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Attualità

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Ci sono delle situazioni che rappresentano lo specchio in cui si riflette un’amministrazione.

In villa comunale c’è uno spazio pubblico che viene recintato e chiuso, in questa discussione non interessa il perché, passano gli anni e quel cancello e quel recinto, nella loro staticità, diventano parte integrante del paesaggio ; viene considerato, quindi, talmente normale che sia così che nessuno ci fa più caso, come avviene per buona parte delle cose che circondano la nostra quotidianità.

Nessuno si interroga più sulla funzione di quello spazio, dei soldi pubblici che sono serviti per delimitarlo e di chi sia la competenza prima e la responsabilità poi di quel luogo: lo spazio è chiuso e tanto basti.

Capita ad un certo punto che qualcuno si accorga di quello spazio e cominci a chiedersi il perché.

Alle prime incredule domande la risposta è espressa nella logica del “benaltrismo”, che è quella modalità d’uso delle nostre associazioni mentali per cui c’è sempre qualcosa d’altro di più importante di cui occuparsi. Capita,però, ahimè, che nell’attesa che ci si metta d’accordo su cosa sia il “ben altro” nulla si muova e tutto proceda nella logica di sempre e quindi il cancello resta chiuso e a nessuno viene in mente di capire di chi siano le responsabilità e di come funzioni la macchina amministrativa.

Cosa volete che sia un cancello chiuso di fronte ai tanti mali della nostra comunità?

Quel cancello chiuso è il paradigma di una macchina amministrativa inceppata, cambiato il quale ci sono buone possibilità che l’ingranaggio possa riprendere a funzionare.

Il cancello chiuso non può certo essere paragonato ai settemilioni (7000000) di EURO della riqualificazione persi la scorsa estate perché il funzionario preposto non è riuscito, secondo la spiegazione ufficiale, ad arrivare per tempo a Bari per consegnare la documentazione.

I due episodi sono, però, il segno della stessa sciatteria, dello stesso modus operandi: quello che non individua le responsabilità e non sanziona le inadempienze!

Gli amministratori vanno e vengono in base al responso delle urne, gli amministrativi restano, a prescindere da chi sarà chiamato a governare la cosa pubblica. Una buona macchina amministrativa, che non si inceppi di fronte ad un cancello, è la sicurezza di una buona gestione dei nostri soldi, proprio come lo è la scelta elettorale di ognuno di noi.

Per aprire il cancello è bastato puntare il dito ad indicare che il re era nudo e così la chiave è saltata fuori ed il cancello è stato aperto.

Ora ci sono altri spazi chiusi alla pubblica fruizione nella nostra villa, che sono la continuazione del paradigma di cui si diceva, anche lì il re è nudo, anche lì occorrerà aprire.

Il cambio di paradigma è necessario per le rivoluzioni scientifiche, come insegnano i filosofi: cambiare il paradigma del cancello chiuso è come fare una piccola rivoluzione da cui partire perché si possano anche poi risolvere i problemi più importanti di uno spazio “rubato” in una villa comunale.

Salvatore Onorati per "gli Amici della domenica - Foggia"

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Foggia, lunedì 07 maggio 2012

La barbarie non ha casa, né tempo, ma ha un padrone, l’uomo. E a rimetterci le penne è sempre il territorio che questa volta è stato negato di una della sua più primitiva risorsa naturale, il fiore.

La settimana scorsa sul Gargano è stata estirpata una specie di orchidea spontanea presente, la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter, ultima sul Monte Sacro.

 

 

 

Ma andiamo per ordine con un’importante e doverosa premessa.

 

