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scherma
CAMPIONATI EUROPEI MASTER A SQUADRE CINEY 2024, ORO PER GABRIELLA LO MUZIO (SCIABOLA) E LAURA LOTTI (SPADA), ARGENTO PER FRANCESCA ZURLO NEL FIORETTO

CINEY – In una edizione trionfale per l’Italia, salita sul podio in tutte e 12 le gare e prima assoluta nel medagliere con 4 ori, 7 argenti ed 1 bronzo, i Campionati Europei Master a squadre disputati a Ciney, in Belgio, regalano alla scherma pugliese tre medaglie luccicanti: l’oro nella sciabola femminile per Gabriella Lo Muzio del Circolo Schermistico Dauno e nella spada femminile per Laura Lotti (Lame Azzurre Brindisi) e l’argento nel fioretto femminile per Francesca Zurlo (Olympia Fencing Club).
In ordine strettamente cronologico è stata proprio questa la prima medaglia per le atlete pugliesi: le Azzurre (con Francesca Zurlo anche Marianna Attili, Elena Benucci, Marta Cammilletti e Paola Quadri) hanno sconfitto 45-32 la Finlandia e 40-26 la Francia ma hanno perso col punteggio di 36-26 la finale con l’Ungheria. Bronzo alla Germania, che ha sconfitto 37-35 la Francia nella finale per il terzo posto.
Nella spada femminile (con Lotti sono scese in pedana Federica Ariaudo, Eva Borowa, Francesca Boscarelli e Barbara Gabella) successi per 45-21 sulla Norvegia, 45-19 sull’Austria, 45-36 sulla Svezia e 45-43 sulla Francia in finale. Bronzo alle svedesi, impostesi sulla Germania per 45-36.
Nell’ultima giornata di gare è arrivato anche l’oro nella sciabola femminile, che oltre a Gabriella Lo Muzio ha visto impegnate Daniela Colaiacomo, Veronica De Cicco, Costanza Drigo e Martina Gianecchini. Le Azzurre hanno superato 45-10 l’Ungheria, 45-16 la Gran Bretagna ed in finale la Francia col punteggio di 45-42. Bronzo alla Germania, che ha regolato la formazione del Regno Unito per 45-19.

Per conto di:
Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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pietra
A Pietramontecorvino gli ‘Stati generali” con sindaci e Regione
Giovedì 14 maggio, nel Palazzo Ducale, un’intera giornata di confronto e proposte
L’obiettivo di una programmazione integrata e condivisa della Città d’arte con tutti i borghi

PIETRAMONTECORVINO Nel 2025, per un intero anno, Lucera e i Monti Dauni saranno capitali della cultura di Puglia. La Regione, come già fatto per Mesagne nel 2023 e per Monte Sant’Angelo quest’anno, investirà significative risorse economiche così da contribuire alla realizzazione di un programma di eventi che valorizzeranno – in chiave sociale, turistica e culturale - il patrimonio materiale e immateriale della Città d’Arte cara a Federico II e dei 29 borghi dei Monti Dauni dopo la candidatura condivisa a Capitale italiana della Cultura. Sarà questo il tema al centro di un’intera giornata di lavori e confronto che si terrà martedì 14 maggio, nel Palazzo Ducale di Pietramontecorvino. Si comincerà alle ore 10, con i saluti istituzionali di Domenico Zuppa, sindaco di Pietramontecorvino; Giuseppe Nobiletti, presidente della Provincia di Foggia; e Noè Andreano, vicepresidente comitato direttivo ANCI Puglia. A seguire interverranno: Giuseppe Pitta, sindaco di Lucera; Toni Matarelli, sindaco di Mesagne; Pierpaolo D’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo; Pasquale Gatta, coordinatore di progetto per Monte Sant’Angelo e Lucera; Aldo Patruno, direttore del Dipartimento Turismo della Regione Puglia. Nella sessione pomeridiana, che prenderà il via alle ore 16.30, si terrà la tavola rotonda moderata dal giornalista Piero Paciello incentrata sul “Dossier Lucera Capitale Italiana della Cultura: proposte e prospettive”. Alla tavola rotonda interverranno: Giuseppe Pitta, sindaco di Lucera; Gianfilippo Mignogna, sindaco di Biccari; Stefania Russo, sindaco di Bovino; Mario Simonelli, sindaco di Orsara di Puglia; e Lucilla Parisi, sindaco di Roseto Valfortore. In serata, dalle 21, il Giardino Pensile ospiterà prima il concerto del “Duo De Mutiis-Luceri”, poi quello dell’Ensemble Orchestrale Suoni del Sud con “Pensieri e parole di Mogol”. Oltre a promuovere la meraviglia del patrimonio storico-artistico e culturale di Lucera, il programma della “Capitale della Cultura di Puglia 2025” dovrà valorizzare il “crogiolo” di culture, di paesaggi umani-architettonici e naturalistici dei 29 comuni dei Monti Dauni; il genius loci espresso dagli eventi storico-identitari dei borghi. Basti pensare all’antichissima e spettacolare processione-pellegrinaggio che ogni 16 maggio, dal 1889, Pietramontecorvino dedica a Sant’Alberto, muovendo centinaia di persone dal borgo al prezioso sito archeologico di Montecorvino. Eventi, quelli della tradizione, che caratterizzano Lucera e ciascuno dei 29 comuni dei Monti Dauni che, con il centro svevo, hanno condiviso il percorso di definizione della candidatura nazionale a Capitale della Cultura e che adesso condivideranno il cammino della Città d’Arte nella programmazione inerente a “Lucera e Monti Dauni capitali della cultura di Puglia 2025”.

