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Fino a 50mila euro per le attività, con particolare attenzione a centri storici e mercati rionali

Arrivano importanti finanziamenti dalla Regione Puglia a sostegno delle attività commerciali, nell'ottica della rivalutazione dei centri storici e delle piccole attività. Si tratta di misure che prevedono contributi fino a 50mila euro nell'ambito del Piano Integrato di Sviluppo Territoriale "F.o.r.t.o.r.e.". Sarà possibile presentare domanda online dal 4 marzo al 4 aprile 2013. Maggiori informazioni sono disponibili al sito www.sistema.puglia.it.
In totale sono previsti stanziamenti per oltre 6.5. milioni da destinare a nuove attività o ad opere di ammodernamento, ampliamento e ristrutturazione di realtà commerciali già esistenti. E' possibile accedere a un contributo massimo di 25mila euro, pari al 70% sule spese ammesse, da destinare ai singoli imprenditori. I progetti presentati da associazioni di via o di strada sono finanziabili fino a 50mila euro, pari al 70% sulle spese ammesse. "E' una grande occasione - spiega il Sindaco Antonio Potenza - che la nostra Città deve necessariamente cogliere. Il finanziamento è rivolto alle piccole attività commerciali e può dare forte impulso ad un settore rilevante della nostra economia locale. Fa piacere notare - sottolinea il Primo Cittadino - l'attenzione data ai centri storici: come Amministrazione puntiamo alla rivalutazione del cuore della nostra Città grazie anche a queste forme di sostegno". "Ecco perchè invitiamo gli imprenditori interessati a valutare l'importanza di questo finanziamento regionale. Siamo pronti a sostenere qualsiasi progetto cercando di essere il miglior tramite possibile tra i Cittadini e la Regione. Questa Amministrazione sta puntando in maniera decisa sulla rivalutazione del centro storico e siamo convinti che tanti Apricenesi sono pronti a fare altrettanto. La ripresa economica e occupazionale della nostra Città - conclude - passa anche dalla rivalutazione delle sue specificità".

comunicato stampa

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Comunicato del 6 febbraio 2013

Considerazioni dei Rettori degli Atenei Pugliesi sulla presentazione del D.M.
“Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto allo studio universitario ai sensi del D.Lgs. n.68 del 29.03.2012”.