Il Gargano, promontorio montuoso della Puglia settentrionale da sempre non sorprende solo per gli interessi storici e culturali, ma soprattutto per quelli naturalistici. Pochi sanno che la “Montagna del Sole” è caratterizzata da una spiccata variabilità floristica, collocandola tra uno dei più bei paesaggi d'Italia. E ciò è dovuto alla sua particolare posizione geografica e alla morfologia del territorio che nei millenni ha favorito la crescita di infinite varietà di ambienti vicini tra loro ma diversi nelle caratteristiche. Un pullulare di vita che ha ospitato anche animali preistorici come i dinosauri (± 130 milioni di anni fa) e lo sviluppo di una flora quanto mai differenziata, forse grazie anche i microclimi oggi presenti in alcuni paesi (si veda Vico con i sui agrumi). E proprio in riferimento a quest’ultima grande risorsa naturale gli esperti di botanica affermano che le piante presenti sul Gargano oltre a essere tipicamente mediterranee, sono piante con caratteristiche alpine che hanno trovato ambienti favorevoli sviluppando specie rare di orchidee. Solo sul Gargano ci più di 2500 specie botaniche che rappresentano circa il 35% dell'intera flora nazionale. Un dato che dovrebbe far riflettere tutti noi e in particolare chi dovrebbe promuovere il Promontorio, giardino naturale di orchidee spontanee. Insomma, il Gargano è un vero laboratorio botanico a cielo aperto, il vero paradiso delle orchidee spontanee che rappresentano circa il 70% delle specie presenti in Europa. Alcune di queste sono comuni, altre presenti solo qui e in pochissimi altri siti, praticamente endemiche, come per esempio le Ophrys holoserica subsp. apulica, O. cinnabarina, O. exaltata subsp. archipelagi, O. bertolonii subsp. bertoloniiformis, O. argolica subsp. biscutella,  O. scolopax subsp. cornuta, O. passionis subsp. passionis (O. garganica), O. holoserica subsp.  parvimaculata, O. promontorii e O. sipontensis, l'Orchis quadripunctata e la Serapias orientalis subsp. apulica. Grazie a questa varietà inestimabile molti botanici e appassionati visitano il Gargano in primavera, quando le orchidee fioriscono in numero maggiore: solo nel territorio di Mattinata si contano 60 specie di orchidee. Ma tutto il Gargano è ricco di questi meravigliosi fiori dalla forma e dai colori sempre più bizzarri. Infatti e a renderli inestimabili, i fiori di alcune specie di orchidee sono simili ad alcuni insetti, come il calabrone, l'ape, il ragno, il bombo e altri ancora. Una necessità del fiore che nei millenni ha sviluppato una sua autodifesa per la sopravvivenza poiché la forma di insetto che assume il fiore serve ad uno scopo ben preciso, quello della conservazione delle singole specie.

 

Ma veniamo ai fatti “barbarici”.

 

Come anticipato all’inizio dell’articolo, la settimana scorsa e precisamente il 28 aprile, durante un’escursione di alcuni esperti e appassionati di botanica e fotografia naturalistica, si è scoperto che dove viveva abitualmente l’orchidea Barlia robertiana (Loisel.) Greuter c’erano tracce evidentissime di una potatura meccanica per opera di un motore con lame. Dopo alcuni controlli, i presenti hanno dolorosamente appurato che dell’orchidea suddetta non v’era più traccia. Da li a poco i presenti hanno avvisato le autorità competenti, ma soprattutto i membri del G.I.R.O.S. di Capitanata -(Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee)- un gruppo di studiosi e appassionati che da venticinque anni ricercano e studiano le Orchidee spontanee del Gargano.

Il primo commento, a caldo, del G.I.R.O.S. e dell’Associazione Gargano Nature è stato quello della «Tragedia immane che colpisce nell’intimo di un Gargano sempre più povero per disinteresse alle sue naturali caratteristiche. Il Promontorio, ancora una volta, è vittima dell’incuria di chi dovrebbe salvaguardare i suoi tesori, che sono anche i fiori. Ma la vera tragedia – concludono G.I.R.O.S. e Gargano Nature - sarà quella che tra circa 5 anni le orchidee spontanee del Gargano sul Monte Sacro scompariranno per sempre dal territorio».

L’allarme lanciato dal G.I.R.O.S. di Capitanata, oltre a far presente che la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter era l’unica specie di orchidea spontanea presente in località Monte Scaro, sul Gargano, asportata dal bulbo in altre parole radice, fa ben comprendere che le altre corrono seri pericoli di estinzione se non s’investe su tesori naturali che fanno la differenza tra territori.

 

Tanto per esser più chiaro la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter era, purtroppo, un’orchidea sul Gargano, località Monte Sacro, considerata dal G.I.R.O.S. Nazionale un’esemplare rara nella sua specie. Difatti la Barlia robertiana (Loisel.) Greuter, il cui nome deriva dal botanico francese G. N. Robert, 1776-1857, è una pianta alta fino a 80 cm, diffusa in habitat come prati, garighe, cespugli e margini delle strade, vive fino a 1000 metri di altitudine e fiorisce precocemente da gennaio ad aprile. L’impollinazione è entomofila (soprattutto bombi) ovvero la dispersione del polline è favorita dall'intervento degli Insetti, ma a volte può avvenire per autofecondazione. L’orchidea spontanea Barlia robertiana (Loisel.) Greuter è strettamente affine a Himantoglossum (altra specie di orchidea caratteristica della zona adriatica) che differisce da quella in esame solo per il labello (parte caratteristica e centrale del fiore che assomiglia a un labbro) più corto e per le brattee più lunghe (o ipsofillo che è una foglia modificata che accompagna fiori o infiorescenze).

