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La signora Carmela Zullo compirà un secolo di vita l’11 novembre 2020

ORSARA DI PUGLIA A distanza di pochi giorni dal compleanno dell’ultracentenario Ferdinando Malfesi, mercoledì 11 novembre Orsara di Puglia farà gli auguri a un’altra persona che compirà il secolo di vita. Questa volta toccherà alla signora Carmela Zullo festeggiare i 100 anni di vita. Nata l’11 novembre del 1920, Carmela è una donna che ha lavorato tutta la vita. Ai sacrifici e all’impegno sul lavoro, ha aggiunto le fatiche, la sofferenza e le gioie che comportano la cura della famiglia. Terza di tre figli, Carmela è nata dal matrimonio tra suo padre Lorenzo Zullo e sua madre Felice Lalla. Fin da ragazzina, ha lavorato in campagna assieme ai componenti della sua famiglia d’origine. Nel 1938 arriva il suo matrimonio con Vito Di Biccari e Carmela inizia a lavorare come fornaia. Un mestiere durissimo che lei svolge fino al 1969, anche negli anni in cui diventa mamma e deve far crescere i suoi tre bambini: Biasina, Angelo e Peppino. Per tantissimo tempo, continua a curarsi dei propri figli e, contemporaneamente, a portare avanti il proprio lavoro. E continua a farlo anche dopo il 1969, anno in cui assieme al marito si trasferisce negli Stati Uniti. In America, dove assieme al marito lavora in una ditta di elettrodomestici, ci resta fino al 1980. Tornata a Orsara, ricomincia a lavorare come contadina fino all’età di 85 anni. Per oltre 20 anni e fino a qualche mese fa, ha continuato a curare e accudire il figlio Angelo che è morto lo scorso 18 febbraio dopo una lunga e grave malattia. Oggi Carmela vive da sola. E’ autonoma, in buona salute ed esce anche per raccogliere le verdure spontanee che ama cucinare. “L’ultima volta che sono andato a trovarla”, racconta il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce, “si trovava nei pressi di casa sua a raccogliere le erbe spontanee e commestibili che si trovano nel nostro territorio”. Carmela era bambina quando l’Italia visse gli anni difficili che seguirono alla “Grande guerra”. Quando scoppiò il secondo conflitto mondiale, invece, si era sposata da pochissimo. Ha visto susseguirsi al Quirinale tutti e 12 i presidenti della Repubblica eletti dal 1946 ad oggi. Quando la nazionale italiana di calcio vinse il suo primo Mondiale aveva 14 anni. Quando nacque la signora Carmela, Orsara di Puglia contava 7mila abitanti e, amministrativamente, era considerato un comune della provincia di Avellino. Nel 1969, quando la signora Carmela emigrò negli USA, il presidente degli Stati Uniti in carica era Richard Nixon. In America, dove restò fino al 1980, la signora Carmela vide esplodere le proteste pacifiste contro la sanguinosa guerra del Vietnam e riuscì ad assistere alle elezioni alla Casa Bianca prima di Gerald Ford poi di Jimmy Carter. Anche alla signora Carmela, l’Amministrazione comunale consegnerà una targa ricordo per renderle omaggio nel giorno del suo centesimo compleanno. “Carmela Zullo è una grande donna, umile, forte, coraggiosa, capace di andare oltreoceano in mezzo ai grattacieli e poi di tornare a Orsara a fare la contadina. Ha sempre lavorato ed è riuscita ad affrontare i problemi e i cambiamenti con volontà e spirito di adattamento. Le farò i miei auguri a nome di tutta la Comunità di Orsara di Puglia”.

