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Attualità

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abi«La mancata partecipazione dei vertici provinciali dell'ABI all'aggiornamento della riunione del "Tavolo Verde" della scorsa settimana ci rammarica e ci preoccupa. Non è possibile affrontare un tema così delicato come quello dell'accesso al credito da parte delle imprese agricole senza poter avere un'interlocuzione ed un confronto con le banche, cui spetta il compito di venire incontro alle esigenze del sistema produttivo agricolo di Capitanata e di rispettare le leggi dello Stato». Così Savino Santarella, assessore provinciale all'Agricoltura, all'esito della riunione odierna del "Tavolo Verde", aggiornamento dell'incontro tenuto la scorsa settimana per discutere in particolare del mancato rispetto del Decreto del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali relativo all'emergenza siccità 2012 - con riferimento alla proroga dei termini per la restituzione del cosiddetto "Prestito Agrario", con gli interessi a carico dello Stato, per un periodo compreso tra i 12 e i 24 mesi - da parte degli istituti di credito.
«Consapevoli della rilevanza del tema oggetto della discussione avevamo invitato formalmente i vertici provinciali dell'ABI a partecipare alla riunione del "Tavolo Verde". Nostro malgrado, però, siamo costretti a rilevare che l'associazione ha disertato il tavolo ed ignorato il nostro invito, peraltro senza neppure fornirci una comunicazione formale che anticipasse l'assenza - afferma Santarella - Si tratta di un atteggiamento grave, specie per la drammaticità della situazione che stanno vivendo quelle imprese che in Capitanata avevano maturato legittimamente il diritto a beneficiare della proroga disposta dal Decreto del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, il cui mancato rispetto da parte degli istituti di credito del territorio provinciale sta per determinare uno scenario drammatico». «Evidentemente i vertici provinciali dell'ABI sottovalutano o, peggio, ignorano le conseguenze del loro atteggiamento - sottolinea l'assessore all'Agricoltura dell'Ente di Palazzo Dogana - che si tradurrà tra pochissimo, in assenza di correzioni di rotta, nel fallimento di numerose aziende e nella perdita di centinaia di posti di lavoro». Grave preoccupazione è stata espressa a questo proposito dai rappresentanti delle associazioni agricole presenti al vertice odierno, secondo i quali «siamo prossimi ad una crisi significativa per l'economia della Capitanata». Il "Tavolo Verde" ha pertanto conferito all'assessore Santarella pieno mandato ad attivarsi sia presso il Ministero per le Politiche Agricole e Forestali sia presso l'assessorato regionale all'Agricoltura al fine di sollecitare un intervento concreto che determini il rispetto del decreto ministeriale da parte degli istituti di credito di Capitanata. «Intendiamo coinvolgere in questa vicenda direttamente il ministro Mario Catania e l'assessore Dario Stefàno - conclude l'assessore provinciale all'Agricoltura - perchè in gioco c'è il futuro della nostra agricoltura e, con essa, la parte più rilevante dell'economia della provincia di Foggia».

comunicato stampa

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confindustriaDi seguito pubblichiamo il documento consegnato stamani dal Presidente di Confindustria Foggia, Giuseppe Di Carlo, a Sua Eccellenza il Prefetto di Foggia, Dott.ssa Luisa Latella, contenente le proposte dell'Associazione degli Industriali di Capitanata per il sistema bancario, giusta le indicazioni emerse al Tavolo tenutosi presso l'Ufficio Territoriale del Governo il 31 Gennaio u.s..

Proposte per il sistema bancario

La crisi economica in atto continua a far sentire i suoi effetti sul tessuto produttivo delle tante piccole imprese che operano nella nostra provincia. In questo contesto gli Istituti di credito faticano a concedere finanziamenti non solo alle aziende in difficoltà, ma anche a quelle sane che purtroppo non godono di un rating sufficiente per essere ammessi a nuove linee di credito. Non di secondaria importanza è il costo che le aziende devono comunque sostenere nel caso in cui le stesse vengano ammesse al credito bancario.

