( lettera aperta ai giornali)
In questi giorni un/una giovin fanciullo/a ha deciso di rendere immortale il proprio rapporto con la persona amata, andando a scrivere del proprio amore sull’opera d’arte che si trova davanti l’ingresso della nuova sede della Provincia.
Hanno imbrattato un’opera d’arte, vanto ed orgoglio della nostra comunità per edificare un nuovo monumento, quello che noi amici della domenica abbiamo intitolato “ IL MONUMENTO AL CRETINO”.
Sulla rete e sulla nostra bacheca si è aperta una discussione, la solita, sul controllo del territorio, sulla mancanza di vigilanza e sulla mancata repressione dei soliti atti di vandalismo.
Sfregiare un’opera d’arte non è il segno dell’inciviltà cronica dell’abusato stereotipo su noi foggiani, abituati forse per troppo tempo a parlare male di noi stessi e a farci quindi del male, immaginando che essendo un segno, quasi, di un profilo genetico immodificabile non si possa poi fare niente per migliorarsi.
Illustri ( si fa per dire) esempi di altro profilo se ne trovano nelle cronache di tutto il mondo, quello che qui stupisce e preoccupa è la natura dello sfregio.
Due ragazzi, perché non si può immaginare il gesto di persone adulte, che non nutrono il minimo rispetto per un opera d’arte, denotando così una carenza di senso civico, prendendo esempio da quello che costantemente gli viene rappresentato dal mondo degli adulti.
Una riflessione si è accesa sulla bacheca del GADD su quali altre strade percorrere nello sforzo, che da due anni stiamo compiendo, per risvegliare il sopito senso civico della nostra comunità che certamente non aiuta a risalire dal pantano degli ultimi posti della graduatoria annuale sulla qualità della vita della nostra città.
Abbiamo pensato che se facessimo di questo sfregio un’icona della stupidità imperante e la mettessimo in tutte le scuole della nostra città dal danno si potrebbe ricavarne qualche elemento positivo.
Nelle scuole si potrebbero attivare processi positivi da parte degli insegnanti per stimolare i nostri giovani, la speranza per questa martoriata città, al rispetto della cosa pubblica, a riconoscere e far propria l’idea di bello, senza la quale non si può riconoscere poi ciò che è brutto, ciò che non fa bene agli occhi ed allo spirito.
L’autore del gesto potrebbe essere in una di quelle aule e così la comunità potrebbe prendersi la soddisfazione di quanto possa rendersi conto di essere stato un cretino e magari vergognarsene un po’.
Magra soddisfazione e vana speranza si potrebbe obiettare, ma di speranza e di fiducia vive una comunità, senza le quali tutto è perduto, anche l’onore, si potrebbe dire parafrasando un motto di un vecchio soldato.
In questa guerra alla stupidità, ed alla PREVALENZA DEL CRETINO, siamo coinvolti tutti come cittadini, qualunque giacca indossiamo.
Ad ognuno il suo.
A noi del GADD il compito di stimolare e farci parte attiva nei processi di cambiamento, alle agenzie formative il compito di educare al senso civico.
Restiamo in attesa di un riscontro positivo da parte di chi volesse collaborare con noi in questo processo, in attesa di elaborare altre strategie per abbattere questo ed i tanti altri MONUMENTI AL CRETINO che punteggiano le strade della nostra città.
infocontatto: amicidelladomenica@gmail.com
[con preghiera di pubblicazione]
Attualità
Foggia, 04 dicembre 2012
Foggia doveva essere una «città giardino», come ha detto in Capo della Procura di Foggia il dott. Vincenzo Russo, al quale va tutto il nostro sostegno a proseguire nelle sue giuste e legali azioni, con l’auspicio di rimandare ancora per una volta la sua prossima destinazione. O forse Foggia doveva essere una «piccola Montecarlo» come affermato da alte cariche istituzionali locali. Ed invece la nostra cara amata città è diventata, ahinoi, il sottobosco di scambi di favore tra palazzinari a scapito della collettività. Non è che la notizia abbia suscitato scalpore, visti i continui “Do Ut Des” che la “fabbrica del cemento abbellita con un tenue verde maculato” pratica da decenni nel nostro Belpaese. Il clamore è aver portato a galla, senza filtri esterni o comunicati preventivi messi in atto da chi presagiva possibili indicazioni, l’illegale pratica burocratica che alcuni nostri palazzinari e amministratori pubblici avrebbero applicato per aggiudicarsi dapprima i terreni e poi i soldi per la realizzazione delle loro opere. Tutto ciò va a merito di chi ha condotto le indagini.
La Guardia di Finanza di Foggia, con il suo Nucleo di Polizia Tributaria, dopo accurate indagini, ha scoperto illeciti finanziari tra agenzie finanziarie e costruttori, con l’ingenuità di amministratori pubblici definiti, per ora, “distratti”; a tal riguardo ci riserviamo di mantenere toni nel rispetto della legge e della non ancora provata partecipazione della Cosa Pubblica, dalla quale attendiamo smentite nel bene delle persone implicate e della comunità che rappresentano nella loro funzione pubblica. Staremo a vedere!