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vicoImmagini e impressioni del press tour che ha toccato Vico, Vieste, Peschici e Foggia
Vico, Vieste e Peschici nel 2020 vanno verso i 300mila quintali di olive e 60mila di olio

VICO DEL GARGANO – Vico del Gargano, Vieste e Peschici, complessivamente, nel 2020 produrranno quasi 300mila quintali di olive e circa 60mila quintali di olio extravergine d’oliva. E’ questa la stima elaborata da produttori e frantoi nel corso del press tour intitolato “Vico e l’olio santo nel Gargano”, che ha portato un gruppo di 7 giornalisti e blogger a conoscere non solo il patrimonio storico, naturalistico e culturale della costa e dell’entroterra garganici, ma anche le realtà produttive dell’olivicoltura. Blogger e giornalisti hanno visitato gli uliveti e i frantoi del territorio, hanno partecipato a educational e degustazioni dei migliori oli prodotti nelle città del Gargano. Nei prossimi giorni, ne scriveranno sulle loro testate giornalistiche e sui loro account social. “A Vico del Gargano”, ha spiegato il sindaco Michele Sementino, “stiamo lavorando da diversi anni per la destagionalizzazione dei flussi turistici. Collaboriamo col Parco Nazionale del Gargano e con i comuni per qualificare un’offerta turistica più ampia di quella legata esclusivamente al mare. Vico è parte integrante della rete delle Città dell’Olio e quella olivicola è una vocazione che mette insieme realtà produttive e della trasformazione, tradizione e innovazione enogastronomica, storia e paesaggio”. Tra i luoghi attraversati dal press tour, ci sono gli antichi quartieri e le chiese di Vico, la Foresta Umbra, il Parco Naturale e Archeologico di Monte Pucci, i centri storici di Vieste e di Peschici, i trabucchi e la costa, compresa di quella di San Menaio e Calenella, frazioni balneari di Vico del Gargano. Il press tour, nell’ultima giornata, ha fatto tappa nel centro storico di Foggia.
Il press tour “Vico e l’olio santo del Gargano”, che si è tenuto dal 30 ottobre al 4 novembre 2020, è un’iniziativa organizzata dall’Amministrazione comunale vichese e finanziata dalla Regione Puglia grazie al Programma Operativo Regionale FESR-FSE 2014-2020 "Attrattori culturali, naturali e turismo", Asse VI - Tutela dell'ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali - Azione 6.8 Interventi per il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche. Il settore olivicolo, per il Gargano, è al contempo un fortissimo fattore culturale-identitario e una risorsa economico-occupazionale. I vecchi frantoi convivono con i moderni oleifici, rappresentando la narrazione vivente di una continuità produttiva che coniuga tradizione e innovazione. L’ultima decade di ottobre e i primi giorni di novembre sono il periodo di massima attività in uliveti, frantoi, aziende di trasformazione e di imbottigliamento del settore olivicolo. L’obiettivo, dunque, è di costruire e promuovere un’offerta turistica destagionalizzata e incentrata sul viaggio esperienziale nelle città garganiche dell’olio. Le principali ricadute sul territorio riguardano la valorizzazione e la conoscenza di un’eccellenza produttiva, oltre alla promozione di un diverso “innesco” dell’interesse da suscitare nei potenziali fruitori dell’offerta. Il target di riferimento è molto ampio: dal segmento delle gite scolastiche al turismo enogastronomico ed esperienziale, con particolare riferimento a chi ama viaggiare e soggiornare nelle località turistiche lontano dai periodi di massimo affollamento.

