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Attualità

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MaurizioRicci“Quindici anni sono passati, ma la tragedia di Viale Giotto resterà per sempre un dolore inconsolabile. Dal 1999, l’11 novembre per Foggia è un giorno tristissimo, una lunga notte che ha portato via con sé un palazzo e la storia di 67 concittadini. Un boato assordante che ha stroncato i sorrisi, i sogni e le vite di uomini, donne e bambini e le famiglie dei superstiti che con dolore e affanno hanno proseguito il cammino nel ricordo di chi ingiustamente quel giorno se ne andò.
Il cordoglio dell’intera comunità universitaria che rappresento va a tutti i parenti e il ricordo più affettuoso è per quei superstiti che grazie anche all’Università di Foggia hanno potuto continuare la propria vita, conseguendo in un caso la Laurea in Medicina e Chirurgia. La meditazione più rincuorante è, invece, per tutte le persone: rappresentanti delle forze dell’ordine e volontari che in quei giorni, con il prezioso contributo, hanno dato aiuto e sollievo ai sopravvissuti e ai congiunti, mostrando il volto più bello di una Foggia sofferente, ma non sconfitta.
Viale Giotto è una tragedia che non deve ripetersi e ci deve insegnare ad evitare errori e superficialità, perché mai più nessuna catastrofe simile possa lasciare un vuoto doloroso, lacerando il cuore degli uomini e di una città”.

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118TROIA: CON LA PRESUNTA OTTIMIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI EMERGENZA-URGENZA, CANCELLATO IL SERVIZIO DELL’AUTOMEDICA
Al danno delle scorse settimane, con la soppressione del Distretto Socio-Sanitario, si somma la beffa: cancellata l’automedica di Troia nel piano di riorganizzazione del sistema dell’emergenza territoriale.

È della scorsa settimana, la delibera con cui la Giunta Regionale ha provveduto ad approvare la proposta di revisione del sistema dell’emergenza regionale con la “Riorganizzazione della Rete dell’Emergenza-Urgenza della Regione Puglia”.
Un’ottimizzazione che mette in ginocchio il Subappennino Dauno, con la cancellazione del servizio di automedica di istanza a Troia, cui vanno a sommarsi l’eliminazione delle stesse ad Ascoli Satriano e Volturino oltre che, negli stessi comuni, la soppressione dei Punti di Primo Intervento.
Una scelta gravissima, che mina un territorio orograficamente difficile e disagiato, il cui taglio di postazioni medicalizzate penalizzerà inevitabilmente una zona vasta e particolarmente a rischio della provincia di Foggia.
Come sarà possibile servire un territorio tanto vasto, disponendo di una sola automedica, un punto di Primo Intervento Territoriale, che è di futura istituzione, ed una sola ambulanza medicalizzata?
“L’assistenza è un servizio cui tutti hanno diritto, a maggior ragione se si tratta di servizi di emergenza in territori particolarmente disagiati” sottolinea Leonardo Cavalieri, sindaco di Troia, “il servizio di emergenza è un intervento la cui programmabilità o prevedibilità è di impossibile pianificazione. Il solo infermiere a bordo, non può garantire i profili di sicurezza necessari per un servizio di importanza vitale! Evidentemente, non si tratta di una questione di costi, soprattutto in considerazione che, come riferisce il dottor Marino, segretario nazionale del FIMMG ES-118, il conteggio delle postazioni medicalizzate della Regione Puglia vede rimetterci soltanto la provincia di Foggia, con un pauroso -15 sul totale”.
Facendo un calcolo anche solo approssimativo delle distanze dei centri del Subappennino dai Pronto Soccorso della provincia, considerando anche il prossimo declassamento della struttura sanitaria di Lucera, considerando inoltre il grave stato in cui versano le principali arterie dei Monti Dauni, la situazione è davvero particolarmente preoccupante.
Non è giusto che, ancora una volta, la provincia di Foggia paghi, in termini di assistenza e rischio per i propri cittadini, un prezzo più alto ed assolutamente insostenibile rispetto a quello delle altre province di Puglia.
Con cortese preghiera di diffusione e/o pubblicazione

Domenico De Felice 
Ufficio Stampa Comune di Troia

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autoveloxIstituito il limite di velocità di 30 km/ora nel tratto di via Foggia compreso tra via Schiavetta ed il ponte sul Canale Venolo per consentire il termine dei lavori nell'area

Al fine di consentire il completamento dei lavori denominati “Iniziative per le infrastrutture di supporto agli insediamenti produttivi” è stato istituito il limite di velocità di 30 Km/ora nel tratto stradale di Via Foggia (ex S.S. 16) compreso tra Via Schiavetta (Via Tardio) ed il ponte sul Canale del Venolo (escluso), della lunghezza di circa 1,2 Km, contestualmente al restringimento della carreggiata disposto con altra ordinanza comunale lungo la medesima Via Foggia alternativamente in entrambe le corsie di marcia e per tratti successivi, secondo le esigenze del cantiere. Il limite di velocità sarà valido fino alle ore 17 del 31 gennaio 2015.
“Invito i sanseveresi – spiega il Sindaco Francesco Miglio – a prestare maggiore attenzione in quel tratto di strada e a rispettare i limiti di velocità imposti. Dal canto nostro stiamo sollecitando la ditta a terminare i lavori nel più breve tempo possibile”.


