Condividi con

FacebookMySpaceTwitterGoogle BookmarksLinkedinPinterest

Chi c'è online

Abbiamo 2354 visitatori e nessun utente online

Spettacolo - Cinema - Arte - Cultura

conferenza NardiI ‘Giganti’ di Mont'e Prama di Cabras: da frammenti di pietra ad Ambasciatori della cultura della Sardegna nel mondo.

Si parlerà di una straordinaria scoperta archeologica dei Giganti di Mont’e Prama all’Auditorium Santa Chiara martedì 21 febbraio ore 18,00, con uno dei protagonisti di questa eccezionale vicenda, il restauratore Roberto Nardi, insieme a Giuliano Volpe Presidente della Fondazione Apulia felix e Simonetta Bonomi Soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio per le provincie di Foggia e BAT.
Roberto Nardi fu il primo a proporre una ricostruzione delle sculture nuragiche, prima ancora dei recenti scavi, che hanno fornito una preziosa conferma di tali ipotesi.
Infatti, durante uno scavo archeologico eseguito dalla Soprintendenza di Cagliari negli anni ’70, a Mont’e Prama di Cabras, in Sardegna, furono rinvenuti 5178 frammenti di pietra scolpita, del peso di dieci tonnellate. Fu subito chiaro che si trattava di frammenti di sculture antropomorfe e modellini architettonici.
Nel 2007, grazie ad un accordo quadro tra Stato e Regione fu indetta una gara concorso per il restauro e la musealizzazione di almeno due figure e altrettanti modelli. A seguito della gara, il programma fu affidato al Centro di Conservazione Archeologica di Roma (CCA), diretto da Roberto Nardi. I lavori iniziarono immediatamente all’interno dei laboratori della Soprintendenza di Sassari, appositamente trasformati dal CCA in un laboratorio-galleria aperta al pubblico. È così iniziato un "nuovo scavo" tra la montagna di casse per ricomporre un puzzle gigantesco che ha restituito, in tre anni di lavoro, 25 sculture di altezza media di cm 220 raffiguranti arcieri e guerrieri e 13 modelli di nuraghe, tutti databili intorno al IX secolo a.C. Oggi, questa collezione è esposta nei musei di Cagliari e Cabras.
Il programma di conservazione delle sculture di Mont'e Prama è stato una grande sfida scientifica, tecnica e sociale, che ha avuto ricadute importanti sulla cultura e sull’economia della Sardegna.


Ha prodotto una collezione unica di scultura preistorica oggi a disposizione di un pubblico nazionale e internazionale e ha permesso di restituire alla conoscenza una pagina fondamentale della storia della civiltà Nuragica e del Mediterraneo. Ha prodotto nuove forme di economia locale generando un turismo culturale che ha stravolto in positivo le pigre attività locali, oggi caratterizzate da un dinamismo e da una crescita prima sconosciute. Ha ricucito un legame antico e profondo tra la popolazione dell’isola e un fenomeno vecchio di 30 secoli nel quale oggi tutti si riconoscono con orgoglio.
Il progetto è stato uno sforzo multidisciplinare, organizzato con l’obiettivo di riunire la conservazione, l'impegno pubblico e privato, il coinvolgimento delle comunità e la comunicazione in un unico evento culturale, finalizzato allo sviluppo della cultura e dell’economia dell’isola.
Nel 2015 il progetto ha ricevuto ad Oslo dal Commissario Europeo alla Cultura il Premio Europa Nostra e il Premio Speciale del Pubblico e nel 2016, a Dubrovnik, è stato nominato “The Best in Heritage” come progetto più influente dell’anno.


Roberto Nardi si è laureato in archeologia presso l'Università di Roma “La Sapienza” e in conservazione dei materiali archeologici presso l'Istituto Centrale Restauro di Roma (oggi IsCR). Nel 1982 ha fondato il Centro di Conservazione Archeologica (CCA), una società privata che opera su commissione pubblica nel campo della conservazione dei monumenti antichi e siti archeologici. Il CCA è situato in un convento situato a nord di Roma, dove organizza corsi internazionali di formazione in conservazione in archeologia. Roberto Nardi ha diretto più di 50 progetti in 14 paesi, tra cui l'Arco di Settimio Severo, il Tempio di Vespasiano nel Foro Romano, l’Atrio del Museo Capitolino e la Crypta Balbi a Roma; il palazzo di Erode di Masada in Israele e i mosaici di Zeugma in Turchia; il mosaico della Trasfigurazione nel Monastero di Santa Caterina nel Sinai e le pitture murali alla Madrasa Amiriya in Yemen, per il quale nel 2007 ha ricevuto l'Aga Kahn Award per l’Architettura Islamica. Ha pubblicato 80 articoli tecnici. E’ stato Kress Lecturer nel 2010/2011 per l’American Institute of Archaeology. E’ presidente della Fondazione ICCM (Comitato Internazionale per la Conservazione del Mosaico).