La solidarietà della Cisl ai due funzionari, di cui uno di Manfredonia, aggrediti dal gestore del locale a cui contestavano l’uso irregolare di manodopera.
La segreteria provinciale della CISL Fp di Foggia esprime piena solidarietà ai due Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro e delle Politiche Sociali di Foggia aggrediti sabato 27 novembre nel corso di svolgimento di un accesso ispettivo presso un’attività commerciale di ristorazione di Poggio Imperiale.
I due funzionari, di cui uno di Manfredonia, nonché ufficiali di Polizia Giudiziaria, sono stati oggetto di minacce e di una violenta aggressione da parte del gestore del locale, al quale contestavano l’utilizzo irregolare di manodopera. Sul luogo sono prontamente intervenuti i Carabinieri del luogo che hanno provveduto ad identificare ed arrestare l’aggressore.
“Si tratta dell’ennesimo grave episodio contro chi è impegnato quotidianamente nel riaffermare la legalità e combattere l’evasione contributiva nel mondo del lavoro in Capitanata - rileva la segreteria della Fp Cisl di Foggia - Nel nostro territorio provinciale è sempre maggiore il disagio di questi pubblici lavoratori che sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale di presidio della legalità e dei diritti, molto spesso senza mezzi e risorse adeguati a combattere il dilagante fenomeno del lavoro nero”.
Forte condanna del grave episodio viene espressa dal Segretario Generale della Cisl di Foggia: “Siamo al fianco dei due Ispettori del Lavoro - sottolinea Emilio Di Conza - la legalità è pre-condizione indispensabile per uno sviluppo sano e duraturo, tale da consentire alle imprese di investire in attività produttive, agli amministratori di non subire condizionamenti di alcuna natura, ai lavoratori (italiani e immigrati) di vedersi rispettati i diritti”.
Secondo il Segretario della Cisl, “la legalità non è generica dichiarazione di principio, ma si afferma con l’impegno di coloro i quali portano avanti una forte e coerente azione quotidiana, che è generatrice di sviluppo, progresso e giustizia sociale”.
Articolo tratto da manfredonia.net