Il Portavoce
Marilia Castelli

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AssessoreAlbaneseL'amministrazione Comunale intende fare chiarezza e chiede l'intervento dell'Enpa Nazionale, della Prefettura e valuterà se costituirsi parte lesa in un eventuale procedimento legale

Il Comune di San Severo chiederà nelle prossime ore l'intervento della Presidenza Nazionale dell'Enpa, della Prefettura e valuterà se costituirsi con l'avvocatura dell'Ente parte lesa in un eventuale procedimento legale a seguito della morte di uno dei randagi rilasciati sul territorio nelle scorse settimane dai dirigenti della locale sede Enpa.
“Dei dieci cani reimmessi sul territorio – spiega l'assessore con delega al randagismo, Lino Albanese - abbiamo chiesto immediatamente il recupero. Tuttavia di questi solo sette sono stati accalappiati, mentre tre risultavano smarriti. Lo scorso 5 novembre uno di questi tre randagi è morto. Dal referto medico è emerso che l'animale era in una situazione critica perchè malnutrito da oltre un mese e quindi non pronto per la reimmissione sul territorio”. Nell'accertare le responsabilità di quanto accaduto l'Amministrazione Comunale mette in evidenza un'altra ombra che aleggia sull'accaduto, chiedendo lumi.
“Il cane in questione – aggiunge l'assessore Albanese – è stato sterilizzato e microcippato il 25 marzo del 2014, ma è stato registrato all'anagrafe canina solo il 5 novembre del 2014, giorno in cui è morto. Inoltre ci chiediamo come mai il randagio ritrovato moribondo la sera del 4 novembre da alcuni volontari non è stato accolto, nonostante le richieste, nel canile sanitario. Nelle ultime ore di vita ad occuparsi del cane sono stati infatti alcuni cittadini tra cui anche ex dipendenti di Enpa, che su richiesta dell'amministrazione hanno fatto assistenza nell'ambulatorio del veterinario Carafa”.
Una situazione che ha spinto gli amministratori comunali a dissociarsi e condannare fermamente questo modo di agire che è contro la tutela e il benessere degli animali.
“Su quanto accaduto – conclude il sindaco Francesco Miglio – andremo fino in fondo e se sarà necessario ci costituiremo anche parte lesa. Gli animali, in quanto esseri viventi, meritano rispetto e assistenza, soprattutto perché la loro tutela e il loro benessere è garantito dalle tasche dei contribuenti sanseveresi che con le loro tasse sostengono il servizio. Noi amiamo gli animali e non permetteremo che il loro benessere diventi una mera questione di business”.

 

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foto1Il nome della pace è abusato, è violentato, é sacrificato e non trova la sua esatta corrispondenza nel suo significato intrinseco. E’ millantato, defraudato e offeso come obiettivo utopico di ciascuna comunità, ma è la scommessa di ciascun popolo, di ciascun gruppo sociale, di ciascuna famiglia. 

La nostra storia moderna ha visto grandi conflitti mondiali dichiarati ed è testimone, anche ora, di continui conflitti globali sottesi tra le pieghe dei secoli.
In questo trascorrere del tempo, intere generazioni, uomini e donne hanno visto il continuo susseguirsi della negazione della pace e la reiterata privazione di qualsiasi libertà, nel nome di una ragione economica, politica e religiosa. Morti e macerie hanno lasciato scie di odio e di rancori che difficilmente verranno dimenticati, se nella declinazione degli eventi non si proporranno soluzioni in cui gli uomini vengano ascoltati nelle loro ragioni e nelle loro specifiche richieste culturali e antropologiche.
Il vessillo di una bandiera, fatta di tutti i colori dell’iride, è l’emblema di come la diversità rappresenti una risorsa, una ricchezza, l’obiettivo a cui tendere, perché nella differenza si trova il confronto, lo sviluppo e la sopravvivenza.
I colori dell’arcobaleno, che da oggi nel cortile del Comune, velano i simboli delle tre religioni monoteiste vogliono testimoniare il desiderio ardente di pace che i cittadini troiani, intendono testimoniare, per non dimenticare, quante morti, sofferenze e ferite l’umanità, purtroppo, anche oggi, conta con altrettante ferite da ricucire, in ogni angolo del nostro pianeta.
I tre pannelli, gentilmente donati dal designer di origini troiane Pasquale Volpe, sono la testimonianza dell’ intenzione dell’Amministrazione Cavalieri di comunicare la volontà della ricerca della pace per i popoli vittime di guerre fondate su ragioni religiose, e per tutti i popoli vittime delle guerre a cui il diritto e il privilegio della pace è negato.
Il designer troiano nel suo progetto comunicativo, ha inteso farsi portatore di un messaggio universale, interpretando la più profonda intenzione sottesa delle religioni: essere lo strumento della pace.
I simboli religiosi sono individuati dai contorni che la bandiera della pace descrive nei margini, facendosi pregna di essi perché li pervade in ogni piega. Così la pace deve pervadere ogni meandro della vita e delle scelte dell’uomo.
Un’opera contemporanea alle pareti di un palazzo storico, perché i messaggi di pace passano attraverso le contrapposizioni, i gesti, le buone intenzioni, le piccole scelte, giorno dopo giorno, nel progetto più generale di condivisione dell’amministrazione con la città e con i suoi cittadini.

Domenico De Felice 
Ufficio Stampa Comune di Troia

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