Politica
Agli ottimi risultati conseguiti ed in via di realizzazione lo Stato deve porre in essere anche ciò che viene indicato già dalla DIA nel suo report 2018.
Foggia, 21 gennaio 2020. “Dopo oltre due anni di attesa dalle deliberazioni del consiglio provinciale e comunale di Foggia, arrivano le pregevoli iniziative intraprese dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che seguono quelle della costituzione del Reparto Anticrimine e dei Cacciatori di Puglia. L’esigenza di tali impulsi, come sappiamo, è nata a seguito dei numerosi atti delittuosi che hanno sconvolto la vita quotidiana di cittadini inermi. Le risposte della Magistratura e delle Forze dell’Ordine sono accolte con un plauso - precisano dal Circolo Tavoliere Monti Dauni del Movimento 24 Agosto di Foggia –, perché hanno innescato anche un coinvolgimento della parte sana della Comunità. Infatti nel Comitato di Ordine Pubblico e Sicurezza del 17.01 u.s. la cittadinanza è stata invitata a fare muro, in un fronte unico, contro la malavita organizzata. Il Prefetto Raffaele Grassi, a tal proposito, sottolinea nella Sua lettera aperta con esemplare e condivisa chiarezza:“(…) in questo avamposto dello Stato, anche attraverso l’indispensabile cambio culturale necessario, facendo tutti insieme rete per ottenere risultati!”.
In tale contesto, nella riunione del Comitato, proficui sono stati gli interventi dei rappresentanti delle Istituzioni, della società civile e delle associazioni; nella parte introduttiva il Sostituto Procuratore Giuseppe Gatti della DDA e il Commissario Straordinario Antiracket/Antiusura prefetto Annapaola Porzio sono stati chiarificatori poiché hanno aperto uno squarcio sulla complessità e la pervasività del fenomeno mafioso che, purtroppo, interessa il nostro territorio fin dai primi anni ottanta ad oggi, ed hanno indicato la necessità di denunciare e le possibili azioni di contrasto da porre in essere, per esempio, in tema di racket e antiusura; i rappresentanti provenienti dalla società civile hanno portato all’attenzione degli intervenuti, l’esigenza che la Comunità faccia quadrato con chi ha il coraggio civile di denunciare.
“Nelle nostre due brevi comunicazioni abbiamo posto l’accento su come lo Stato può e deve fare di più, partendo dal rafforzamento dell’organizzazione del sistema giudiziario che vede la competenza del tribunale di Foggia, estesa su di un territorio più grande di 3 singole regioni italiane (Molise, Valle d’Aosta e Liguria) con una popolazione più che doppia rispetto a quella della regione Molise ma senza alcuna sezione distaccata e senza la Corte di Appello (la regione Molise, presa come termine di paragone con la Capitanata, pur avendo la metà della popolazione e del territorio e moltissimi problemi in meno sul piano giudiziario, ha però tre Tribunali e la Corte d'Appello), - sottolineano i rappresentanti del Circolo foggiano del M24A-ET che, proseguendo, specificano- è indispensabile altresì il rafforzamento dell’organizzazione territoriale ed il potenziamento degli organici del settore Giustizia in Capitanata poiché il carico di cause per singolo magistrato è tra i più alti di Italia (in media 2/3 volte superiore alla media nazionale), e, infine, bisogna intervenire anche nel miglioramento della situazione infrastrutturale. Inoltre, sono stati portati all’attenzione del Comitato e degli altri intervenuti, la correlazione tra crisi economica, alto tasso di disoccupazione, giovanile e non, e la maggior adesione alle strutture mafiose delle giovani leve, così come affermato dalla DIA, nel suo report del 2018.
In tale documento si afferma infatti: “l’esatta sovrapposizione tra regioni che presentano il maggior numero di giovani/arrestati per mafia e quelle con più alto numero di giovani disoccupati, conferma che la crisi economica in atto, che esplica i suoi maggiori effetti nelle regioni del sud Italia rischia di essere la concausa o la causa determinante del reclutamento delle giovani leve nelle strutture mafiose”.
“Dopo aver richiamato la sperequazione nella spesa pubblica (anche del settore allargato) dello Stato nel Mezzogiorno rispetto al resto del Paese – chiosano i rappresentanti foggiani del M24A-ET - è stato riportato infine un esempio relativo al PON “Legalità“ 2014-2020 Asse 2 “Rafforzamento presidi di legalità di aree vulnerabili”. In particolare su come siano state programmate, in modo anche in questo caso a dir poco disomogeneo, le risorse economiche e gli investimenti, effettuati e da effettuare, in tale ambito con una sperequazione che vede la Puglia e la Capitanata rispettivamente agli ultimi posti nei finanziamenti di tale asse, la prima, tra le regioni interessate e la seconda, tra le province pugliesi destinatarie, con una (s)proporzione delle risorse investite procapite per abitante. La (s)proporzione in questo asse del PON è la seguente: per ogni euro destinato in Capitanata, per abitante residente, arrivano circa 4 euro procapite nella regione destinataria dei maggiori finanziamenti”.
Il M24A-ET, come ha fatto supportando la manifestazione di Libera a Foggia il 10.01 u.s. e l’iniziativa di Catanzaro del 18 gennaio, a sostegno dell’azione della locale Magistratura attraverso l’aggregazione di comuni cittadini animati dalla volontà di ricostruire il tessuto sociale, sottolinea l’importanza e l’ineludibile necessità che al contrasto e alla repressione del fenomeno mafioso in Capitanata da parte delle Istituzioni e dello Stato si affianchi la funzione dell’antimafia sociale e dell’educazione alla legalità. Cioè quell’insieme di azioni che dovranno porre in essere le altre componenti la Comunità, come la scuola, la famiglia, le parrocchie, i servizi per l’impiego le quali, coadiuvate necessariamente dal contestuale intervento economico dello Stato, in termini di investimenti e spesa pubblica oggi fortemente carenti nel Mezzogiorno e in Capitanata (carenza evidenziata recentemente anche dall’Unione Europea), potranno dare risposte concrete alle diverse forme di povertà che, se non soddisfatte, spingeranno altri giovani ad abbandonare il nostro territorio, depauperandolo ulteriormente, o a delinquere oppure, nel caso in cui siano già avviluppati in contesti malavitosi, a non poter avere una possibile e positiva alternativa di riscatto per loro, per le loro famiglie e per l’intera Comunità foggiana.
Circolo M24A-ET Tavoliere Monti Dauni di Foggia