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orsara

ORSARA DI PUGLIA “A Orsara di Puglia, per quanto riguarda l’emergenza Coronavirus, la situazione è sotto controllo. Chi diffonde inutili allarmismi non rende un buon servizio alla Comunità. Il nostro unico dovere, come amministratori e come cittadini, è osservare scrupolosamente e con la massima attenzione e solerzia le indicazioni che ci arrivano dalla Prefettura e dall’Asl, soprattutto nel caso si sia coinvolti direttamente o indirettamente da un caso di contagio. In ogni caso, i cittadini devono attenersi scrupolosamente alle regole di prevenzione per contrastare la diffusione della pandemia. Il DPCM in vigore vieta ogni forma di assembramento e, per questo, ha imposto nuove regole riguardo all’apertura e alla chiusura di determinate tipologie di attività. La situazione, a Orsara di Puglia, è tale per cui l’Amministrazione comunale non ritiene necessarie, al momento, ulteriori misure ‘restrittive’. Il personale della Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine presiedono con efficacia al controllo del territorio comunale e stanno constatando che la popolazione di Orsara di Puglia si attiene con diligenza e senso di responsabilità alle normative anticovid in vigore. L’Amministrazione comunale segue costantemente l’evolversi della situazione. Ringrazio i cittadini orsaresi per il senso di responsabilità che stanno dimostrando e li invito a continuare a praticare ogni comportamento utile a contrastare la diffusione del contagio: distanziamento, corretto utilizzo della mascherina, igiene e sanificazione delle mani. Sono momenti difficili per tutti. Continuiamo a evitare gli assembramenti. Usciamo di casa solo per le esigenze realmente prioritarie. Evitiamo i contatti con persone che non facciano parte del nostro nucleo familiare più ristretto. Continuando a comportarci in questo modo, saremo sicuri di fare tutto quanto è nelle nostre possibilità, con coscienza e senso civico, per limitare fortemente le possibilità di contrarre il virus o di essere veicoli per la sua diffusione”.

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ciaStudio dell’Osservatorio economico di Davide Stasi Dopo una costante flessione del numero delle aziende si registra una sorprendente inversione di tendenza che lascia ben sperare Carrabba: «In un quadro congiunturale complesso, anche la riforma della Politica agricola comune(PAC) deve dare risposte concrete per la crescita e la sostenibilità delle aziende agricole»

L’agricoltura è in ripresa in Puglia. Dopo una costante flessione del numero delle aziende, si sta registrando, in questi mesi, una sorprendente inversione di tendenza, che lascia ben sperare.
Come riporta Cia-agricoltori italiani della Puglia, è questo il quadro che emerge dall’ultimo studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi, che ha preso in esame tutte le imprese attive, escludendo quelle fallite o cessate, iscritte al “Registro Imprese” delle Camere di commercio pugliesi.
Anche se nell’ultimo decennio, in Puglia, si sono perse ben 11.785 aziende agricole (erano 88.943 al 30 settembre 2010), durante il lockdown e nei mesi a seguire sono aumentate di 716 unità (erano 76.442 al 29 febbraio scorso) ed ora sono 77.158.
Attualmente, rappresentano il 23,5 per cento del totale delle imprese attive pugliesi (328.881). Ben 22.966 hanno sede legale in provincia di Foggia; 18.455 sono ubicate in quella di Bari; 10.474 in quella di Taranto; 8.913 in quella di Lecce; 8.856 in quella di Barletta-Andria-Trani; 7.335 in quella di Brindisi (e altre 159 senza indicazioni della rispettiva provincia). “L’agricoltura rappresenta quasi un quarto delle imprese complessivamente attive nella nostra regione”, sottolinea Raffaele Carrabba, presidente di Cia-agricoltori italiani della Puglia.
Il settore primario può rappresentare un’importante opportunità di fare impresa, un comparto che, dopo anni, finalmente torna ad essere dinamico e vitale, oltre che strategico per l’economia, il turismo e la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto tra i giovani.
«In un quadro congiunturale complesso, anche la riforma della Politica agricola comune (PAC) deve dare risposte concrete per la crescita e la sostenibilità delle aziende agricole che, a loro volta, necessitano di figure professionali nuove e specializzate al fine di poter spingere sull’innovazione. Ad oggi, infatti, non tutti i territori e non tutte le imprese riescono a viaggiare alla stessa velocità e chi rimane indietro spesso fatica a tenere il passo degli altri. Sono necessarie, perciò, nuove e più equilibrate regole, al fine di sostenere anche le aziende agricole di piccole e medie dimensioni che si trovano a competere sui mercati globali», spiega Carrabba.
Agricoltura e tecnologia sono un binomio senza tempo. Nell’epoca dell’emergenza pandemica, l’agricoltura deve centrare nuovi obiettivi, come l’utilizzo, senza sprechi, delle risorse idriche (il 70 per cento dell’acqua dolce globale viene drenata dall’agricoltura), la fertilità del terreno (attraverso la riduzione delle superfici coltivate intensamente) e il miglioramento della resa (con sensori tutor che monitorano il terreno); ed ancora, lo sviluppo di applicazioni che vanno dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio del consumo di carburanti. Il settore primario necessita di nuove figure professionali per il crescente ricorso all’automazione, all’intelligenza artificiale, alle machine learning, ai droni e non solo.

