Ancora un severo e duro colpo alla criminalità organizzata foggiana. Alle prime luci dell'alba, nell’operazione Gold Rush, febbre dell’oro, sono state arrestate 7 persone tra Foggia e San Severo. Alessandro Aprile 35enne, elemento di spicco della Società foggiana, già detenuto ed i suoi fratelli Giuseppe e Domenico, 31enne e 38enne. Giuseppe Spiritoso, 62enne, altro elemento di spicco della mafia foggiana, anche lui già detenuto per altra causa. Arnaldo Sardella 33enne esponente dei gruppi criminali operanti a San Severo. Nazario Carovilla 34enne e Alessio Piemontese 35enne.
Tutti sono stati arrestati con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, ricettazione, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo.
L’operazione, figlia di un'altra indagine, La Decima Azione, che nel novembre scorso portò all’arresto di ben 30 persone, con le accuse di associazione per delinquere aggravato dal metodo mafioso ed estorsione ai danni di numerosi imprenditori e privati foggiani.
Le indagini hanno fatto emergere che Alessandro Aprile, capo della banda, effettuava operazioni criminali i cui proventi erano destinati alla cassa comune della Società foggiana, ma nello stesso tempo effettuava rapine ed altri reati in completa autonomia ed assieme ad altri soggetti. Affari personali, così li chiamavano, come da intercettazioni.
Soggetti particolarmente violenti e determinati, così sono stati apostrofati dal colonnello dei Carabinieri, Marco Aquilio.
Autori della rapina avvenuta a gennaio 2018 ai danni della gioielleria Follie d’oro a Lucera, all’interno del Centro commerciale Antica Fornace, che durò solo due minuti. Alessandro Aprile con Nazario Carovilla e Arnaldo Sardella e con un quarto complice in via di identificazione, e con il supporto logistico dei fratelli Giuseppe e Domenico, fecero irruzione con pistole e fucili e, dopo aver minacciato con le armi i dipendenti, asportarono via di tutto, un bottino di 365mila euro. Fuggiti a bordo di un’auto di grossa cilindrata, risultata rubata e data alle fiamme subito dopo.
Grazie alle amicizie delinquenziali, l'Aprile riusci a monetizzare la propria parte di refurtiva, circa 300 grammi di pietre preziose e 500 di oro, tramite l’incensurato Piemontese compiacente titolare di una oreficeria foggiana.
Altro episodio, frutto di arroganza criminale, è emerso a seguito di un’altra rapina non compiuta. Il 30 novembre 2017, era tutto pronto per dare l'assalto all’Ufficio postale di San Paolo di Civitate, Aprile, assieme ad altri soggetti in corso di identificazione, furono costretti a desistere a causa dell’allarme lanciato da un passante, il quale aveva notato la presenza sospetta di alcuni malintenzionati, a bordo di una BMW X6. Non si sa come, ma i criminali, vennero a conoscere dell’identità dell'onesto cittadino, e Aprile assieme a Sardella avrebbero cercato di estorcere del denaro, come titolo di risarcimento per la mancata rapina.
Durante il periodo natalizio, la banda voleva effettuare una rapina ai danni della gioielleria Ciletti di Foggia. I malviventi, avevano anche fatto un sopralluogo nell'attività commerciale, per studiare la posizione degli allarmi e come forzare nel modo più veloce possibile le vetrine. Le forze dell'ordine, riuscirono a presidiare la zona e in un'intercettazione si sentono i partecipanti della banda dire: Stanno pattugliando l’ira di Dio lì, c’è il bordello. Così i malviventi dovettero abbandonare l'idea di effettuare la rapina