Questa mattina i massimi vertici istituzionali delle quattro università pugliesi, su iniziativa del prof. Volpe subito condivisa dagli altri rettori compreso il prof. Petrocelli anch’egli autosospesosi per la candidatura alle prossime elezioni politiche, hanno trasmesso al Ministro Profumo le seguenti considerazioni sulla presentazione del D.M.“Determinazione dei livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto allo studio universitario ai sensi del D.Lgs. n.68 del 29.03.2012”:
"Il Decreto Ministeriale in oggetto prevede sostanzialmente una diminuzione del numero degli aventi diritto alle borse di studio, una diminuzione degli importi dei finanziamenti e l’introduzione di una macroscopica differenziazione sul livello massimo dell’ISEE in base all’individuazione di macroregioni. Contempla infatti una rimodulazione dei parametri di assegnazione delle borse di studio che differenziano in modo discutibile gli studenti universitari italiani a seconda delle fasce territoriali di appartenenza.
La creazione cioè di tre macroregioni di riferimento per la residenza che regola il livello massimo di ISEE per poter accedere alle borse: Nord (Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna) con tetto massimo di 20mila euro, Centro (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) con tetto di 17.150 euro e Sud (Molise, Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, Sicilia) di 14.300 euro. Contestiamo anche la prevista riduzione media del valore della singola borsa, che sarà del 10% circa per gli studenti residenti nella città dell’università, mentre raggiungerà tagli anche del 40% per alcune fasce di fuorisede.
In definitiva, grazie al Decreto a tutti gli studenti con reddito ISEE superiore ad euro 14.300 sarà negato l’accesso al bando per l’erogazione delle borse di studio nelle Università Prot. 3276 – V/5 Foggia, 06.02.2013 2/3 del Mezzogiorno, mentre con la precedente normativa era sufficiente avere un reddito ISEE inferiore o uguale ad euro 17.000.
E’ di tutta evidenza che, come Rettori di Università meridionali, opportunisticamente potremmo salutare con favore questa riduzione del limite di accesso all'esonero, che aumenta il numero di studenti che pagano le tasse. Ma è altrettanto evidente che fortissima è la nostra preoccupazione della certa riduzione ulteriore degli iscritti e, soprattutto, dell’enorme danno socio-economico che il provvedimento comporta per famiglie già in condizioni difficili, che potrebbero essere costrette a rinunciare all'istruzione universitaria. Tale meccanismo condurrà infatti inevitabilmente, se confermato, all’ennesima contrazione del numero di studenti universitari, e conseguentemente del numero di laureati, che vede il nostro Paese agli ultimi posti in Europa e, nella migliore delle ipotesi, all’emigrazione dei nostri giovani verso le regioni del nord e del centro, depauperando ancor di più il Mezzogiorno della propria migliore risorsa, il capitale umano.
Tale sperequazione si aggiunge ad un’altra che da tempo stiamo contestando al Ministro, senza ricevere ascolto. Ci riferiamo alle modalità con le quali viene distribuito dal Ministero il FFO tra le Università italiane. Nel 2012 si è registrata un’oscillazione tra un massimo di € 6.050 per studente ad un minimo di € 2.065. Gli Atenei pugliesi si pongono nella parte bassa della lista con circa € 3.500 per studente. Se il FFO fosse ripartito, come sarebbe equo, assegnando ad ogni studente il valore medio di € 4.218, le Università del sud e delle isole riceverebbero oltre 200 milioni di euro in più. Perché allora si utilizza il punto organico, cioè il costo standard nazionale, per la programmazione delle risorse umane, ma ci si guarda bene dall’introdurre il costo standard per studente, pure previsto dalla Legge 240/2010 e ribadito dal decreto legislativo 49/2012? Come mai l’introduzione del suddetto costo standard rimane di fatto l’unico elemento della cosiddetta “Riforma Gelmini” a non trovare attuazione?
Contestiamo a priori la sola possibile – e peraltro fantasiosa – giustificazione che potrebbe essere portata a sostegno di queste inaccettabili discriminazioni, e cioè il (presunto) differente livello degli indicatori macroeconomici nelle diverse regioni. Certo: il PIL pro capite nel Mezzogiorno è inferiore di oltre il 30% a quello delle regioni del centro-nord, ma ciò non si rispecchia automaticamente in analoghi livelli nel costo della vita; e, soprattutto, da un governo “nazionale”, sensibile pertanto alle tematiche della coesione territoriale, ci si aspetterebbero interventi tesi a diminuire le differenze tra i territori, non a perversamente esaltarle, come si fa con i provvedimenti sopra stigmatizzati.
Anche noi pertanto ci uniamo a tutti gli studenti che, in questi giorni, stanno vivacemente protestando contro questo ennesimo attacco al sistema universitario nazionale. 3/3 E chiediamo anche noi che tale provvedimento venga respinto con decisione nella riunione della Conferenza Stato-Regioni in programma il 7 Febbraio. La Regione Puglia ha ottenuto quest’anno un traguardo importante riuscendo con propri fondi e con il FSE a consentire al 92% degli aventi diritto di ottenere la borsa di studio. Risultato straordinario che questo provvedimento ministeriale rischia di vanificare per il futuro spingendo ancora una volta i giovani a non confidare, per il loro futuro, sulla conoscenza e sulle competenze".
Firmato dal
Prorettore Vicario dell’Università di Foggia, prof. Giuseppe Carrieri
Prorettore Vicario dell’Università di Bari, prof. Augusto Garuccio
Rettore dell’Università del Salento, prof. Domenico Laforgia
Rettore del Politecnico di Bari, prof. Nicola Costantino

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cesevocaCe.Se.Vo.Ca.: incontro di presentazione di avvisi e bandi in ambito ambientale e di promozione della cultura in favore di disabili

Il Ce.Se.Vo.Ca. organizza, martedì 5 febbraio 2013, alle ore 17.00, presso la propria sede, un incontro con le associazioni di volontariato della Capitanata al fine di presentare i seguenti bandi rivolti ad associazioni di volontariato:
- "Bando PugliApedali" della Regione Puglia, con scadenza 23.02.2013. Il bando intende sostenere imprese, associazioni ed enti no profit pugliesi nella realizzazione di progetti ed iniziative sulla promozione del trasporto pubblico locale e della mobilità sostenibile;
- "Bando Ambiente" della Fondazione con il Sud, con scadenza 06.03.2013. Il Bando si concentra sul tema dei rifiuti nel Mezzogiorno, invitando il Terzo Settore e il Volontariato delle province più virtuose del Sud in tema di produzione dei rifiuti a proporre, in rete con istituzioni pubbliche e private, progetti innovativi e sostenibili nel tempo;
- "Corcorso Apriti Sesamo!" del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, con scadenza 30.04.2013. Il concorso ha lo scopo di promuovere e sostenere progetti pilota/idee innovative, per favorire la fruizione sensoriale dei luoghi di interesse culturale con specifico riferimento ad un pubblico con disabilità.
Nel corso dell'incontro le associazioni riceveranno indicazioni utili e chiarimenti circa la modalità di redazione dei progetti.
Per aderire all'incontro contattare il Ce.Se.Vo.Ca. (telefono/fax/e-mail) entro le ore 13.00 di lunedì 4 febbraio 2013.

