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gdfSono stati sospesi dai pubblici i nove dipendenti pubblici coinvolti nell'operazione Deja vu. Ad aprile, la guardia di finanza eseguì delle misure cautelari personali, anche con arresti domiciliari, nei confronti di un tecnico della prevenzione in servizio presso il locale S.P.E.S.A.L. nel ruolo di coordinatore, con l'accusa di falso, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto d’ufficio. Mentre venne notificata l’obbligo di dimora nei confronti di 12 pubblici ufficiali per i reati di falsità ideologica in atti pubblici, abuso d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio.
I dipendenti sono in servizio presso S.P.E.S.A.L. Foggia, uno in servizio presso la Regione Puglia, Servizio Provinciale Agricoltura Foggia, altri due in servizio presso A.S.L. Foggia, reparti Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione e Servizio Igiene e Sanità Pubblica, tre formatori qualificati nel rilascio del patentino nel settore fitosanitario. Tra questi compare anche un militare delle fiamme gialle ed un imprenditore attivo nel settore della formazione.
L’operazione Deja vu, partita nel 2016,  portò all'arresto, in flagranza di reato, dell’ing. Giorgio Amatucci pizzicato dai finanzieri mentre intascava nella propria auto, una tangente di 10.000 euro per falsificare una consulenza tecnica a favore di alcuni degli indagati, sulla morte di Alessandro Lattuchelli, avvenuta ad Apricena nel gennaio del 2016. 
Le indagini hanno evidenziato come il coordinatore dello S.P.E.S.A.L. Foggia, abbia modificato l'attività ispettive che avrebbero dovuto garantire il rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro, favorendo vantaggi di natura patrimoniale ai soggetti ispezionati.
Inoltre è stato riscontrato che sono stati rilasciati patentini per l’acquisto, il trasporto e l’uso di prodotti fitosanitari, dove lo stesso Ing. svolgeva il ruolo di commissario di esame, a candidati non partecipanti alle prove di esame, così come la stessa attività formativa non è mai risultata svolta.