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Foggia, mercoledì 22 agosto 2012

 

Promuovere il nostro territorio, credo che debba essere un’azione che prescinda da fatti più o meno condivisi. C’è chi rema contro, chi a favore. E’ nella natura dell’uomo specie se questa è “accattivata” da altri bisogni, che nel caso non credo sia voluto. Ma non si può tollerare se l’azione si ripete sempre nello stesso verso, per gli stessi soggetti e per lo stesso territorio. In quest’ottica mi allaccio a ciò che Domenico Di Conza, dell’Istituto Europeo Pegaso di Foggia, in una sua nota ammonisce la Gazzetta del Mezzogiorno che per mano di un suo giornalista, Francesco Trotta, “regala” ai lettori un’immagine negativa del nostro unico e bellissimo Gargano.

Certo, l’articolo di Trotta ha voluto mettere in evidenza ciò che sul Promontorio da anni prolifera senza controlli, forse con la complicità di soggetti potenti grazie anche al volontà popolare. E’ giusto farlo. Ma, come mette in risalto Di Conza, la Gazzetta del Mezzogiorno poteva evitare questa pubblicazione nel periodo di maggiore affluenza turistica, in modo da porre in rilievo il meglio del Gargano e non il peggio, così da promuovere il Territorio. Evidentemente alla Gazzetta interessano di più le coste baresi e salentine, che messe insieme, non sono mai riuscite a far incassare alla Regione Puglia quei bei soldini che da anni la provincia di Foggia reclama per le sue peculiarità. Ed allora, mi chiedo, cosa ha spinto la Gazzetta a pubblicare un articolo che parla di strutture sequestrate? Forse per aumentare le vendite del giornale? O forse per “dirottare” turisti verso il sud della Puglia?

Tuttavia c’è da dire che noi della provincia di Foggia molte volte vorremmo avere senza faticare molto, come se la promozione del territorio sia un atto dovuto e non conquistato, a fronte di bellezze naturali che crediamo nostre e che invece sono patrimonio di tutti. Ovviamente se queste bellezze le lasciamo al degrado, all’abusivismo, alla negligenza di burocrazie che nel tempo hanno cementificato abitudini non propriamente lecite, sorge spontaneo da chi dovrebbe alimentare il turismo, l’azione del rigetto. E forse qui comprendo la pubblicazione, ma forse…

Vi riporto fedelmente la nota di Domenico Di Conza, con l’augurio che vi sia risposta da parte del giornale pugliese e della firma in questione. Naturalmente le mie parole non possono essere che a favore del nostro Territorio, del nostro Gargano. Credo che il direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno comprenderà.


«Mentre la Gazzetta e alcuni professionisti si divertono a dare un'immagine negativa del Gargano -afferma Domenico Di Conza- vi mostro un luogo dove con appena 3,50 euro di parcheggio auto ci si può immergere in un mare splendido tra calette e grotte (vedi foto). C'erano turisti da Roma, Grosseto e Milano, tutti entusiasti del nostro Gargano e del pacchetto turistico acquistato.

Denigrando e dando informazioni distorte –Di Conza chiede se-, formulando accuse generiche e parlando di modelli sbagliati aiutiamo a migliorare il turismo garganico?

Quest'anno ho visto cambi sostanziali e servizi eccellenti sul Gargano e ho subito disservizi in Campania e Umbria. Li non leggo una parola negativa.

Aiutiamo gli operatori garganici a formarsi, qualificarsi e difendiamoli invece di attaccarli.

Con tanti imprenditori che ben operano sul Gargano, Francesco Trotta non trova di meglio che parlare di una struttura sottosequestro. Io ritengo – termina Di Conza- che in un periodo durante il quale il giornale viene letto da tanti turisti sia inopportuno, ingiusto e dannoso per l'economia e l'occupazione locale.

Ha senso farsi male da soli?».

 

 

Nico Baratta