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trasportiIl caro petrolio ha fatto scendere in piazza, o meglio lungo le starde gli autotrasportatori e agricoltori pugliesi.
In provincia di Foggia, sulla A14 e sulle Statali 16 e 17, si evidenziano manifestazioni senza sosta da parte di centinaia di autotrasportatori, agricoltori e allevatori, che ormai da alcuni giorni presidiano le aree di sosta e di servizio con tir e mezzi agricoli. Al momento non si rilevano particolari disguidi sulle strade, in quanto i mezzi percorrono a passo d’uomo le arterie o dove sono state occupate, lasciano la possibilità di transitarvi regolarmente con leggeri ritardi nella percorrenza.
Hanno incrociato le braccia sempre in segno di protesta, anche, circa 400 ambulanti del mercato settimanale di Cerignola, i quali hanno deciso di non aprire.
I panificatori hanno spedito una lettera al prefetto di Foggia, nella quale lo informano che se lo sciopero degli autotrasportatori dovesse protarsi la loro autonomia sarà ancora di circa 48/72 ore.
Il caro petrolio è un dramma che riguarda tutti, a partire dai consumatori. La protesta però, potrebbe portare ad un ulteriore aumento dei prezzi a causa della riduzione dei prodotti che non arriveranno in questi giorni nei negozi e nei supermercati , che andrà ad aggiungersi ai circa 400 euro annui a famiglia per i maggiori costi di rifornimento.
In Puglia lo sciopero dei tir potrebbe mette a rischio la spesa dei pugliesi, con i prodotti deperibili che restano a terra poiché le consegne si sono ridotte già di oltre il 70%.
Inoltre si mette a repentaglio le catene di approvvigionamento, visto che in Itaia l'85% delle merci che arriva sugli scaffali viaggia su strada.