 

«Questa specie è probabilmente scomparsa dal nostro territorio perché è stata asportata dal bulbo “radice”- commentano alcuni membri del G.I.R.O.S. di Capitanata -; se fosse stata tagliata dallo stelo nell’arco di 15 anni ritornava a vita, mentre è stata tolta la speranza di rivederla in vita. Queste orchidee particolari da difficile gestione, non devono essere raccolte perché rappresentano patrimonio naturalistico del Gargano. Se venissero tolte dal loro habitat naturale – prosegue il G.I.R.O.S.- non c’è nessuna speranza che possano ripopolare l’ambiente dove è destinata, che è l’insieme di particolari fattori naturali come l’aria, il clima (microclimi circoscritti), la salsedine, la temperatura, che costituiscono la fonte vitale per la particolare specie oggi non più presente sul Gargano. Speriamo - termina il G.I.R.O.S.- che su altre parti del Promontorio vi siano altri esemplari».

 

Che dire, ancora una volta il nostro territorio è stato violato, oserei dire stuprato da idioti incivili che con la loro imbecillità hanno estinto una vita. Un’orchidea è una fiore, una vita che vive da millenni e che qui da noi aveva trovato il suo habitat e sviluppato le difese per sopravvivere alla natura. Ma non aveva fatto i conti con un’altra vita, seppur intelligente, è da sempre aggressiva e egoista, l’uomo.

 

Abbiamo già parlato con Giandiego Gatta, Consigliere alla Regione Puglia (PdL) già Presidente dell’Ente Parco del Gargano, che si ritiene dispiaciuto per l’atto vandalico contro la natura che ha perso una rara specie di orchidea molto cara a tutti. «Sul rischio estinzione delle orchidee spontanee del Gargano (e non solo!) c'è solo da dire che non può esservi una seria ed efficace tutela delle nostre ricchezze ed eccellenze, naturalistiche e paesaggistiche, che non passi attraverso un'adeguata azione di "acculturamento" delle popolazioni garganiche a questi temi - afferma Gatta -. Ecco perché occorre puntare sulla scuola e sul sistema pedagogico, perché sia incessante il processo di responsabilizzazione, soprattutto delle giovani generazioni, ai temi della salvaguardia della flora e della faune, ed a quello, più generale, dell'approccio al nostro ambiente, delicato e sempre oggetto di comportamenti irresponsabili, se non addirittura criminosi, di alcuni. Fino a quando non vi sarà l'effettiva consapevolezza che il nostro territorio, il nostro mare, i fiori e gli animali che vivono nel nostro promontorio, il paesaggio, i colori, i profumi, persino i suoni del nostro "mondo" - termina Giandiego Gatta - , costituiscono la più grande ricchezza che possediamo, saremo destinati a recitare una parte secondaria in tutte le dinamiche di sviluppo, e probabilmente ci renderemo colpevolmente autori della depredazione dei nostri tesori a danno di chi verrà dopo di noi». Gatta ci ha confermato la sua piena disponibilità a perorare la causa, mettendo in gioco tutta la sua persona e soprattutto la sua carica, replicando che è il frutto della fiducia di migliaia di persone che ascolta quotidianamente, portando a Via Capruzzi le loro richieste che poi diventano lavoro e spesso risultati concreti a loro difesa.

 

Noi di newsGargano non diamo colpe alle istituzioni, poiché lo scempio è causa di pochi privati, ma lanciamo il grido di dolore affinché siano più vigili sul Territorio, sanzionando chi viola le poche norme in vigore a difesa della natura. Ci rivolgiamo all’Ente Parco del Gargano e al suo Presidente che dovrebbe tutelare con maggiore incisività il territorio. Ci rivolgiamo ai Sindaci dei paesi garganici affinché facciano squadra per tutelare anche la flora del Promontorio. Ci rivolgiamo al Sindaco di Mattinata per capire se ha intrapreso azioni a tutela delle “sue” orchidee che tra due anni scompariranno. Ci rivolgiamo sia alle associazioni ambientaliste della Capitanata, sia a quelle di escursionisti e fotografi naturalistici affinché mettano in campo idee e poi azioni per contrastare il dilagare vandalismo contro le nostre rare orchidee spontanee.

