La Procura Distrettuale di Bari, nell'abito finalizzato al contrasto del terrorismo internazionale di matrice islamica riconducibile all’Isis, ha arrestato il cittadino italiano ma di origini egiziane Abdel Rahaman Mohy Mostafa Omer 58enne. L'uomo che era residente da ormai 30 anni a Foggia, era molto ben integrato nel nostro tessuto sociale, avendo lavorato per diversi anni in una fabbrica di divani a Foggia lungo la Statale per San Severo.
L'uomo era presidente dell’associazione culturale Al Dawa sita in via Zara, la quale non era un’associazione culturale ma bensì una moschea, qui il 58enne indottrinava i più piccoli di seconda generazione, a seguire l’Isis, di qui il nome dell'operazione denominata Bad Teacher.
Nella stessa moschea, ricordiamo che il 5 luglio 2017 aveva trovato ospitalità il foreign fighter ceceno Bombataliev Eli, il quale venne arrestato per associazione a delinquere con finalità di terrorismo internazionale.
Le indagini, dopo una denuncia, hanno permesso ai militari di scoprire, grazie anche a delle intercettazioni ambientali con delle microspie messe all'interno della moschea, di vedere che lo stesso egiziano effettuava dei collegamenti in internet a contenuto apologetico. E' stato anche recuperato del materiale di propaganda proveniente direttamente da organi ufficiali di informazione dell’Isis, si è potuto verificare evidenti legami al gruppo terroristico, grazie ai frequenti accessi ai video di Al-Baghdadi ed altri filmati con immagini di bambini arruolati che effettuano azioni violente.
Dopo una serie di controlli, la guardia di finanza ha scoperto una disparità tra le fonti di reddito lecite e le entrate effettive dell’arrestato e della moglie Vincenza Barbarossa 79enne, rilevando una disponibilità economica di circa 370 mila euro.
Gli inquirenti pensano che l’Imam possa aver accumulato i soldi attraverso la “zakat”, una specie di raccolta fondi da parte dei "fedeli".