Per ora le indagini dicono (a sunto di quanto già è stato ampiamente detto e scritto con caratteri cubitali) che sono state sequestrate polizze fideiussorie per un valore di 73 milioni di euro e terreni estesi su 700 mila mq e oltre: il tutto per un valore complessivo che rasenta i 200 milioni di euro. «Abusivismo finanziario nel settore delle costruzioni e dei cantieri edili» a voce degli inquirenti, che sarebbero stati avviati con i progetti PRUSST (programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio) e dei PIRP (programmi integrati di riqualificazione delle periferie), non solo dell’attuale amministrazione comunale, bensì delle precedenti. Un amaro in bocca per i ceti sociali meno abbienti (fin troppo amaro…dopo l’attuale scoperta) che da tempo attendevano la tanto desiderata casa popolare e che ora potrebbero vedersela svanire per ovvie ragioni di controlli, che dilaterebbero esponenzialmente i tempi di “giusta consegna”. Da porre in evidenza che solo a Foggia i mq occupati abusivamente per abitazioni sono innumerevoli; tra questi vi sono le abitazioni di proprietà dello IACP che risulterebbero 150, poi vi sono i mq di proprietà del Comune capoluogo dauno e locali vari adibiti ad altri usi, spesso associativi. Dalle indagini è emerso che a rilasciare le polizze contrassegnate dagli inquirenti come “fasulle”, sarebbe stata una società inglese, la Vikay Financial Service ltd, società non autorizzata a svolgere attività finanziaria in Italia, che non ha una sede in Italia, e che a capo vi sarebbe amministratore barese, Felice Di Gennaro. Le aree sequestrate dalla magistratura sono tutte inserite nell'ambito dei programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, come precedentemente illustrato: l’area Croci Nord, quella di via Bari, di Foggia2 (porta d’ingresso della zona industriale ASI di Foggia, e qui la dice lunga per i tanto auspicabili investimenti messi in campo), l’area destinata alla costruzione del Parco della Cultura e dello Sport (quella dove tempo fa si discusse se il progetto in essere aveva invaso terreni archeologicamente protetti o ricchi di testimonianze neolitiche non ancora portate alla luce), ed infine l’area in zona Ordona Sud. Nomi eccellenti nel campo delle costruzioni edili di Foggia, i soliti noti tanto per intenderci, manipolatori del bene collettivo e i soliti che decidono se cementificare un’area e perciò “guidare” lo sviluppo locale e porre veti sulle attese di un Comune che stila graduatorie abitative senza poi darne prosecuzione in base alle necessità della popolazione locale. Graduatorie fatte e rifatte negli anni come se volessero attendere la rivalutazione di situazioni finanziarie degli aventi diritto per poi negargliele a fronte di richieste soggettive. Ci permettiamo di “suggerire”, secondo il nostro modesto modo di interpretare le necessità pubbliche e collettive, che una casa popolare la si da in base al reddito e nucleo familiare e sue necessità legate alla salute dei componenti, insomma per il suo stato sociale abbiente, per poi toglierla a favore di chi ne ha diritto dopo accurate valutazioni economiche – familiari – sociali – sanitarie migliorate. Ed invece, e non solo a Foggia, si assiste alla solita gara d’appalto “fai da te” o ad abitazioni concesse ma non fruibili poiché son state occupate illegalmente o vendute da falsi aventi diritto a chi attendeva da anni un tetto. Occupate illegalmente, come detto: a tal proposito si vedano i molteplici casi di Borgo Mezzanone dove l’intimidazione di pochi detta legge sull’intera area abitativa del borgo. Il Comune di Foggia e le autorità competenti dell’area indicata conoscono bene i problemi di tante famiglie che anni fa gli furono assegnate case, per poi vedersele togliere, con mobilia annessa, da personaggi della mala, approfittando dell’assenza temporanea di 12 ore (il tempo di lavorare e mandare i figlia a scuola, tanto per intenderci) del beneficiario. Una situazione che destò poca attenzione poiché la mala del luogo è più forte di chi dovrebbe debellarla (a detta di chi doveva intervenire) e che incute paura e destabilizzazione sociale. Ma i nomi scritti sulle carte della magistratura sono anche di persone che a Foggia avevano una reputazione finora immacolata e credibilità al di sopra delle parti, come quello del Dirigente dell’Urbanistica del Comune di Foggia che riteneva idonee le polizze presentate dai costruttori, purtroppo senza che nessuno avesse fatto i controlli del caso. Ingenuità, come detto? Vedremo e speriamo che sia così (fino a prova contaria…). Gente che, in parte, credevamo onesta e che ora risulta indagata. E che fino a sentenza finale non possiamo e dobbiamo etichettare, solo “attenzionare”, purtroppo. Ma quella parte che noi credevano “onesta” ora è sinonimo di presumibile truffa. E in mezzo a questa probabile truffa, il popolo foggiano ne paga le spese e con esso chi, durante gli anni trascorsi, ha cercato di investire nel nostro territorio incontrando “ominicchi imprenditori e scaltri politici approfittatori” ancora in carica, e scontrandosi con pratiche fasulle e killer per la nostra Foggia. Fa bene la magistratura inquirente a scoprire tombe risapute e indagare su tombaroli conosciuti e presunti tali.
