi simili nel nord del Paese nei prossimi giorni", ha dichiarato all'Afp via telefono, un uomo, affermando di parlare a nome del gruppo. Cinque esplosioni totali che hanno insanguinato il giorno di Natale. Gli attacchi, condannati dal Vaticano come frutto di "odio cieco e assurdo" avvengono dopo due giorni di sanguinosi scontri, giovedì e venerdì, scatenati da Boko Haram nel nord est del Paese che avrebbero provocato fino a cento morti. L'attentato più sanguinoso, con 27 morti secondo l'ultimo bilancio, si è verificato davanti ad una chiesa cattolica di Madalla, alla periferia di Abuja, la capitale federale.
Successivamente una bomba è esplosa nella chiesa di Mountain of fire. Un poliziotto che era a guardia del luogo di culto è rimasto ucciso e tre veicoli si sono incendiati, ha dichiarato all'Afp Pam Ayuba, portavoce del governatore dello Stato del Plateau, di cui Jos è la capitale. Inoltre altre tre esplosioni si sono verificate nel nord est della Nigeria, secondo testimoni. Due a Damaturu, che hanno causato la morte di quattro persone (tre poliziotti ed un kamikaze) e una nella serata di sabato contro una chiesa, a Gadaka. Le due città sono situate nello Stato di Yobe, già martoriato nei giorni scorsi da una ondata di attacchi rivendicati da Boko Haram. Boko Haram aveva già rivendicato l'attentato suicida dello scorso agosto contro la sede delle Nazioni unite di Abuja, costato 24 morti. Il movimento si era anche attribuito la paternità di una serie di sanguinosi attentati la vigilia del Natale del 2010 che avevano preso di mira diverse chiese e, con le rappresaglie, avevano causato decine di morti a Jos.

Una nave italiana la Enrico Ievoli è stata assaltata e sequestrata dai pirati al largo dell'Oman. A bordo della petroliera, ci sono 18 persone, di cui 6 sono italiani compreso il comandante Agostino Musumeci, ci sono marinai ucraini e indiani. La società di navigazione specializzata in trasporti chimici e alimentari ha nella sua flotta cinque navi. Al momento dell'assalto la nave, stava trasportando un carico di circa 15.750 tonnellate di soda caustica. Partita da Fujairah, negli Emirati Arabi, la nave era diretta nel Mediterraneo. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, appresa la notizia del sequestro, ha espresso la sua "preoccupazione per il ripetersi di attacchi a navi mercantili italiane", manifestando "la vicinanza ai marinai rapiti e alle loro famiglie" ed esprimendo "la speranza che la vicenda possa risolversi positivamente in tempi rapidi".

Il titolare della Pip Jean-Claude Mas, ovvero l'azienda francese che produceva protesi per il seno, è ricercato dall'Interpol. Il provvedimento di cattura è per aver messo a rischio la vita e la salute di terzi.
La Pip ha venduto oltre 100.000 protesi annue sopratutto all'estero ed il Ministero della salute francese ha fatto sapere che tutte le donne che hanno subito un'intervento con queste protesi, dovranno effettuare la rimozione perchè le stesse protesi sono state costruite con un gel non conforme.
Anche in Italia sono arrivate queste protesi, quindi chi ha subito un'intervento al seno dovrà rivolgersi al proprio chirurgo per chiedere il tipo di protesi utilizzata.