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polizia-di-statoIl suo fidanzato era fin troppo geloso e lei non sapendo come liberarsi, si è inventata la classica storia del rapimento.  Una giovane bulgara 29enne con residenza a Manfredonia ha telefonato al suo fidanzato dicendo di esser stata rapita e di non sapere dove fosse. L'uomo si reca quindi nella caserma di Manfredonia per denunciare il rapimento, visto anche che la donna è al terzo mese di gravidanza. La polizia fa partire subito le indagini, viene agganciata la cellula del cellulare della ragazza, la zona è San Severo. Dopo alcuni giorni il fratello della ragazza chiama nuovamente il fidanzato dicendogli che la 29enne sta bene ma si trova in Grecia, ma in realtà sempre dalle cellule telefoniche la ragazza si trovava a Francavilla da dove aveva chiamato i genitori in Bulgaria. Il giorno dopo la ragazza chiama il fidanzato dicendo di esser stata liberata e di trovarsi a Pescara. I poliziotti di Chieti la intercettano a la portano al commisariato dove la interrogano. Con non poche contraddizioni, la giovane conferma il tutto addirittura sostiene di poter riconosciere i rapitori. Salvo poi, dopo esser stata indagata in libertà, rigettare tutto e svelare che aveva inventato tutto perchè il findanzato era troppo geloso. La donna è ora accusata di simulazione di reato e procurato allarme.