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cia
Il presidente di CIA Puglia: “Al Nord le giuste risorse, al Sud niente. Vergognosa la frase sulla siccità”
“Nessun provvedimento su grano e Xylella, una colossale presa in giro la sovranità alimentare”
“Un assaggio dell’autonomia differenziata: il Sud non esiste, si pensa solo a una metà del Paese”
““Bari, Foggia, Bat, Lecce, Brindisi e Taranto: tutte le province in difficoltà, ma il Governo non c’è”

“La frase pronunciata dal ministro Lollobrigida (“Per fortuna la siccità quest’anno colpisce il Sud, in particolare la Sicilia”) oltre a essere gravissima è semplicemente vergognosa. Non si tratta solo di una gaffe, purtroppo, perché nel decreto agricoltura la Puglia e tutto il Mezzogiorno d’Italia sono stati semplicemente depennati, con l’oscuramento di Granaio Italia e delle misure promesse per risollevare la cerealicoltura, per non parlare della Xylella. L’autonomia differenziata la stanno già applicando: le giuste risorse al Nord, nemmeno gli spiccioli e una minima attenzione al Sud. Il cambio di rotta che era stato promesso si è rivelato pura propaganda, solo e soltanto fumo, mentre il comparto primario pugliese e di tutto il Meridione vive un momento di straordinaria difficoltà. È davvero sconcertante”. Sono durissime le parole di Gennaro Sicolo. Il presidente di CIA Agricoltori Italiani di Puglia, e vicepresidente nazionale dell’organizzazione, esprime tutto lo sconcerto e la frustrazione per le attese deluse di migliaia di aziende agricole di Bari, Foggia, Bat, Lecce, Brindisi e Taranto che aspettavano provvedimenti all’altezza della pesante situazione in cui versa il comparto dopo i rincari di materie prime, bolletta energetica, costi di produzione e in seguito non solo alla siccità, “che al ministro appare addirittura un sollievo se colpisce il Sud e non il Nord del Paese”, aggiunge Sicolo, “ma anche alla peronospora, alle gelate delle scorse settimane, e a tutta una serie di ritardi e problemi mai affrontati seriamente, dalla concorrenza sleale che abbatte il valore riconosciuto ai produttori per il vero Made in Italy: il grano, la frutta, gli ortaggi, il latte, il nostro vino. Nessuno ha ricordato al Ministro che anche il nostro vino, non solo quello del Nord, è un prodotto di eccezionale qualità. È davvero incredibile e inaccettabile. Come incredibile e inaccettabile è il completo cedimento del Governo di fronte alle lobby e alle importazioni selvagge che stanno affossando le filiere cerealicola e ortofrutticola. Siamo sorpresi e sconcertati per l'ennesimo rinvio di Granaio Italia che rappresenta la vera urgenza per la salvaguardia della sovranità alimentare. Una sovranità alimentare che è solo una presa in giro, perché qui in Italia a farla da padrone sono i prodotti provenienti da Canada, Russia, Turchia e Nord Africa che deprezzano i nostri e fanno chiudere le aziende che non ce la fanno più a produrre in perdita. Una delusione su tutti i fronti. Ed è giusto che tutti gli agricoltori lo sappiano e siano informati di questa colossale presa in giro e mancanza di rispetto da parte del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e di tutto il Governo”.