In questo scenario complesso e difficile appare evidente la necessità di operare insieme, attuando iniziative concrete che possano effettivamente migliorare il rapporto non sempre facile tra Banche e PMI, per promuovere e facilitare l'accesso al credito in modo da attenuare la grave carenza di liquidità che a sua volta alimenta una spirale molto pericolosa per la tenuta socio economica della Capitanata.

Particolarmente rilevanti sono gli effetti per il settore edile che, da una parte, deve fare i conti con i tempi sempre più dilatati di riscossione dei crediti in particolare di quelli nei confronti della pubblica Amministrazione e, dall'altra, deve fronteggiare la problematica dell'invenduto del residenziale su cui gravano i mutui a carico delle imprese e l' Imu.

Confindustria è impegnata nel far comprendere sempre più alle aziende associate la necessità di programmare, per tempo, le proprie esigenze finanziarie al fine di ottimizzare la propria gestione e quindi migliorare il proprio rating. Tale azione di formazione e sensibilizzazione, tuttavia, deve essere accompagnata da un impegno del sistema bancario per meglio monitorare gli impegni delle aziende verso gli istituti di credito, al fine di valutare e programmare per tempo interventi che possano prevenire il verificarsi di crisi di liquidità, causa di un peggioramento del rating o addirittura di situazioni di "default".

Ciò anche al fine di evitare situazioni di crisi aziendali che coinvolgerebbero anche le stesse aziende di credito, soggette in caso di default al deterioramento dei loro crediti con ulteriori e costosi vincoli patrimoniali imposti dalle regole di Basilea.


Alla luce di quanto sopra si evidenziano alcune proposte che potrebbero essere affrontate anche a livello locale per allentare la "morsa" del credito:

1.Consolidare l'esposizioni a breve delle imprese, includendo affidamenti, scoperti di conto corrente e fuori fidi, posticipando a 24 mesi il rientro sia della relativa quota di capitale sia degli interessi. In pratica una sorta di moratoria che libererebbe risorse ed energie necessarie alle aziende per innovare ed organizzare la propria struttura aziendale alla luce della crisi in atto.

2.Per quanto concerne l'immobiliare appare necessario sospendere il pagamento delle rate dei mutui per tre anni non solo in riferimento alla sola parte capitale, ma anche a quella inerente gli interessi. Trattandosi di mutui già frazionati per singole unità immobiliari, nell'arco di questo periodo, attraverso la vendita delle stesse, le imprese pian piano potranno rientrare delle rate scadute.

3. Estensione della cosiddetta "moratoria sui mutui" anche a quelle imprese che hanno rate scadute oltre i 90 giorni e semmai sino a 180 (ex past due) individuando nel contempo soluzioni per il rientro di tali insoluti.

4. Maggiore collaborazione da parte degli Istituti bancari nei confronti delle imprese in modo particolare per quanto concerne i tempi di risposta alle varie istanze del sistema produttivo, evitando richieste pleonastiche di ulteriori documentazioni.

5.Adozione e sviluppo di ogni utile iniziativa atta a mitigare le conseguenze della congiuntura economica e per non aggravare la situazione delle aziende che, senza il supporto del credito, potrebbero optare per la chiusura delle proprie attività, con il conseguente licenziamento delle maestranze, esponendole anche a rischi di usura.

Riteniamo che l'adozione tempestiva delle misure fin qui descritte possa servire anche a ricostruire il necessario clima di proficua collaborazione che a lungo ha caratterizzato i rapporti sul territorio tra sistema del credito e mondo produttivo, nella consapevolezza che banche ed imprese sono le due facce di una stessa medaglia, colpite dagli effetti negativi di una crisi che genera anche tensioni e contrapposizioni, da superare nell'interesse comune della ripresa economica e dello sviluppo della nostra provincia.

