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ciaNuova mazzata per i produttori cerealicoli pugliesi, ma a rischio è l’intera filiera grano-pasta-pane
CIA Agricoltori Italiani Puglia ha incontrato le associazioni che tutelano i diritti dei consumatori
Sicolo: “Di questo passo, i produttori italiani chiuderanno e la pasta sarà sempre meno italiana”

CIA Agricoltori Italiani di Puglia oggi, martedì 2 maggio 2023, nella propria sede regionale ha incontrato le maggiori associazioni dei consumatori che operano in Puglia. Al centro dell’incontro, la campagna nazionale lanciata dall’organizzazione agricola a difesa del grano e della pasta italiani, per tutelare da un lato il prezioso lavoro dei produttori cerealicoli, dall’altro il diritto dei consumatori a sapere con certezza, e in completa trasparenza, con quali grani vengono prodotti pasta e pane di cui si nutrono le famiglie italiane. Una campagna nazionale, quella lanciata da CIA Agricoltori Italiani di Puglia, portata avanti anche attraverso una petizione pubblica (https://chng.it/zVC8sWyT75).
“L’incontro di stamattina è stato molto positivo”, ha dichiarato Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani. “Alle associazioni di consumatori, abbiamo presentato la nostra campagna, illustrandone gli obiettivi e anticipando una serie di iniziative che andremo a intraprendere di qui a breve. Crediamo ci siano i presupposti per poter valutare un impegno comune su un tema di enorme importanza, quello della sicurezza alimentare. La pasta è un elemento base per l’alimentazione di milioni di italiani, e non solo. La produzione di grano italiano, dal canto suo, è il primo anello di una filiera apprezzata e riconosciuta in tutto il mondo come simbolo del ‘made in Italy’ nel mondo. Noi riteniamo”, ha aggiunto Sicolo, “che i valori, la qualità e la sicurezza alimentare di quella filiera siano in grave pericolo, poiché i produttori cerealicoli italiani sono schiacciati da tre fattori: bassa remuneratività, costi di produzione raddoppiati, incidenza crescente di grani esteri importati senza le necessarie garanzie di sicurezza alimentare. Di questo passo, la “pasta italiana” sarà sempre meno italiana e avremo sempre più difficoltà a capire con quali grani è prodotta”.
UN ALTRO TONFO: -15 EURO. A ulteriore e drammatica riprova di quanto sostiene CIA Agricoltori Italiani di Puglia, le ultime quotazioni alla Borsa Merci di Bari che oggi, martedì 2 maggio 2023, toccano il loro punto più basso da 12 mesi a questa parte: il grano duro perde altri 15 euro a tonnellata, scendendo sotto i 350 euro per ciò che attiene alle tipologie “fino”, “buono mercantile” e “mercantile”, mentre il biologico si attesta attorno ai 360 euro/tonnellata. Da giugno 2022, quanto le quotazioni massime arrivarono a 600 euro/tonnellata, il valore del grano si è quasi dimezzato. Una tendenza che, purtroppo, sarà con ogni probabilità confermata domani anche dalle quotazioni della Borsa Merci di Foggia.
IL TRACOLLO. Già nel 2021, si importava il 44% del grano duro impiegato per realizzare la pasta italiana. La soglia che inverte le proporzioni è sempre più vicina. La produzione del frumento italiano di maggior pregio e qualità ha avuto un calo rilevante nel 2022, a causa di una serie di fattori convergenti, non ultimo l’aumento spropositato dei costi di produzione. Nel 2020, seminare-coltivare e poi procedere alla raccolta di grano duro costava ai produttori, per ogni ettaro, 878 euro; nel 2021 il costo per ettaro è arrivato a 1158 euro; nel 2022 il record, con 1.402 euro di costi di produzione per ettaro. Di contro, le quotazioni riconosciute al grano duro italiano, negli ultimi 11 mesi, sono crollate.
GRANAIO ITALIA. “In gioco, lo ribadiamo, ci sono la sicurezza alimentare e il futuro della filiera italiana di grano, pasta e pane. “Per questo motivo, se davvero crediamo nel valore strategico della nostra Sovranità Alimentare, allora il sistema e i meccanismi di Granaio Italia devono essere subito attivati”.
L’avvio del nuovo sistema prevede azioni di contrasto, e naturalmente le relative sanzioni, verso fenomeni speculativi. Tutto questo anche a maggiore tutela per i consumatori, poiché il monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta la sicurezza alimentare. “Il tracciamento interno”, ha spiegato Sicolo, “è fondamentale: non possiamo permettere che la sicurezza alimentare sia messa in secondo piano rispetto a chi vuole spingere valore e qualità verso il basso pur di incrementare i propri profitti a danno dei cerealicoltori e dei consumatori”.

