Nonostante la Regione Puglia abbia impugnato alla corte costituzionale il decreto Buona Scuola (107 /2015) per incostituzionalità , si tratta di una operazione marginale. Come lo stesso Presidente Emiliano ha dichiarato, l'atto della Regione non è in alcun modo mosso da una critica di natura politica, ma è altresì una mera questione tecnica legata alle responsabilità e agli ambiti di competenza delle Istituzioni in questione, pertanto in contrasto strumentale e non effettivo al Governo Renzi.
“Il Governatore Emiliano, piuttosto che pensare a tecnicismi e ad azioni puramente mediatiche di facciata, dovrebbe interrogarsi sulle reali conseguenze che la Buona Scuola avrà sulle scuole del nostro territorio. Le Regioni del Sud Italia sarannò quelle che più subiranno le logiche competitive che alimenteranno le disuguaglianze dequalificando il nostro sistema formativo” dichiara Nicolò Ceci dell'Unione degli Studenti Puglia.
"Riteniamo che la Buona Scuola sia incostituzionale per bel altre ragioni. Se infatti la nostra Costituzione agli articoli 3 e 33 delinea un modello di scuola e società fondato sulla pari opportunità dell'accesso alla formazione e sull'abbattimento delle disuguaglianze, la Buona Scuola delinea un modello formativo meritocratico che mette in competizione scuole e territori tra loro. Abbiamo contestato la riforma prima della sua approvazione nei palazzi e continueremo a farlo boicottandola scuola per scuola e città per città. Il 9 ottobre scenderemo in piazza, in Puglia come in tutta Italia, non solo per questo ma anche per rivendicare un sistema di welfare studentesco che garantisca realmente a tutti l'accesso al mondo della formazione, obiettivo perseguibile sforando il patto di stabilità per finanziare la legge regionale sul diritto allo studio. Se oggi infatti riteniamo di facciata l'azione del governo regionale, sarà proprio il terreno del welfare quello sul quale questo si dovrà misurare."
Unione degli Studenti Puglia