Per ulteriori informazioni:
Ce.Se.Vo.Ca.
(Centro Servizi per il Volontariato di Capitanata)
Via F. Marinaccio, 4/D - 71122 Foggia
tel. e fax: 0881.568648
e-mail: info@cesevoca.it
url: http://www.cesevoca.it/

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LETTERA APERTA PER UNA CITTA' PIU' BELLA

Mentre il gruppo amici della domenica (GADD) immagina una città più bella e sulla rete invita con un concorso pubblico a ripulire, in maniera virtuale, angoli belli della nostra città resi sporchi e brutti da incuria, ignoranza e sciatteria amministrativa, rieccoci al manifesto selvaggio, che insozza in maniera invereconda angoli della città

Sulla sporcizia cresce la sporcizia, sul degrado cresce il degrado e su questa considerazione abbiamo lanciato l’idea di rendere alla nostra città lo splendore che merita, non fosse altro perché è semplicemente la città che NOI abitiamo.

In campagna elettorale i manifesti sono affissi dove meno te lo aspetti e dove meno dovrebbero essere in barba ad ogni regolamento che chi è rappresentato sul manifesto dovrebbe per primo dover rispettare, se si candida in maniera seria a governare una comunità.
Accanto a questa temporanea invasione di spazi e di luoghi vi è poi l’endemica barbarie dei manifesti funebri che imbrattano, sporcando, le mura di tutta la città, senza nessun rispetto per i vivi a cui viene comunicata la notizia di una dipartita.

Barbarie l’una e barbarie anche l’altra a cui col tempo ci si abitua se chi è preposto a far rispettare la legge non agisce, sanzionando i contravventori alle regole che la comunità si è data per una convivenza civile.

Sappiamo che anche questa volta ci sarà chi dirà che c’è ben altro in questa città che non va e comincerà a snocciolare tutti i grani del rosario dei nostri dolori quotidiani di cittadini offesi di essere ogni anno agli ultimi posti delle graduatorie sulla qualità della vita.
Sappiamo che c’è ben altro, ma le speranze si coltivano come dei semi sepolti a cui dare poco di acqua per volta, per evitare che marciscano con troppa acqua data tutta insieme e marcendo non diano i fiori prima e i frutti attesi poi.

Questa lettera aperta è rivolta ai gestori delle pompe funebri e ai candidati alle elezioni, a cui diciamo che la città e anche la loro e che il rispetto della propria casa è obbligo per chi la abita, non fosse altro perché è quella che dovranno lasciare ai loro figli.

Questa lettera è rivolta agli elettori, a cui diciamo di non fidarsi di chi sui manifesti si fa portatore di ideali e di impegni per la comunità: se non rispetta le più elementari regole del vivere civile, non sarà rispettoso nemmeno delle promesse e degli ideali di cui si fa, a chiacchiere, portatore.

Questa lettera è rivolta poi a quei tecnici e funzionari che hanno l’obbligo di far rispettare le leggi ed i regolamenti, per il rispetto dovuto agli obblighi assunti con la comunità, con un patto etico di responsabilità, di un impegno a fare bene il lavoro per cui sono pagati.

Gli Amici della Domenica - Foggia

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"Declassare l'Aeroporto Civile «Gino Lisa« di Foggia significa declassare un intero territorio a forte vocazione turistica, al quale sono state peraltro negate le opportunità di esprimere tutte le sue potenzialità in termini di traffico passeggeri. E' quanto ha dichiarato il Presidente di Confindustria Foggia, Giuseppe Di Carlo, commentando la notizia del declassamento ministeriale dell'aeroporto foggiano. Non è accettabile una scelta governativa chiaramente penalizzante per la nostra provincia - ha aggiunto Di Carlo - soprattutto se si considera che è a tutti noto come l'aeroscalo foggiano, se opportunamente adeguato, avrebbe potuto agevolmente conseguire i parametri necessari per essere considerato di interesse nazionale. Ecco perchè - ha concluso il Presidente di Confindustria Foggia - mentre devono restare saldi attenzione ed impegno di tutti per la definitiva acquisizione dei fondi per l'allungamento della pista - è auspicabile che la rappresentanza parlamentare eletta dalla prossima tornata elettorale si occupi prioritariamente di aprire un confronto con il Governo centrale, con il concorso della Regione Puglia, sulla questione delle infrastrutture e dei trasporti per il nostro territorio.

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