Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 359 visitatori e nessun utente online

Mettere in affitto un immobile di proprietà sembra un gioco da ragazzi, perché può garantire un’entrata fissa ogni mese senza apparente impegno, ma non lo è.

img 2835996823373268Non tutti conoscono bene tutto quello che c’è dietro all’affitto di un immobile, ma di lavoro da fare ce n’è abbastanza.

Perché l’affare vada a buon fine e garantisca un effettivo vantaggio per il proprietario è opportuno che questo sia preparato, aggiornato e segua direttamente tutto l’iter che conduce alla firma di un contratto d’affitto.

Questo parte innanzitutto dalla cura dell’immobile, dal suo efficientamento energetico, dai piccoli lavori utili a renderlo vivibile, confortevole, appetibile, fino alla sua pubblicizzazione.

La scelta dei canali giusti dove promuovere la proposta di affitto non è un passaggio da sottovalutare.

Perché ci sia un ritorno immediato e consistente è bene scegliere quelli più appropriati, garantirsi la maggiore visibilità, sostenendo anche costi considerevoli.

Questo, almeno, secondo le più diffuse convinzioni.

A ben guardare, quello che conta quando si lancia un’offerta sul mercato consiste non tanto nella quantità di persone raggiunte, quanto nella qualità che si esprime nel potenziale e reale interesse che questi possono nutrire nei confronti di un’abitazione, piuttosto che un’altra.

Spendere centinaia, se non migliaia di euro in pubblicazioni che coprono altrettante quantità di pubblico del tutto disinteressato rispetto, magari, alla pubblicazione dello stesso annuncio su una piattaforma che potrebbe non garantire la stessa copertura, ma raccoglie utenti mirati, non proficuo.

Proprio su questo aspetto la startup Zappyrent ha costruito la sua piattaforma online di incontro tra domanda e offerta di case in locazione, permettendo di pubblicare annunci immobiliari gratis che raggiungono utenti realmente interessati.

Il suo algoritmo di ricerca da parte degli inquilini, infatti, si basa sulle preferenze di budget, zona, formula abitativa impostate dallo stesso utente.

Questo, per il proprietario, si traduce nel dato di fatto che il suo annuncio, se mostrato al pubblico, lo sarà perché selezionato tra migliaia di offerte in base a quanto espresso dall’utente.

In altre parole, la pubblicazione dell’annuncio segue la logica della qualità.

Assodata la maggiore facilità di trovare subito inquilini interessati, restano comunque le beghe burocratiche da sbrigare.

Seppure la piattaforma online garantisca lo svolgimento di tutta la procedura a distanza, nella massima trasparenza e sicurezza, dovrà comunque essere il proprietario a guidare le redini dell’accordo.

È importante, quindi, dopo gli aspetti sostanziali curare anche quelli formali, scegliendo la giusta formula contrattuale, stilando un contratto redatto a norma di legge, a cui allegare tutti i documenti richiesti, incluso l’inventario dei mobili se presenti.

È fondamentale, in questa fase, stabilire che il pagamento avvenga solo per vie tracciabili, magari sempre attraverso la piattaforma Zappyrent, e che venga scelto un tipo di contratto in grado di alleggerire anche la pressione fiscale, come la cedolare secca a canone concordato.

Firmato l’accordo, l’impegno del proprietario termina?

Non proprio, specie se l’inquilino si rivela ritardatario o moroso nei pagamenti.

Proprio in queste circostanze entra in ballo la speciale protezione Zappyrent che, da una parte permette al proprietario di scegliere gli inquilini nel modo più giusto, assegnando loro un punteggio di merito creditizio, dall’altra assicurando sempre il pagamento ai proprietari, a prescindere dal versamento da parte dell’inquilino.

In alternativa si potrebbe stipulare una polizza fideiussoria presso un Istituto di Credito su cui rivalersi nei casi di mancato pagamento.