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Primo piano

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schermaCAMPIONATO NAZIONALE GOLD GIOVANI E CADETTI, SOFIA METAURO DEL CIRCOLO SCHERMISTICO DAUNO VINCE IL TITOLO NELLA SCIABOLA FEMMINILE UNDER 20

RICCIONE - Grande soddisfazione per la scherma pugliese con Sofia Metauro del Circolo Schermistico Dauno che si aggiudica il titolo tricolore nella sciabola femminile Under 20 in occasione del Campionato Nazionale Gold Cadetti e Giovani disputato a Riccione.
L’atleta foggiana, classe 2007, è stata esentata del primo turno della diretta in virtù di un’ottima fase a gironi ed ha iniziato il suo percorso battendo 15-12 Martina Calderini del Frascati Scherma negli ottavi, poi ha sconfitto Azzurra Strati della Fides Livorno per 15-9 nei quarti e Sofia Martinelli (Padova Scherma) per 15-8; infine nell’assalto decisivo si è imposta col punteggio di 15-10 su Lidia Radoi (Puliti Lucca), di due anni più grande di lei. Un risultato davvero notevole, in considerazione che di fatto Sofia Metauro è anagraficamente una Under 17 ma ha vinto il titolo nazionale nella categoria superiore.

Per conto di:
Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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treniTRENITALIA, OMC FOGGIA: PROCLAMATO SCIOPERO 24 ORE 8-9 Giugno
Dopo lo sciopero dello scorso 14 aprile con un’adesione altissima tra il personale proclamata altra azione di sciopero e nuove altre iniziative.

All’esito della conferenza stampa odierna la segreteria FAST-CONFSAL di Puglia e Basilicata annuncia che si terrà il prossimo 8-9 giugno un’altra azione di sciopero del personale della OMC Foggia di Trenitalia spa indetto insieme al FILT-CGIL, FIT-CISL e UILT-UIL.
Sono state esplicitate altre iniziative in itinere come la richiesta di effettuazione a livello di Ufficio territoriale del Governo di un incontro con la Società pubblica in quanto si disattendono norme di legge, a tutt’oggi inevasa, da parte della Prefettura di Foggia a causa della mancata presenza di Trenitalia per ben due volte. Richiesta che verrà da noi reiterata.
Come già fatto agli inizi dello scorso aprile con i parlamentari espressione del territorio foggiano, che sono stati tutti informati sulla vertenza con nostra apposita nota, si coinvolgeranno anche i rappresentati politici a livello regionale, nonché la Commissione straordinaria del Comune e il presidente e l’intero consiglio della Provincia di Foggia oltre che i rappresentanti della altre parti sociali auspicando una corale condotta di reazione e presa di posizione per il rispetto delle normative vigenti ed eliminazione delle iniquità prodotte con atti unilaterali dall’Azienda pubblica.
Sulla pagina fb della FAST-Confsal Segreteria Regionale di Puglia e Basilicata e su quella del profilo personale del Segretario regionale del settore SLM Vincenzo Cataneo è possibile visionare quanto espresso in Conferenza stampa con la proiezione di apposite slide.
Nel ringraziare la senatrice Gisella Naturale per l’attenzione profusa anche nella nota allegata e l’impegno, non solo personale ma collettivo, con altri parlamentari del Mezzogiorno con la presentazione di una interrogazione parlamentare scritta ai ministri Salvini (MIT) e Giorgetti (MEF) https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=19&id=1376285 , in merito alla vertenza ci preme, con altrettanta priorità, come Organizzazione sindacale anche a nome dei ferrovieri interessati, esprimere la totale solidarietà alle lavoratrici, ai lavoratori e alle loro famiglie di GeW (ex Tozzi Sud) e di DOpla spa per quanto sta loro accadendo.
Nel contempo porgiamo accorato ringraziamento ai rappresentanti istituzionali, sociali e ai media per quanto finora fatto e per quello che faranno a sostegno di questa nostra battaglia che pone in risalto la contraddittorietà e l’evidente ingiustizia sociale attuata, nel tempo e continua e perdura ancora oggi, per non consentire che a Foggia siano sottratte prospettive di investimenti, futuro lavorativo e occupazionale come quello unilaterale posto in essere sottraendo oltre 68.000 ore di lavoro (circa 45 addetti in meno) per lo stabilimento foggiano che fa manutenzione dei treni completi e di componentistica ferroviaria

