Guardia Costiera di Vieste ha denunciato 27 persone dopo la conclusione delle indagini sui trabucchi
Dopo quattro mesi di intenso lavoro e numerosi sopralluoghi da parte del personale della Guardia Costiera di Vieste e di Peschici, si è sostanzialmente conclusa l'indagine di polizia demaniale marittima, che ha interessato i trabucchi ancora presenti lungo la litoranea del Comune di Peschici. L'attività di accertamento dello stato dei luoghi era partita su iniziativa dei militari in seguito all'incidente mortale, avvenuto nell'aprile 2012, sul Trabucco di Monte Pucci per il quale si rese necessario chiarire chi utilizzasse la struttura ed a quale titolo. I controlli, poi, sono stati estesi a tutti i manufatti presenti sulla costa, come era già stato fatto qualche tempo prima con quelli presenti nel Comune di Vieste. Il primo passo è stato quello di recensire con cura tutti i trabucchi presenti, sia via terra che via mare con i mezzi navali del Corpo, ed in seguito rintracciare ed identificare gli attuali utilizzatori degli stessi, verificando i titoli demaniali in possesso che ne giustificassero la proprietà o la possibilità di utilizzo. Al termine delle suddette indagini è emerso che, dei 31 trabucchi individuati, solo due sono in possesso dell'autorizzazione ex art.55 del Codice della Navigazione rilasciata dalla Capitaneria di Porto di Manfredonia. Per gli altri, invece, sono state elevate 25 denunce penali a carico di persone fisiche e 2 ad ignoti, per il reato di cui all'art. 54 del Codice della Navigazione, ovvero occupazione abusiva di zone di demanio marittimo, punito dall'art. 1161 del Codice della Navigazione, che prevede appunto il deferimento dei trasgressori all'autorità giudiziaria.
Le indagini sono ancora in corso per gli ultimi 2 manufatti, per i quali si sta procedendo a verificare i procedimenti amministrativi per il rilascio delle necessarie autorizzazioni. Tale attività è finalizzata a fare chiarezza sullo stato del demanio marittimo, anche alla luce della possibilità futura di restituire alla collettività questi straordinari attrezzi da pesca che fanno parte della storia della marineria garganica, perchè vengano tramandate alle generazioni future queste antiche tradizioni ma nel rispetto della legalità.
UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO
VIESTE
comunicato stampa