 

Ateco descrizione attività Bari Bat Brindisi Foggia Lecce Taranto n.d. totale al 30/09/2020
1 coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali, caccia e servizi connessi 100 27 54 102 7 13 303
11 coltivazione di colture agricole non permanenti 639 275 433 1.398 322 251 6 3.324
111 coltivazione di cereali (escluso il riso), legumi da granella e semi oleosi 2.801 567 203 11.176 523 561 1 15.832
113 coltivazione di ortaggi e meloni, radici e tuberi 1.143 595 913 2.382 1.730 488 13 7.264
115 coltivazione di tabacco 8 1 144 153
116 coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili 6 2 5 5 18 3 39
119 floricoltura e coltivazione di altre colture non permanenti 301 44 49 84 270 94 1 843
12 coltivazione di colture permanenti 4.734 2.849 2.406 914 758 2.096 10 13.767
121 coltivazione di uva 2.119 1.966 556 2.229 557 3.261 3 10.691
122 coltivazione di frutta di origine tropicale e subtropicale 1 1 1 3
123 coltivazione di agrumi 33 3 5 19 29 1.115 1.204
124 coltivazione di pomacee e frutta a nocciolo 287 322 2 24 1 14 650
125 coltivazione di altri alberi da frutta, frutti di bosco e frutta in guscio 457 90 24 48 40 46 705
126 coltivazione di frutti oleosi 3.631 1.801 2.253 2.820 3.727 1.241 124 15.597
127 coltivazione di piante per la produzione di bevande 2 1 3
128 coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche 16 6 5 2 12 3 44
129 coltivazione di altre colture permanenti (inclusi alberi di natale) 35 9 27 9 16 18 114
13 riproduzione delle piante 63 13 18 20 31 19 164
14 allevamento di animali 22 5 6 15 14 19 81
141 allevamento di bovini e bufale da latte, produzione di latte crudo 315 8 26 228 110 186 873
142 allevamento di bovini e bufalini da carne 17 5 2 141 25 3 193
143 allevamento di cavalli e altri equini 17 4 9 6 16 13 65
145 allevamento di ovini e caprini 49 22 22 175 76 65 409
146 allevamento di suini 12 2 7 7 2 30
147 allevamento di pollame 34 12 18 71 18 6 159
149 allevamento di altri animali 26 7 10 48 45 23 159
15 coltivazioni agricole associate all'allevamento di animali: attività mista 1.213 53 79 220 65 744 2.374
16 attività di supporto all'agricoltura e attività successive alla raccolta 69 19 9 130 42 8 277
161 attività di supporto alla produzione vegetale 106 64 106 322 76 93 767
162 attività di supporto alla produzione animale (esclusi i servizi veterinari) 9 1 3 4 4 4 25
163 attività che seguono la raccolta 10 8 2 100 9 5 134
164 lavorazione delle sementi per la semina 3 1 3 7
17 caccia, cattura di animali e servizi connessi 1 1 2

2 silvicoltura ed utilizzo di aree forestali 2 2
21 silvicoltura e altre attività forestali 7 4 5 54 4 9 83
22 utilizzo di aree forestali 10 1 3 22 8 6 50
23 raccolta di prodotti selvatici non legnosi 1 1
24 servizi di supporto per la silvicoltura 1 3 15 1 20