Ufficio Stampa Fast -Confsal Puglia e Basilicata

NOTA DELLA SENATRICE GISELLA NATURALE PER LA STAMPA PER LA CONFERENZA SULLA VERTENZA OMC FOGGIA DI TRENITALIA

• La senatrice Gisella Naturale (M5S) è stata prima firmataria, a maggio 2023, di un’interrogazione parlamentare ai ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze. L’argomento riguarda Trenitalia e il mancato rispetto della clausola di salvaguardia introdotta in sede di conversione del decreto-legge n. 243 del 2016, che prevede che le amministrazioni centrali dello Stato debbano destinare alle regioni del Mezzogiorno il 34% delle risorse ordinarie in conto capitale, proporzionale dunque alla quota percentuale della popolazione di riferimento.
• In pratica, il cosiddetto “Decreto Sud” aveva introdotto un “criterio di assegnazione differenziale di risorse” a favore degli interventi nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Nelle leggi di bilancio per il 2019 e per il 2020 del governo Conte uno e Conte due, avevamo ulteriormente precisato l’ambito di riferimento di tale clausola finalizzata alla crescita e al sostegno degli investimenti. Però, mentre per RFI e ANAS questi interventi sono stati positivi, non si può dire lo stesso per Trenitalia S.p.A., pur essendo parimenti un'azienda pubblica partecipata al 100 per cento da Ferrovie dello Stato Italiane. Per la manutenzione dei treni, l’azienda ha un proprio reticolo manutentivo, con impianti specializzati sia per la manutenzione corrente, che per quella ciclica.
“L’attuale ripartizione del budget nel settore manutentivo, con i relativi risvolti occupazionali ed economici, diretti e indiretti – dice la senatrice - appare squilibrata, sia per l’iniqua ripartizione degli investimenti che per le attività date all’esterno, con una maggiore penalizzazione del Mezzogiorno incrementando ulteriormente i divari preesistenti in tre ambiti: investimenti, internalizzazioni e immissioni. Nel decennio 2012-2021 – aggiunge Naturale - su circa 950 milioni di euro di investimenti a livello nazionale è stato destinato il 18,3% al Mezzogiorno e l’81,7% nel resto del Paese. Esempio emblematico è il settore delle O.M.C. che, oltre alla sede direzionale a Firenze, su 9 impianti ne ha solo 2 nel Sud, di cui uno a Foggia. Anche nel nuovo piano investimenti 2022-2031 da 1,5 miliardi oltre a non esserci riequilibrio rispetto al 34%, si sommerebbero altri rilevanti squilibri, sia per le mancate internalizzazioni di attività che per le immissioni di nuovo personale.
• La senatrice pentastellata e i sui co-firmatari allertati dalla Fast Confsal regionale di Puglia e Basilicata e provinciale di Foggia, hanno chiesto ai ministeri di assicurare un riequilibrio territoriale negli investimenti, anche da parte di Trenitalia, sia per le immissioni e le internalizzazioni, sia negli impianti di manutenzione ciclica e corrente, nonché negli altri settori interessati. Inoltre è stato chiesto ai ministri di considerare una ripartizione delle attività ferroviarie tra macroaree italiane e garantire equità nei risvolti socio-economici derivanti dalla manutenzione e dagli altri ambiti settoriali di Trenitalia S.p.A. e assicurare i medesimi parametri relativi alla quantità, qualità, affidabilità e sicurezza del servizio ferroviario a media-lunga percorrenza e regionale in tutto il Paese.
È inaccettabile che non venga considerato l’alto tasso di disoccupazione presente nel Mezzogiorno e si perseveri nel mancato rispetto della normativa. Questo succede in svariati settori, basti considerare in terra dauna l’attuale drammatica situazione dei lavoratori licenziati dalla multinazionale G&W Elettric nello stabilimento ex Tozzi Sud e quelli della Dopla a Manfredonia. È necessario mantenere sempre alta l’attenzione e fare il massimo per tutelare e rafforzare il tessuto socio economico del nostro territorio.

