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fierafoggiaFoggia, 29 aprile 2013                                                                                                
     
PER LA RINASCITA DELLA FIERA DI FOGGIA
URGE UN NUOVO PROTAGONISMO DEI SOCI, DEL SISTEMA ISTITUZIONALE
 E DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE
Martedì 30 aprile prenderà il via la 64^ edizione della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia di Foggia: una straordinaria occasione per fare il punto sullo stato dell’agricoltura nel nostro territorio (argomento al quale sarà dedicato ampio spazio nella cerimonia inaugurale e nel ricco programma di convegni e workshop organizzati durante la manifestazione), ma anche per guardare al futuro della Fiera di Foggia, tutto da disegnare.
Se il sistema fieristico nazionale va attraversando un lungo periodo di ripensamento – complici la persistente congiuntura economica e il consolidamento di nuove e alternative forme di promozione – il sistema regionale palesa ormai senza sconti la propria fragilità, dovendo far di conto con la debolezza intrinseca del sistema produttivo, con un’offerta frammentaria e non coordinata, con l’ormai acclarata impossibilità di sostenere l’innovazione, con il disagio di immaginare una profonda e definitiva rivisitazione delle manifestazioni fieristiche senza gli strumenti per potervi compiutamente riuscire.
La Fiera di Foggia, immersa per intero in tale scenario, attraversa questo tempo con un interrogativo ancora più profondo: può ancora essere lo strumento collettivo di promozione dell’economia e del territorio stesso?
Se tutti dovessero convenire sulla eccezionale opportunità che il Quartiere fieristico offre alla città e al territorio, dovrebbe potersi dare per acquisito un rinnovato protagonismo dei Soci (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Foggia, oltre Regione Puglia), delle reti associative delle imprese e dell’intero sistema produttivo e commerciale di Capitanata, impresa per impresa. Un protagonismo da esprimersi iniziando dalla scelta consapevole e coerente di eleggere il Quartiere fieristico quale luogo prediletto delle proprie azioni di promozione.
Solo attraverso la partecipazione attiva delle economie territoriali è pensabile riposizionare il quartiere fieristico sui mercati e restituire competitività alle manifestazioni, ridisegnandole funzionalmente sulla base delle esigenze che il territorio esprime, nella cornice offerta dal legislatore regionale che ha inteso affidare progressivamente la gestione delle attività all’iniziativa privata.
E’ questo un percorso che deve necessariamente condurre a immaginare e sostenere iniziative fieristiche specializzate, più adatte ad allargare i mercati e generare flussi di import-export, a consentire un migliore accesso all’innovazione, a produrre visioni innovative di business che affondino le proprie radici profonde nella storia, nell’identità e nella tradizione dei luoghi.
Solo così il Quartiere fieristico potrà tornare a essere il luogo naturale in cui sperimentare iniziative promozionali, finalmente coordinate: uno dei rari strumenti che il sistema dei poteri pubblici ha a disposizione per incidere positivamente sul sistema economico di riferimento senza dover inventare nulla di nuovo o senza pericolose tentazioni di imitazione.
Per questo motivo, chiedo alle migliori esperienze imprenditoriali della nostra provincia quali siano le condizioni e le modalità per cui la Fiera possa essere ritenuta partner del loro fare impresa.
E chiedo al sistema istituzionale se la Fiera possa costituire, per tutti, un prezioso e insostituibile strumento di politica economica.

                                        IL PRESIDENTE
                                    (Avv. Fedele Cannerozzi)