Forse da qui la rinascita di Foggia avrà un inizio, sempre se il popolo foggiano avrà il coraggio di cambiar le carte in tavola delegando persone nuove per amministrare e gestire la Cosa Pubblica.
Nico Baratta
Direttore Responsabile
Caro Sindaco,
in queste ore sulla rete, punto di incontro quotidiano di noi gruppo amici della domenica (GADD), tiene banco una richiesta di solidarietà per una famiglia di nostri concittadini che sarà sfrattata in questi giorni e una polemica su un comunicato stampa di spiegazione del Comune sulla realtà della situazione riferita a quella famiglia.
Due verità per una stessa realtà: un bisogno che si fa domanda di solidarietà da parte della comunità.
Come amici della domenica non ci appassioniamo alla polemica e, com'è nel nostro stile, ci sforziamo di capire la realtà delle cose e cerchiamo di trovare risposte, con le nostre lettere aperte, alle tante domande che affannano i nostri concittadini, sempre più sfiduciati e disorientati da questi tempi tristi di barbarie imperante.
Il caso sollevato ci ha posto alcune riflessioni che le lasciamo per cercare una risposta, senza entrare nel merito della questione della famiglia, a cui va tutta la nostra solidarietà di cittadini, che non si deve negare mai a nessuno si trovi in condizione di precarietà e bisogno.
La prima riflessione riguarda le modalità con cui l'amministrazione procede ad utilizzare i soldi pubblici, di tutti noi, quindi, per provvedere anche a dare risposte a bisogni di solidarietà espressi dai membri della comunità.
Esiste una graduatoria che individui le priorità delle richieste?
Qual' è l'organo preposto al controllo dell'erogazione delle risorse prima ed al controllo poi della sussistenza nel tempo delle condizioni di bisogno tali da aver determinato l'erogazione del contribuito?
Quanti sono i soldi previsti in bilancio previsionale prima e consuntivo dopo per questo tipo di attività comunale?
Siamo sicuri che tutto questo avvenga nella maniera più precisa, puntuale e regolare, ma una risposta da parte dell'amministrazione servirebbe a dare serenità, in un epoca in cui tengono banco le notizie di situazioni di carattere generale e nazionale di arbitrio e di illegalità da parte di chi ha l'obbligo di amministrare i soldi pubblici.
Ricordiamo a noi stessi, amici del GADD, che i grandi numeri del disastro nazionale del debito pubblico si formano anche attraverso l'arbitrio di spese che servono a creare clientele e non certo per dare risposte a legittime richieste di intervento della mano pubblica
per chi versa in condizione di bisogno.
Non è certo questo il caso e non è certamente il caso dell'amministrazione della nostra comunità, ma siamo certi che una parola di conforto in questo periodo di incertezze e dubbi sarebbe cosa gradita.
Gli Amici della domenica – Foggia (GADD)
Questa mattina i proprietari della tabaccheria Bevere, in via Piave, hanno trovato sotto la serranda una fotocopia di un biglietto vincente da un milione di euro.
Il fortunato si è aggiudicato questa fantastica somma con un Mega Miliardario da 10 euro. Il titolare della tabaccheria, Matteo Bevere, ammette che è la prima volta che si trovano davanti ad una vincita così grande, pertanto non sanno neanche come muoversi. Soprattutto si augura che il denaro sia andato a qualcuno davvero bisognoso, anche se in questo periodo di crisi siamo tutti nella stessa barca.
Si celebra oggi la Giornata Internazionale delle persone con disabilità, istituito dall'Onu nel 1981 con l'obiettivo di promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità nella comunità globale. Quest'anno il tema della Giornata è 'Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti'. Le barriere alla partecipazione ed inclusione delle persone con disabilità continuano ad essere moltissime, in tutto il mondo e nel nostro Paese: si tratta - ricorda l'Anffas, associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva o relazionale - di barriere materiali e anche e soprattutto culturali. Si tratta di barriere che negli ultimi anni, anche a causa della situazione di crisi internazionale, hanno assunto il nome di 'vincoli di bilancio' o di 'carenza di risorse'. Ma che 'sono in realtà principalmente frutto di problemi culturali e di approcci obsoleti e discriminatori al tema della disabilità nelle politiche di molti Paesi, tra cui l'Italia'.
comunicato stampa