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campoDichiarazione di Paolo Campo, presidente del gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale

Il governo Meloni vuole svendere l’Acquedotto Pugliese ai privati e pensa di farlo affossando la legge regionale con inconsistenti cavilli legislativi e male interpretate sentenze della Corte Costituzionale.
La verità, di fatto e di diritto, è che la Regione Puglia ha tutelato la proprietà pubblica delle reti idriche e il valore pubblico dell’acqua approvando norme costituzionalmente legittime che agevolano e incentivano l’ingresso dei Comuni nel capitale di AQP. L’ingresso, cioè, dei reali titolari delle funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato.
L’Ufficio legislativo del Ministero per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR non ha colto, evidentemente, le differenze tra questa legge e quella approvata nel 2011, poi bocciata dalla Corte Costituzionale. Allora si affidò la gestione del servizio idrico ad un’azienda pubblica regionale, violando le competenze esclusive dell’Autorità Idrica Pugliese relativamente all’affidamento del servizio stesso. Con il nuovo testo, invece, sarà proprio l’AIP a decidere la forma di affidamento, effettuando e motivando la scelta nei tempi e nei modi prescritti dalle norme statali.
Altro errore è affermare che i trasferimenti delle azioni di AQP sono possibili solo con legge dello Stato. Sempre nel 2011 bastò una delibera di Giunta per consentire alla Regione Puglia di acquisire le azioni di AQP possedute dalla Regione Basilicata (pari al 13% del capitale sociale).
La verità, di fatto e di diritto, è che il Consiglio regionale ha reso possibile l’affidamento in house del servizio idrico integrato e offerto un’alternativa all’Autorità Idrica Pugliese (AIP) rispetto alla gara europea.
Al contrario, l’impugnazione della legge, annunciata a mezzo stampa dal ministro Fitto, esprime il chiaro indirizzo politico del centrodestra: mettere sul mercato AQP e privatizzare l’acqua.
Un obiettivo che il gruppo consiliare del Partito Democratico ostacolerà in ogni modo con l’unico scopo di tutelare una vitale e preziosa risorsa pubblica.

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vicoChiuso dalla Regione Puglia il Laboratorio di Analisi, potenziato il servizio relativo ai prelievi
Entro l’estate, l’inizio dei lavori che consegnerà ai vichesi il loro nuovo Ospedale di Comunità
I servizi di specialistica ambulatoriale dal 16 giugno comprenderanno anche reumatologia
L’ambulatorio infermieristico è un fiore all’occhiello, modello Vico replicato anche a Rodi

VICO DEL GARGANO Il servizio relativo ai prelievi per le analisi del sangue, a Vico del Gargano, è stato potenziato: i prelievi, infatti, possono effettuarsi dal lunedì al venerdì, vale a dire cinque giorni su sette, mentre prima i giorni a disposizione erano soltanto tre. Lo stesso servizio provvederà a fare analizzare le provette a San Marco in Lamis e i risultati degli esami saranno comunicati via email alle persone che si sono sottoposte al prelievo. Infatti, non per volontà delle Amministrazioni comunali, ma in esecuzione della deliberazione della Regione Puglia numero 985 del 20 giugno 2017, e adesso in via di attuazione su tutto il territorio regionale, i Laboratori di Analisi della maggior parte dei comuni pugliesi sono stati trasformati in semplici punti di prelievo. A Vico del Gargano, dunque, così come in tutti gli altri comuni della Capitanata e dell’intera Puglia in cui i Laboratori di Analisi sono stati chiusi o lo saranno a breve, si potranno svolgere regolarmente tutti i prelievi relativi a ogni tipo di analisi, ad eccezione della curva da carico glicemico e del cosiddetto ‘emocromo a caldo’, per i quali è necessaria una processazione contestuale al prelievo.
“La chiusura dei Laboratori di Analisi”, spiega il sindaco Raffaele Sciscio, “è una decisione della Regione Puglia: farla ricadere sull’Amministrazione comunale, che invece si è adoperata e si adopera per il potenziamento di tutti i servizi, significa fare strumentalizzazioni e produrre allarmismi, anziché lavorare per la Comunità”.
“A Vico del Gargano”, aggiunge l’assessore Rita Selvaggio, “sia la precedente che l’attuale Amministrazione hanno potenziato significativamente i servizi attinenti al diritto alla salute e alle cure dei cittadini. Entro l’estate, inizieranno i lavori che consegneranno ai vichesi il nuovo Ospedale di Comunità: lo sgombero dei locali destinati ad accogliere la nuova funzione sono già in atto. La Continuità assistenziale è sempre coperta. I servizi di specialistica ambulatoriale funzionano al meglio e, dal 16 giugno, comprenderanno anche la reumatologia. La psicologa è operativa per 38 ore settimanali. L’ambulatorio infermieristico è un fiore all’occhiello, funziona benissimo, tanto da essere stato replicato nel modello anche a Rodi Garganico”.
Il sindaco Raffaele Sciscio: “Le nostre sollecitazioni, le interlocuzioni quotidiane, gli incontri con i responsabili locali, provinciali e regionali della Sanità e l’ascolto attento e continuo delle istanze provenienti dai cittadini sono l’unico modo proficuo e costruttivo per riuscire a ottenere risultati utili alla Cittadinanza. Polemiche, strumentalizzazioni e allarmismi ‘gridati’ su un manifesto non producono nulla a vantaggio della Comunità, ma evidentemente servono a qualcuno per farsi notare gettando fango su chi lavora ogni giorno per Vico e i vichesi”.

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