Da piazza Duomo alla Fortezza Svevo-Angioina, arrivando all'Anfiteatro.
Partendo da Piazza Duomo, la piazza principale situata nel cuore del centro storico della città, è possibile ammirare Il Duomo eretta da Carlo II d’Angiò nel 1300, all’indomani dalla sconfitta dei Saraceni, probabilmente sui resti di una moschea.
La Basilica è dedicata a S. Maria dell’Assunta, patrona di Lucera, e si festeggia il 14, 15 e 16 agosto.
Di fronte alla Basilica si trova l’incantevole il Palazzo Vescovile risalente al 1759. Presenta un elegante cortile interno con due splendide scale laterali: da quella di destra è possibile accedere al Museo Diocesano. Molto interessanti e di notevole pregio sono la Biblioteca e l’Archivio.
Per informazioni: Curia Vescovile – tel. 0881.520882.
Più avanti il Palazzo Cavalli, la cui facciata ottocentesca si differenzia dall’originale corte seicentesca con un elegante loggiato.
In Piazza Nocelli si trova il Palazzo De Troia, che presenta il prospetto rinnovato nel XIX secolo e finestre settecentesche al secondo piano. Si affaccia su tre diverse strade: Piazza Nocelli, Via Zuppetta e Via D’Auria. Sede, al primo piano, dei Servizi Demografici del Comune di Lucera; il secondo piano è sede degli Uffici del Giudice di pace e il piano terra del Centro Informazione Turistica Comunale, punto d’ascolto per i turisti.
In Via Zuppetta, altro esempio di architettura settecentesca è il Palazzo Uva, che, come gli altri palazzi nobiliari, mostra un cortile interno, un loggiato settecentesco ed una cappella.
Proseguendo il percorso, lungo Via Zuppetta, si giunge ai giardini che costeggiano il Santuario di San Francesco del 1300. Qui è possibile sostare prima di visitare il santuario.
Costruito da Carlo II d’Angiò, dedicato a San Francesco d’Assisi, all’interno si trovano i resti di San Francesco Fasani, nativo di Lucera, canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 1986.
Di fronte al Santuario si trova il Palazzo di Giustizia, costruito nel 1795 dall’ing. Francesco Viti, probabilmente con materiale proveniente dalla Fortezza Svevo-Angioina. Sede della pretura e del Tribunale della circoscrizione di Lucera e fino al 1923 della Corte D’Assise. Erede di un organismo giudiziario, creato nel XV secolo dagli Aragonesi col nome di Regia Udienza Provinciale, con giurisdizione civile, penale ed amministrativa sull’intera Provincia di Capitanata e sul Contado del Molise.
Proseguendo in Via San Domenico si incontra la Chiesa omonima.
Costruita nel 1300 probabilmente sulle fondamenta di magazzini arabi dell’età sveva; rinnovata nel XVII secolo. Il prezioso portale presenta lo stemma domenicano. Al settecento risalgono gli stucchi rococò e gli altari di marmo. Attiguo alla Chiesa è l’oratorio con ingresso autonomo.
Tra il Tribunale e la Chiesa di San Domenico c’è Via Federico II, Qui si trova la Chiesa di Sant’Antonio Abate, eretta da Roberto d’Angiò nel 1330: presenta una cupola policroma risalente al 1648, forse reminiscenza di un harem di Federico II di Svevia.
Maestosa e lussureggiante la Villa Comunale sorge sul Belvedere, un terreno di circa 4 ettari acquistato dal Comune dalla famiglia De Nicastri nel 1896, trasformato in parco cittadino nel 1903 con la messa a dimora di alberi e piante come palme, lecci e olmi.
Percorrendo l’alberato Viale Castello, dal quale si può ammirare uno splendido panorama, si arriva in Piazza Padre Angelo Cuomo, dove c’è la nuova entrata della Fortezza Svevo-Angioina,
con l’accesso dal ponte in legno inaugurato nel 2000 .
Costantemente abitata, l’area dove sorge la Fortezza ha visto un susseguirsi di popolazioni che hanno lasciato tracce del loro passaggio. All’interno resti di capanne neolitiche, di cisterne, di condotti idrici, ruderi del periodo romano, svevo, angioino.
Federico II, personaggio di rilievo, costruì il suo Palatium in quest’area dopo aver trasferito una colonia saracena a Lucera proveniente dalla Sicilia. Successivamente il Palazzo fu inglobato nella cinta muraria angioina ed il Castello assunse l’aspetto di una vera e propria fortezza che affaccia sul Tavoliere delle Puglie ed il Subappennino Dauno.
Risalendo via Bovio, si arriva infine alla villa comunale, impreziosita dal vecchio convento del santissimo Salvatore, con annessa chiesa di San Pasquale. Si arriva a vico Granata, si giunge in Corso Garibaldi, una delle arterie centrali del vecchio borgo. Ricca di maestosi palazzi (Palazzo Lombardo, Palazzo Gifuni), fra i quali spicca Palazzo Mozzagrugno, spettacolare esempio di stile neoclassico, restaurato nel 1831, sede del Municipio, della Biblioteca Comunale "Ruggero Bonghi" e del Teatro Garibaldi. Salendo via Mozzagrugno, in una piccola piazzetta, sorge la casa della serva di Dio Rosa Lamparelli. In fondo a corso Garibaldi si erge l'arco di Porta Foggia e di fianco la chiesa di San Giovanni Battista, nei cui pressi si trova la casa natale della venerabile Genoveffa De Troia.
Svoltando in via Gifuni, ci troviamo nel borgo di Santa Caterina, impreziosito dall'antico pozzo e dall'antico convento angioino di clausura delle suore celestine di Santa Caterina. Lungo via Amendola ci troviamo nella zona dove è più visibile l'assetto romano della città; da una parte via Quaranta e il suo palazzo, dall’altra via De Nicastri dove, nell'omonimo palazzo, ha sede il Museo di Archeologia Urbana "Giuseppe Fiorelli".
Dove poter mangiare e pernottare dopo aver viaggiato nel tempo e nella storia:
Potrete scegliere di mangiare i prodotti culinari di un tempo nei meravigliosi ristoranti.
Dall'arco di Porta Foggia percorrendo un paio di chilometri, uscendo da Lucera, si può ammirare il maestoso Anfiteatro Romano.
situato al confine est della città, è ancora oggi visibile in tutto il suo antico splendore: uno dei periodi più fiorenti per la città di Lucera è stato quello romano.
É straordinariamente conservato, realizzato per un pubblico numeroso, con un’originaria capienza tra i 16.000 e i 18.000.
Edificato in età augustea, come racconta l’epigrafe dedicatoria dell’architrave, su terreno privato e a spese di Marco Vecilio Campo, membro di una nota famiglia lucerina, e da questi offerto all’imperatore Ottaviano Augusto e alla colonia di Lucera.