comunicato stampa

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cantineNella cooperativa Svevo di Lucera la fondatrice del “Cacc’è mmitte” sono arrivati i liquidatori per risolvere la situazione debitoria che si e’ venuta a creare nell’ultimo periodo.
Ai più che non fossero a conoscenza, la liquidazione e’ stato un atto necessario che l’Assemblea dei Soci ha voluto a garanzia dei terzi creditori, dei soci e delle maestranze.
La terna dei liquidatori, composta dal dottor Viola Feliciano, dall’avv. Marco Pagliara e dal rag. Antonio Faccilongo, sta bruciando le tappe, preoccupandosi in primis, unitamente alla UIL di Lucera, di assicurare la cassa integrazione alle maestranze. Nello stesso tempo, il collegio ha discusso con le banche e con un’attivita’ “frenetica” sta fronteggiando i molteplici impegni che la procedure richiedono. Sia il MpS che Unicredit hanno accolto senza riserve la relazione che il collegio ha predisposto. Per quanto ci e’ dato sapere, nella stessa, il collegio ha rimarcato il fatto che la societa’ e’ andata in perdita per la mancata consegna delle uve da parte dei soci a seguito del mancato pagamento di questo nell’annata 2010, fatto che ha creato nella compagine sociale sfiducia e  timori.  Da rimarcare che in questi casi, ci sono sempre i “furbetti” di quartiere che attendono solo il momento propizio per fare “ l’affare” e qualche voce non proprio disinteressata ha comportato il blocco dell’attivita’ produttiva anche se l’attività di vendita prosegue a tutt’oggi.
Il resto e’ storia dei nostri giorni ma ci fa piacere constatare che gli stessi liquidatori hanno prospettato agli istituti bancari creditori una serie di iniziative che, se solo fossero state poste in essere qualche tempo prima, avrebbero certamente evitato la messa in liquidazione (e non disperiamo per il futuro). Nella relazione si parla infatti, di utilizzo della struttura per un farmer market (mercato agricolo) per la vendita di prodotti a Km zero, di far parte del  circuito delle cooperative agricole “QUI DA NOI” e della possibilità di trasformare la cooperativa da agricola e di commercializzazione e vendita dei prodotti in una agricola e di consumo per la vendita di altri prodotti alimentari locali (pasta,  prodotti da forno, olio, latticini, etc..), produzioni, di cui la nostra provincia, va pure fiera.
Nel frattempo che si va avanti con la fase liquidativa, si parla di una cordata di soci interessati all'acquisto della struttura nonche’ di altri operatori economici che avrebbero presentato offerte di interessamento.

I liquidatori
Dr. Feliciano Viola
Rag. Antonio Faccilongo
Avv. Marco Pagliara

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piazzagiordano1Ieri sera, in piazza Umberto Giordano, si è consumato l'ennesimo atto vandalico. La settimana scorsa erano state trovate scritte con spray, mentre ieri sera è stato staccato un fiocco di ghisa dal complesso monumentale. L'oggetto è stato poi ritrovato da una pattuglia della Polizia Municipale durante un giro di ronda.

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lettera
     
Il gruppo AGESCI Manfredonia 1, al termine di una riflessione sul disagio in cui versano i ragazzi e le ragazze della città, ha elaborato un documento contenente una serie di proposte idonee ad offrire all’Amministrazione Comunale, alle scuole, alla Chiesa locale e alle associazioni presenti nel Patto per la Città, alcuni suggerimenti.
Al termine del documento, intitolato "La fuga dei custodi" sono segnalate, sulla base dell'esperienza di educatori scout, proposte concrete ed un metodo di lavoro. L'appello del gruppo scout è quello di organizzare un incontro pubblico di riflessione in cui analizzare le proposte e contribuire con altre idee e soluzioni.

Per ulteriori informazioni:
A.G.E.S.C.I. Manfredonia 1
(Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani)
Piazza del Popolo, 3 - 71043 Manfredonia
ref.: Alfredo De Luca
cell.: 348.3303825
fax: 0884.585245
e-mail: info@scoutmanfredonia.it
url: www.scoutmanfredonia.it

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