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disperata 2Nominata responsabile nazionale settore psicosociale delle Camere Minorili d’Italia
Ieri l’annuncio sul palco di OpenFoggia, l’iniziativa di Arena per rilanciare la città
“Chiusura dell’oratorio San Michele è un campanello d’allarme che non smette di suonare”

FOGGIA – E’ la foggiana Maria Emilia De Martinis la nuova responsabile nazionale del settore psicosociale delle Camere Minorili. Maria Emilia De Martinis, avvocato 43enne, guida la Camera Minorile di Capitanata da 5 anni e da un anno è presidente del Comitato provinciale Unicef Foggia. “Sono contenta”, ha dichiarato Maria Emilia De Martinis. “Si tratta di un ruolo delicato e importante, di grande responsabilità, che arriva dopo tanti anni in cui, grazie ai colleghi e alle colleghe della Camera Minorile, è stato fatto un grande lavoro sui temi del disagio minorile”. Martedì 14 maggio, Maria Emilia De Martinis è stata una delle personalità foggiane scelte da Massimiliano Arena, anch’egli avvocato da anni impegnato sul versante dei diritti dei minori e delle famiglie, per l’evento OpenFoggia, iniziativa incentrata su 7 proposte con cui rilanciare Foggia.
“La chiusura dell’oratorio di San Michele, a Foggia, è un campanello d’allarme che non smette di suonare”, ha spiegato la presidente della Camera Minorile. “Nella società dell’odio, cresce un vuoto educativo che deve far crescere la consapevolezza di quanto sia importante rimettere al centro la formazione, il gioco, la cultura, gli spazi e i progetti che aiutano i bambini a diventare cittadini e adulti migliori”, ha aggiunto De Martinis.
LA CITTA’ DEI GHETTI. Ci sono bambini, con le loro famiglie, che crescono in abitazioni al limite dell’invivibilità, case che sono poco più che baracche, con freddo e umidità d’inverno, caldo infernale d’estate. I quartieri popolari sono poco più che dormitori, privi di centri di aggregazione, piste ciclabili e parchi realmente fruibili e manutenuti, strutture pubbliche per il tempo libero con programmi e materiali ludico-educativi.
“L’osservatorio della realtà” registra un ampliamento della città dei ghetti, di tutti i ghetti possibili, quelli che accomunano famiglie e bambini italiani e stranieri. “Il nostro è un osservatorio privilegiato e doloroso: privilegiato perché siamo a contatto quotidiano con i problemi, doloroso perché constatiamo giornalmente la disperazione e la necessità di aiuto che non trovano risposte adeguate”, ha spiegato Maria Emilia De Martinis. C’è una forte discrepanza tra i servizi sulla carta e quelli effettivamente messi a disposizione di chi ne ha bisogno. A Foggia, bambini e anziani sono costretti a fare la gimcana tra immondizie di ogni tipo. I marciapiedi ne sono pieni. Spesso proprio i più piccoli e gli over65enni, oltre ai disabili di ogni età, hanno le maggiori difficoltà a poter percorrere liberamente e in tutta sicurezza le vie della città, anche a causa del dissesto di pavimentazioni e manto stradale, per non parlare delle barriere architettoniche e di quelle rappresentate dalla maleducazione degli automobilisti. Se non fosse per alcune parrocchie, e quella di San Michele è una delle più attive, non ci sarebbero luoghi di aggregazione, soprattutto d’estate. “Ci stiamo assuefacendo al degrado e questo non è accettabile”, ha dichiarato Maria Emilia De Martinis, “ormai fa parte del nostro paesaggio urbano. La cosa più triste è pensare che anche i nostri bambini possano abituarsi a questo stato di cose, come se fosse normale. Non è normale e non possiamo assuefarci. Tutto questo fa bene ai bambini? Possiamo accettare che continuino a vivere in una situazione così degradata? Il mio impegno, anche come responsabile nazionale del settore psicosociale delle Camere Minorili, continuerà proprio nella direzione di costruire risposte positive a un malessere crescente”.