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arresto carabinieriContinua la lotta lla malavita della Capitanata, con ben 24 arresti contro clan li Bergolis e Papa, che avevano rapporti con 'Ndrangheta e Camorra.
La Direzione Distrettuale Antimafia ha smantellato due gruppi criminali garganico e lucerino.
Questa mattina diverse forze dell'ordine hanno arrestato alcuni esponenti di vertice dei clan Li Bergolis e Papa, accertando rapporti con la ‘ndrangheta e la camorra.
Oltre ai capi clan, sono stati arrestati anche 13 clienti-pusher dei gruppi criminali di Monte Sant’Angelo e Lucera, i quali provvedevano a collocare lo stupefacente periodicamente acquistato dai garganici e dai lucerini presso la loro clientela in vari comuni dell’Italia centro-meridionale.
L'indagine parte da pressioni esercitate dalla malavita foggiana su imprenditori di trasformazione di prodotti agricoli, affinché assumessero alle loro dipendenze soggetti pregiudicati dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti ad assuntori sulla piazza di Foggia, i quali a loro volta si rifornivano della predetta sostanza da appartenenti al predetto clan lucerino. La lente si è spostata sul fiorente traffico di sostanze stupefacenti gestito dall’omonimo clan, capeggiato da Alfredo Papa, 61enne, ed i suoi fedeli Antonio Valerio Pietrosanto 51enne, Francesco Ricci 49enne e Urbano Petito 65enne, tutti destinatari del provvedimento cautelare personale.
Dopo una lunga attività d'intercettazioni telefoniche e ambientali con pedinamento svolte in contesti territoriali proibitivi, hanno consentito di ricostruire la capillare rete di pusher-clienti pugliesi, molisani e abruzzesi nei cui confronti gli esponenti del clan lucerino smerciavano quasi quotidianamente significative quantità di sostanze stupefacenti di vario genere.
Il clan lucerino, si approvvigionava di sostanze stupefacenti da esponenti di un gruppo camorristico operante tra Castellammare di Stabia e Pompei; da soggetti facenti capo all’aggregato criminale riconducibile ai Li Bergolis, operante in Monte Sant’Angelo, nonché da soggetti della malavita cerignolana.
Il preliminare monitoraggio degli acquisti di sostanze stupefacenti da parte di esponenti del clan lucerino ha consentito di arrivare al clan Li Bergolis, nelle persone di Matteo Pettinicchio 34enne, Libero Lombani 32enne, Giulio Guerra 30enne e Giovanni Melchionda 35enne, tutti destinatari del provvedimento cautelare personale.
Oltre all’intenso traffico di sostanze stupefacenti, le indagini hanno portato a scoprire la disponibilità di armi. Sono state sequestrate tre pistole semiautomatiche, un silenziatore e trentasei cartucce che il capo clan Enzo Miucci aveva ritirato a Torino da esponenti della cosca calabrese, Benito Palaia, nonché il suo sodale e referente in Piemonte, Luca Fedele 37enne.
Non si esclude che le armi sequestrate potessero servire ad affermare e consolidare la propria egemonia criminale nel territorio garganico.
Inoltre sono stati sequestrati beni risultati nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di 2 milioni di euro, consistenti in 10 immobili, 3 autovetture, 2 aziende operanti nel settore del commercio di autoveicoli e 63 rapporti finanziari.