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cia
“Difendere la cerealicoltura italiana, tutelare i consumatori: in Italia troppo grano estero senza controlli”
In calo la produzione del frumento duro italiano, aumenta l’import che già copriva il 44% per la pasta
La guerra scatenata dalla Russia, il grano ucraino, crollo del prezzo del grano ma la pasta costa di più

“Può definirsi ‘italiana’ la pasta che viene realizzata senza utilizzare grano duro italiano? E’ una domanda che poniamo ai consumatori, alle associazioni che ne difendono i diritti, a chi parla di ‘sovranità alimentare’ senza svelare cosa c’è dietro il vero e proprio tracollo delle quotazioni del frumento duro italiano e la conseguente diminuzione in Italia delle superfici coltivate per produrre grano. Noi ci stiamo mobilitando con una piattaforma di richieste al Governo italiano, proposte sostenute da una petizione pubblica (https://chng.it/zVC8sWyT75). Occorre che la mobilitazione diventi di tutti gli italiani, ne va non solo del futuro della filiera grano-pasta, ma anche della salute dei nostri figli”.
Gennaro Sicolo, presidente regionale di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, torna sulla questione cerealicola. C’è un apparente paradosso a dominare la scena: la materia prima è sempre più deprezzata, anche a causa dell’importazione massiccia di grani esteri che spingono verso il basso le quotazioni del frumento italiano, ma la pasta nei supermercati costa sempre più cara e le grandi marche stanno ‘mietendo’ profitti in crescita esponenziale, mentre le aziende cerealicole sono in crisi.
“C’è una guerra sciagurata e tragica, quella in corso tra Russia e Ucraina, che ha conseguenze pesanti anche sulla cerealicoltura italiana. Al grano ucraino, lo sapete, molte nazioni hanno chiuso le porte. L’Italia è il paese europeo che ne assorbe la maggiore quantità. Al frumento ucraino si aggiunge quello che arriva in Italia da Kazakistan, Canada, Francia, Australia e da altri paesi. Non contestiamo la necessità di importare una quota di grano dall’estero per coprire parte del fabbisogno industriale – ha spiegato Sicolo - ma temiamo che quella quota si avvii a essere maggioritaria e che l’aumento incontrollato delle importazioni porti alle estreme conseguenze una dinamica già in atto: la riduzione progressiva della produzione di grano italiano, la chiusura di centinaia di aziende cerealicole e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Su quale tipo di terreni e con quali metodologie vengono coltivati i grani che arrivano in Italia? Ce lo siamo chiesti? Hanno la stessa qualità e i medesimi standard di sicurezza alimentare che i produttori cerealicoli italiani garantiscono al loro grano?”.
IL TRACOLLO. Già nel 2021, si importava il 44% del grano duro impiegato per realizzare la pasta italiana. La soglia che inverte le proporzioni è sempre più vicina. La produzione del frumento italiano di maggior pregio e qualità ha avuto un calo rilevante nel 2022, a causa di una serie di fattori convergenti, non ultimo l’aumento spropositato dei costi di produzione. Nel 2020, seminare-coltivare e poi procedere alla raccolta di grano duro costava ai produttori, per ogni ettaro, 878 euro; nel 2021 il costo per ettaro è arrivato a 1158 euro; nel 2022 il record, con 1.402 euro di costi di produzione per ettaro. Di contro, le quotazioni riconosciute al grano duro italiano, negli ultimi 10 mesi, sono passate dai 580 euro/tonnellata del 29 giugno 2022 (quotazione alla Borsa Merci di Foggia della tipologia “FINO”) ai 365 euro/tonnellata della stessa tipologia di frumento nella seduta dello scorso 19 aprile. Un decremento netto di 215 euro/tonnellata.
GRANAIO ITALIA. “In gioco, lo ribadiamo, ci sono la sicurezza alimentare e il futuro della filiera italiana di grano, pasta e pane. “Per questo motivo, se davvero crediamo nel valore strategico della nostra Sovranità Alimentare, allora il sistema e i meccanismi di Granaio Italia devono essere subito attivati”.
L’avvio del nuovo sistema prevede azioni di contrasto, e naturalmente le relative sanzioni, verso fenomeni speculativi. Tutto questo anche a maggiore tutela per i consumatori, poiché il monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta la sicurezza alimentare. “Il tracciamento interno”, ha spiegato Sicolo, “è fondamentale: non possiamo permettere che la sicurezza alimentare sia messa in secondo piano rispetto a chi vuole spingere valore e qualità verso il basso pur di incrementare i propri profitti a danno dei cerealicoltori e dei consumatori”.

