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Per la siccità oggi a Foggia, in Capitanata e in Puglia chi ha responsabilità in merito sa…di non sapere?
In tempi non sospetti in Consiglio comunale di Foggia, sia nel mandato consiliare 2014-2019, in particolare con la delibera C.C. 32/2017 abbiamo segnalato la necessità del ciclo integrato acqua. Nelle attuali linee programmatiche 2023-2028 (delibera C.C. n. 2 in Città della Sostenibilità/2 ciclo integrato acqua e con la delibera n. 5 a sostegno degli agricoltori entrambe approvate il 27.02.24) abbiamo impegnato, NUOVAMENTE, il Comune di Foggia sul tema fondamentale per cittadini e imprese. Il governo del ciclo integrato dell’acqua è essenziale, per l’uso potabile che per quello produttivo, al pari di quello dei rifiuti.
Per quello che ci è dato sapere ad oggi, sia nella consiliatura 2014-2019 che in questo primo scorcio dell’attuale da parte del Comune di Foggia, non ci risulta siano stati realizzati atti e/o risultati concreti in merito. Invece dal Consorzio ASI, in un’audizione svolta nei mesi scorsi nelle Commissioni consiliari, abbiamo avuto notizie che in merito alla precaria gestione del depuratore presente nell’area ASI, anch’esso segnalato nel mandato 2014-2019, stia conseguendo al riguardo proficue attività operative di risanamento.
Non altrettanto appare sia stato fatto per il depuratore cittadino. Dalle notizie apprese dai media in questi giorni sembra che anche questa volta in Puglia, nei piani di investimento di Regione, Aqp, Aip, non ci siano risorse per progettare a Foggia una rete di controllo della qualità, disinfezione e distribuzione delle acque affinate provenienti dal depuratore di via Tratturo Castiglione, come invece ben si farà ad es. per il depuratore di Martina Franca (TA). Eppure è risaputo quanto sia redditizio, soprattutto ambientalmente, e multifunzionale tale intervento a Foggia ottenendo: a) recupero di acqua per l’uso potabile in Diga di Occhito e utilizzo di quella affinata (mln di mc.) per l’uso agricolo, b) riduzione dei rischi per l’uso dell’acqua depurata ma non affinata per irrigare i campi, c) miglioramento qualità acque di balneazione sul litorale sipontino. Vogliamo tutelare anche noi la salute, il territorio e lo sviluppo agricolo e turistico? Oppure no?
Noi denunciammo pubblicamente, ad ottobre 2021, la sperequazione nella ripartizione delle risorse PNRR e l’allargamento dei divari territoriali conseguenti al Decreto ministeriale del MIPAAF (Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), pubblicato il 30.09.21. Con tale atto vennero assegnati fondi afferenti alla ‘Missione 2 Componente 4 (M2C4) – Investimento 4.3 – Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche’. In Puglia “ATTERRARONO” 2 mln di € (0,1% del totale) per 1 progetto, in Calabria circa 260 mln (il 16%) per 20 progetti, in Campania 168 mln (10,4%) per 11 progetti e in Basilicata 42 mln (2,6%) per 3 progetti. Addirittura, in Friuli Venezia Giulia furono destinati oltre 175 mln di € (circa 11%) per 26 progetti. Normale? Per noi non lo era e non lo è! Oggi, però, ci si accorge della siccità! Ma non vengono a galla (è il caso di affermarlo!) diffuse responsabilità, politiche e amministrative.
Le responsabilità sono solo a Roma? Cosa è cambiato in questi tre anni? L’iniqua ripartizione delle risorse e l’aumento dei divari territoriali è causa solo di scelte nazionali? Anche a Foggia, in Capitanata e, in generale, nella sitibonda Puglia l’acqua è un bene ancor più prezioso oltre che scarso, sia per i cittadini che per le imprese. E’ essenziale ed urgente, pertanto, che l’intero Consiglio comunale foggiano sia posto a conoscenza e discuta in merito, alla ripresa delle attività consiliari, su questo fondamentale argomento in considerazione dell’emergenza attuale, degli incontri tenuti e dei pubblicati piani di investimento in Puglia.
*Capogruppo Italia del Meridione Comune Foggia