 

Noi di newsGargano saremo vigili sul problema, continueremo a interrogare i nostri politici che ci rappresentano sia in Provincia che in Regione sul da farsi, spronandoli a intensificare l’azione politica, semmai con interrogazioni all’Assessore per l’Ambiente della Regione Puglia per ottenere fondi a tutela del Gargano e delle nostre orchidee spontanee.



 

Nico Baratta

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comunicato stampa, lunedì 7 maggio 2012

Mobilitazione massiccia contro la chiusura dell’ospedale lucerino

Martedì, a Lucera, si riuniranno i sindaci e i consiglieri comunali di 14 comuni

Lamarucciola: “Questo presidio sanitario non può e non deve chiudere”

 

PIETRAMONTECORVINO (Fg) – “L’Ospedale ‘Francesco Lastaria’ di Lucera non può e non deve chiudere. Il sottoscritto, assieme agli altri 13 sindaci dei Monti Dauni e al primo cittadino di Lucera, convocherà il proprio consiglio comunale per un incontro che vedrà insieme tutti i rappresentanti istituzionali dei Comuni di questo comprensorio”. E’ Rino Lamarucciola, sindaco di Pietramontecorvino, ad annunciare l’iniziativa che si terrà martedì 8 maggio, alle ore 19, nel Palazzetto dello Sport di Lucera. “Da giorni stiamo tenendo un presidio davanti alla struttura ospedaliera lucerina – continua Lamarucciola – Questo ospedale, non solo per il centro svevo, ma per tutti i comuni dei Monti Dauni riveste un’importanza fondamentale. E’ un nosocomio che serve una popolazione complessiva di oltre 100mila persone e opera in una zona che non ha altri presidi sanitari capaci di rispondere alla propria domanda di salute. E’ avvilente che la stragrande maggioranza dei consiglieri provinciali e regionali e la quasi totalità dei parlamentari espressione della Capitanata non stia sostenendo questa battaglia sacrosanta. Ed è altrettanto mortificante che la Regione Puglia, proprio nel momento in cui sta portando avanti importanti progetti di sviluppo per i Monti Dauni, si contraddica decretando la morte di un presidio indispensabile per il nostro territorio”, prosegue il sindaco di Pietramontecorvino.

Durante l’emergenza neve dei mesi scorsi – continua Lamarucciola – abbiamo avuto l’ennesima ed evidente prova di quanto l’ospedale di Lucera sia una struttura irrinunciabile per le nostre popolazioni. Come sindaco di Pietramontecorvino e come cittadino di questo territorio non lascerò nulla di intentato per impedire che si compia una decisione scellerata ai danni di migliaia di persone. Una scelta che, se confermata, porrà una seria ipoteca sul futuro di questo territorio”.

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Con 9 voti a favore e 3 contrari il Consiglio comunale di Troia ha approvato il rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2011.
Confermata la solidità dell'Ente di via Regina Margherita che ha chiuso con un saldo attivo. "Numerosi gli elementi positivi", ha dichiarato in proposito il vice sindaco Matteo Cuttano, che ha evidenziato l'inesistenza di debiti fuori bilancio, l'incremento del patrimonio comunale per un valore complessivo di 1.500.000 di euro, la riduzione degli interessi passivi, le numerose opere pubbliche realizzate con fondi dello Stato. "Si tratta di un atto formale" ha detto il sindaco Edoardo Beccia in apertura di seduta. "Ma l'approvazione del documento contabile, che sintetizza le risultanze di una attività programmata e realizzata, costituisce l'occasione per ragionare con l'opposizione in termini di dialogo, non per condividere le scelte, che spettano alla maggioranza, ma per governare meglio i cambiamenti e affrontare le difficoltà (specie nell'attuale momento congiunturale nazionale e internazionale) in una logica del bene comune". Una affermazione colta positivamente dal capogruppo della minoranza Giovanni D'Attoli ma che non ha cambiato il giudizio sull'atto da approvare: "non abbiamo condiviso il preventivo, quindi neanche il consuntivo", ha detto il rappresentante dell'opposizione precisando di essere pronto a dare un contributo, per determinare la formulazione di scelte che contribuiscano a far superare i disagi dei cittadini. "Occorre, però, un segnale di apertura. Le scelte possono essere condivise ma vanno discusse prima". Il riferimento, esplicitato e condiviso anche dal consigliere Carlo Rubino, è all'imminente bilancio di previsione. Numerose le occasioni nelle quali tra maggioranza e gruppi di minoranza è mancato il dialogo, secondo il consigliere di opposizione, che ha fatto un elenco di alcuni quesiti rimasti "senza risposta". "Tuttavia è apprezzabile l'apertura del Sindaco", secondo il consigliere Silvano Panarese, che giudica l'imminente approvazione del bilancio di previsione, una opportunità, "un modo concreto per manifestare un rapporto collaborativo", "che dia un senso, nel rispetto dei ruoli, alle parole del Primo Cittadino", ha chiosato Giovanni D'Attoli. Subito colta l'occasione da parte del Sindaco per fornire le risposte ai quesiti posti durante la seduta di Consiglio, premesse per il nuovo, positivo clima auspicato da tutti.