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ospedalesanseveroAppresa la notizia del recesso unilaterale della ASL FG dalla convenzione con l’Ospedale Cardarelli di Napoli per la erogazione del servizio specialistico chirurgico in otorinolaringoiatria, il Sindaco di San Severo, Avv. Francesco Miglio, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

““Mi è giunta notizia che la ASL FG ha comunicato alla Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Antonio Cardarelli” il recesso unilaterale dalla convenzione per la erogazione di attività specialistica in chirurgia otologica, a far data dal 1° giugno 2023.
Orbene, se la notizia, di per sé, preoccupa una intera Comunità -annuncio che costituisce l’ennesimo colpo inferto all’ Ospedale Teresa Masselli-Mascia-, lascia basìti la motivazione che giustificherebbe la decisione: “…sopravvenuta carenza di interesse assistenziale…”.
Detta motivazione, da attente informazioni assunte, risulterebbe essere priva di ogni fondamento, atteso che, grazie alla fiducia che i pazienti nutrono per il livello professionale offerto, vi sono prenotazioni per interventi chirurgici di otorinolaringoiatria fino alla metà di settembre 2023.
Ho scritto al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, una nota di protesta, chiedendo di valutare seriamente l’aspetto dei costi previsti dalla convenzione per il servizio, esborsi molto contenuti, certamente molto più bassi di quanto costerebbe ogni singolo intervento qualora l’utenza dovesse rivolgersi alla vicina Casa Sollievo Sofferenza.
Credo che il Presidente Michele Emiliano interverrà sulla questione, evitando questo “scippo” ai danni di San Severo e delle popolazioni limitrofe, tenuto conto che la convenzione dalla quale la ASL FG vuole recedere garantisce un pregevole servizio professionale, a costi vantaggiosi, nel massimo rispetto delle esigenze e delle necessità dei pazienti di San Severo e delle Città viciniore”.
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IL PORTAVOCE del SINDACO
Dario de Letteriis

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118DIECI ANNI DOPO PAOLA E’ TOCCATO A BARBARA
“Barbara Capovani, Medico Psichiatra, donna e madre, è stata assassinata per mano di un suo ex paziente che, con lucida macchinazione criminale, l’ha attesa all’uscita dell’Area Psichiatrica dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, con il viso coperto da una maschera nera e da un cappello.” – ha dichiarato il Presidente dell’O.M.C e O. di Foggia, Pierluigi De Paolis.
“In questa riflessione ci trovate tutta l’indignazione ed il dolore per l’ennesima tragedia annunciata che ha visto un medico perdere la propria vita in ragione delle funzioni svolte. Si parla spesso di “posizione di garanzia” dello Psichiatra nei confronti dei propri pazienti, senza preoccuparsi di fornire le giuste tutele in materia di sicurezza al sanitario impegnato quotidianamente nella gestione di <>” - ha aggiunto De Paolis.
“Onore a Barbara Capovani, caduta nell’adempimento del proprio dovere! Gli Stati Generali delle professioni sanitarie assumano ufficialmente l’impegno solenne di indurre la politica a legiferare al più presto per restituire sicurezza e dignità all’esercizio della professione medica, prima di tutto nei Settori dell’Emergenza ed Urgenza di ogni tipo, e per valorizzare concretamente il lavoro e la responsabilità dei sanitari, ai quali si inneggiava durante la pandemia causata dal virus SARS-COV-2, ma dei quali ci si è colpevolmente dimenticati subito dopo.” – è l’esortazione rivolta alle Istituzioni dal Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici di Capitanata.

Il Presidente
Pierluigi De Paolis

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schermaGRAN PRIX “KINDER JOY OF MOVING” UNDER 14 DI SCIABOLA,
A MAZARA DEL VALLO TERZO POSTO NELLA CATEGORIA RAGAZZE
PER BUENZA (DAUNO FOGGIA) E COCO (CLUB SCHERMA S. SEVERO)

MAZARA DEL VALLO - La seconda prova del Gran Prix Under 14 “Kinder Joy of Moving” di sciabola è stata l’ultima tappa per gli atleti del Gran Premio Giovanissimi prima delle finali in programma a Riccione dal 10 al 16 maggio.
Nella categoria Ragazze sono salite sul terzo gradino del podio a pari merito Leonilda Buenza del Circolo Schermistico Dauno ed Alice Coco del Club Scherma San Severo: la foggiana, dopo aver fruito di un bye, ha battuto Ginevra Cimino (Accademia Musumeci Greco Roma) per 15-7 e Ludovica Parma (Società del Giardino Milano) per 15-12 ma in semifinale ha perso di misura col punteggio di 15-12 con Matilde Reale del Frascati Scherma che ha poi vinto la gara; Coco ha messo in riga Vittoria Spedicato (Augusta Taurinorum) per 15-5, la compagna di club Nicole Bentivoglio per 15-13 e Giulia Saracaj della Fides Livorno per 15-7 ma in semifinale si è arresa per 15-12 ad Anna Torre della Fides Livorno.
Per quanto riguarda gli altri atleti pugliesi, da segnalare sempre tra le Ragazze il quinto posto di Sofia Maria De Paolis, che aveva chiuso in testa la fase a gironi, ed il sesto posto per Elena Pertosa nella categoria Bambine e di Simone Giarnera negli Allievi: tutti e tre appartengono al Circolo Schermistico Dauno.

Per conto di:
Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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