Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 331 visitatori e nessun utente online


carabinieri 4Importavano cocaina dalla Colombia, via Amsterdam, per giungere in Puglia.
Cosi i carabinieri di Barletta, dalle prime ore dell'alba di oggi, hanno dato esecuzione a 7 ordinanze di custodia cautelare, 4 in carcere e 3 ai domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti, affiliati a pericolose organizzazioni criminali, operanti a Barletta e nel Gargano.
I soggetti destinatari della misura cautelare della custodia in carcere sono Antonio Diaferia 45enne di Barletta, Pasquale Dico 44enne di Barletta, Ruggiero Disalvo 52enne di Barletta e Cosimo Damiano Vairo 57enne di Manfredonia. I soggetti destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari, sono Giuseppe Bergantino 45enne di Manfredonia ancora ricercato, Maria Lamacchia, 45enne di Barletta e Roberto Sarcina 35enne di Trani.
Le indagini, sono partite nel 2017 dopo la collaborazione di un pentito, che ha riferito di attività illecite tra un sodalizio criminale della malavita organizzata barlettana capeggiato da Ruggiero Di Salvo 52enne di Barletta, detto Tucchett, il quale da anni era in contatto con le famiglie garganiche del clan Li Bergolis, dai quali si riforniva di ingenti quantitativi di cocaina.
Le rindagini, hanno scoperto che la cocaina fornita al clan malavitoso barlettano proveniva dall’Olanda tramite canali internazionali di narcotraffico grazie alla mediazione di pregiudicati garganici di stanza ad Amsterdam che effettuavano da intermediari con esponenti dei cartelli del narcotraffico colombiano.
Le indagini sono anche correlate all’omicidio di Tucci, uomo di spicco del clan Li Bergolis, freddato ad Amsterdam nell'ottobre 2017 dal pregiudicato manfredoniano Carlo Magno, il quale fu arresto ad aprile 2018, previa rogatoria internazionale con l’autorità giudiziaria olandese, grazie al contributo di Eurojust. Magno ha quindi iniziato un percorso di collaborazione con la giustizia. Nel corso di vari interrogatori ha contribuito in maniera determinante a delineare in modo completo ed esaustivo l’organigramma criminale, i canali di rifornimento e le modalità di importazione dello stupefacente dal Sudamerica fino a Manfredonia, riferendo inoltre agli inquirenti che Tucci era stato parte del gruppo che aveva ucciso Mario Luciano Romito.