3 pesca e acquacoltura 4 4
31 pesca 10 1 4 2 2 19
311 pesca marina 132 70 68 84 198 27 1 580
312 pesca in acque dolci e servizi connessi 1 1
32 acquacoltura 2 4 1 7
321 acquacoltura in acqua di mare, salmastra o lagunare e servizi connessi 7 2 3 80 3 37 132
322 acquacoltura in acque dolci e servizi connessi 2 1 1 4
totale imprese agricole 18.455 8.856 7.335 22.966 8.913 10.474 159 77.158

% imprese agricole sul totale imprese 19,1% 26,8% 23,0% 38,0% 13,9% 24,8% 19,7% 23,5%

totale imprese 96.421 33.010 31.855 60.374 64.096 42.316 809 328.881
fonte: elaborazioni Osservatorio Economico di Davide Stasi su dati Infocamere

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Nato il 30 ottobre 1920, festeggerà un secolo di vita. Il sindaco: “La sua storia è un esempio”

ORSARA DI PUGLIA Ferdinando Malfesi li festeggerà a casa i suoi 100 anni. Con lui, nel rispetto di questi tempi difficili dominati dalle regole di un acronimo che tutti abbiamo imparato a conoscere, DPCM, ci saranno soltanto pochi congiunti. Tra mascherine e distanziamento, il sindaco di Orsara di Puglia, Tommaso Lecce, gli porterà gli auguri della Comunità Orsarese e lo omaggerà con una targa ricordo sulla quale a Ferdinando è riconosciuto il titolo di “cittadino e lavoratore esemplare”. Ferdinando Malfesi, il 30 ottobre 2020, compirà 100 anni. E’ nato esattamente un secolo fa dall’unione di suo padre, Matteo, e sua madre Rocchina Cipriano. Una famiglia contadina, i primi passi a scuola, poi con la prima giovinezza i ritmi e i sacrifici cadenzati dalle stagioni in campagna, a lavorare per guadagnarsi il pane onestamente e aiutare i genitori con la responsabilità di essere figlio unico. La svolta arriva nel maggio del 1940. Sono anni tremendi, anni che saranno dominati dalla tragedia epocale della seconda guerra mondiale. Ferdinando viene chiamato “alle armi” ed entra nel 131esimo Fanteria di Bari. Poco dopo, da militare, va a Roma, dove viene aggregato alla caserma dei Bersaglieri. Dalla capitale, parte per la “campagna di Russia” dove combatte sul fronte più duro della guerra. I russi lo fanno prigioniero. In Russia ci resterà complessivamente per tre anni. Impossibile dare notizie alla sua famiglia che, a un certo punto, lo crederà disperso, un’altra vittima sacrificale della follia nazifascista che mandò a morire milioni di giovani soldati allo sbaraglio. Ferdinando, invece, ce la fa. Resiste. Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, finalmente può far ritorno a Orsara di Puglia. Tornato al paese, lentamente può ricominciare a costruirsi un futuro. Nel 1954 arriva il matrimonio con Maria Cacioli e, qualche tempo dopo, Ferdinando e la signora Maria vedono nascere il loro primo e unico figlio, Matteo. Il 30 ottobre festeggeranno tutti e tre insieme. Fino a un anno fa, Ferdinando ha continuato a lavorare nel suo laboratorio di orologeria. Un mestiere e una passione che lo hanno fatto diventare un esperto, un punto di riferimento per il paese.
“Ferdinando e la sua vita sono la testimonianza di come si possa resistere, rialzarsi e ricominciare anche dopo avere attraversato tragedie immani come fu la seconda guerra mondiale”, ha dichiarato il sindaco Tommaso Lecce. “Ha lavorato fino a poco tempo fa. Non si è mai sottratto ai suoi doveri, neanche quando tutto questo poteva costagli la vita. E’ riuscito a tornare dal fronte, resistendo alla fame e al freddo, percorrendo migliaia di chilometri. E ha avuto la capacità di ricostruirsi un futuro, un mestiere, con una forza di volontà straordinaria. Persone come lui, per noi tutti, sono una speranza, perché la sua vita testimonia concretamente che anche da periodi bui è possibile tornare a vedere la luce e a costruire futuro”.

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