comunicato stampa

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Radiotre Suite Jazz” gli dedica un’intera serata martedì 8 maggio dalle 20.30

Intanto il paese si appresta a ospitare il Summer Camp con jazzisti da tutto il mondo


ORSARA DI PUGLIA – L’Orsara Jazz Festival approda nuovamente sulle reti radiofoniche della Rai: martedì 8 maggio, dalle 20.30, “Radiotre Suite Jazz” (su Radio3 Rai) proporrà il concerto registrato il 6 agosto 2011 a Orsara nell’ambito della ventiduesima edizione dell’Orsara Jazz Festival. Si tratta del concerto "Orsara Suite" for Seven Musicians, una composizione originale di Antonio Ciacca pensata per i (magnifici) sette musicisti protagonisti dei Seminari internazionali 2011. Il concerto è stato eseguito in prima esecuzione mondiale a Orsara e martedì ne sarà riproposta la versione live nel corso del programma di Rai Radio3 curato da Pino Saulo. La musica che andrà in onda è quella prodotta da una formazione d’eccezione: Jerry Bergonzi (sax tenore), Jim Rotondi (tromba), Lucio Ferrara (chitarra), Mark Sherman (vibrafono), John Webber (contrabbasso), Joe Farnsworth (batteria) e Antonio Ciacca (pianoforte). Nel 2012 si terrà la nona edizione di “Orsara Jazz Summer Camp”, i seminari internazionali di jazz in programma dal 30 luglio al 4 agosto nell’ambito del ventiquattresimo Orsara Jazz Festival. I seminari sono tra i punti di forza della ventitreesima edizione dell’Orsara Musica Jazz Festival che punta ad arricchire il proprio programma offrendo un’attività formativa residenziale, una straordinaria occasione per entrare nel mondo del jazz e approfondirne i linguaggi attraverso la guida e l'esperienza di docenti internazionali. Anche questo ciclo di workshop sarà condotto da docenti di rilievo internazionale: Jerry Bergonzi, considerato uno dei punti di riferimento del sax tenore moderno terrà una masterclass dal titolo “Inside Improvvisation”; il pianista e compositore di origini tedesche Antonio Ciacca interverrà sul tema “The Music Business”; l’appuntamento con la masterclass di canto sarà con Rachel Gould, una delle voci jazz più apprezzate negli Stati Uniti e in Europa; “La ritmica e l’interplay” è invece il titolo del workshop di Steve Kirby, contrabbassista statunitense che da oltre 25 anni suona e registra con i migliori musicisti della scena jazz mondiale. Sullo stesso tema interverrà anche il batterista Greg Hutchinson, musicista dalle doti tecniche poderose e impeccabili che traduce in uno swing raffinato. La direzione dei corsi è affidata a Lucio Ferrara, jazzista italiano che si è esibito con alcuni dei grandi nomi del jazz mondiale e che nell’ambito della rassegna di seminari terrà una masterclass di chitarra. Novità assoluta di questa edizione è il corso di “Composition and Jazz Arrangement” di Michele Corcella, docente di Composizione al Conservatorio di Udine, pluripremiato in diversi concorsi di composizione, arrangiatore e direttore d’orchestra. Al critico musicale Alceste Ayroldi è affidata una masterclass dal titolo "L'evoluzione degli standards". Le giornate dei workshop saranno chiuse ogni sera dalle jam session insieme ai docenti ed è previsto un saggio finale che coinvolgerà tutti gli iscritti. Per il secondo anno consecutivo torna la New York Experience, iniziativa che  prevede la selezione di alcuni allievi dei seminari che avranno la possibilità di esibirsi a New York nell’ambito dell’Italian Jazz Days previsto in autunno. Per il quarto anno consecutivo sarà assegnata anche la Borsa di Studio Cantina Bentivoglio 2013 che consiste nella possibilità offerta ad un gruppo di allievi dei Seminari 2012 di costituire una band ed esibirsi nella primavera 2013 in tre concerti con un ingaggio del Jazz Club bolognese, fra i maggiori in Italia.

comunicato stampa, lunedì 7 maggio 2012

Info: orsaramusica.it

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