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cia
Sicolo: “Il 17 maggio, al Durum Days di Foggia le consegneremo a Lollobrigida, bisogna muoversi”
Fini: “La filiera è a rischio crollo, catena del valore va riequilibrata, altrimenti addio pasta italiana”

Sono 40mila finora, ma il loro numero negli ultimi giorni sta crescendo di circa 10mila al giorno, le firme raccolte dalla petizione nazionale (https://chng.it/zVC8sWyT75) lanciata da CIA Agricoltori Italiani per difendere grano e pasta italiani, con la richiesta al governo di attivare misure che tutelino i consumatori e permettano ai produttori cerealicoli di coltivare grano in condizioni migliori di quelle attuali.
“Le adesioni cresceranno ancora”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, “porteremo quelle firme sul tavolo del ministro Lollobrigida: è ora che la Sovranità Alimentare si trasformi da slogan vuoto e politiche concrete”.
FINI: RISCHIO CROLLO FILIERA. La petizione nazionale di CIA Agricoltori Italiani è l’unica a essere stata lanciata da un’organizzazione agricola sul tema grano-pasta, asse portante del made in Italy.
“La situazione è semplice e drammatica: con i prezzi riconosciuti ai produttori, le aziende agricole non riescono a coprire i costi di produzione. Il valore e la redditività devono essere redistribuite più equamente lungo la filiera”, dichiara Cristiano Fini, presidente nazionale di CIA. “Dobbiamo cercare di fare più attenzione rispetto ai grani che vengono importati. La filiera si rafforza se crescono anche il settore primario e la produzione italiana, altrimenti il rischio è che la scarsa redditività costringa le imprese italiane del comparto a rinunciare a seminare grano, con una crescita della nostra dipendenza dall’export e la perdita di posti di lavoro”.
ITALIANO O UCRAINO? Le quotazioni del grano duro italiano, in meno di un anno, sono passate da 580 euro/tonnellata del giugno 2022 agli attuali 360 euro/tonnellata. Mentre il valore riconosciuto ai produttori italiani diminuisce, il prezzo pane e pasta aumenta. Sul crollo delle quotazioni, incide l’arrivo massiccio in Italia di grano proveniente dall’estero, in quantità crescenti dall’Ucraina.
“Il grano ucraino ha un prezzo inferiore, ed è quindi molto appetibile per le industrie molitorie e quelle della pasta”, aggiunge Angelo Miano, presidente CIA per la provincia di Foggia, l’area che detiene il primato della produzione di grano duro in Italia. “Costa meno di quello italiano perché ha costi di produzione inferiori ai nostri. In Ucraina, inoltre, non vigono le normative Ue sull’uso di pesticidi e sugli standard di qualità e sicurezza alimentare. Non è concorrenza tra poveri, perché a essere ricchi e ad arricchirsi ancora di più sono soltanto le grandi aziende produttrici che in Ucraina hanno il controllo totale della produzione cerealicola del loro Paese”.
PASTA (DAVVERO) ITALIANA. “Non è accettabile che gli agricoltori italiani siano immolati sull’altare di interessi politico-diplomatici legittimi, ma causa di gravissime ripercussioni sia sui produttori che sui consumatori”, incalza Sicolo. “Può definirsi ‘italiana’ la pasta che viene realizzata senza utilizzare grano duro italiano? E’ una domanda alla quale stanno rispondendo i consumatori, sottoscrivendo in massa la nostra petizione. La nostra mobilitazione sta diventando sempre più estesa perché a rischio non è solo del futuro della filiera grano-pasta, ma anche la salute dei nostri figli. C’è un apparente paradosso a dominare la scena: la materia prima è sempre più deprezzata, anche a causa dell’importazione massiccia di grani esteri che spingono verso il basso le quotazioni del frumento italiano, ma la pasta nei supermercati costa sempre più cara e le grandi marche stanno ‘mietendo’ profitti in crescita esponenziale, mentre le aziende cerealicole sono in crisi. “Non contestiamo la necessità di importare una quota di grano dall’estero per coprire parte del fabbisogno industriale –spiega Sicolo - ma temiamo che quella quota si avvii a essere maggioritaria e che l’aumento incontrollato delle importazioni porti alle estreme conseguenze una dinamica già in atto: la riduzione progressiva della produzione di grano italiano, la chiusura di centinaia di aziende cerealicole e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Di questo parlerò il 17 maggio al Durum Days di Foggia, sperando vivamente che il ministro Lollobrigida accolga il nostro invito a esserci e a confrontarsi con noi su questa drammatica questione”.

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TRAFFICO ALLE ISOLE TREMITI2

Grido d’allarme sulla cattiva gestione dell’Area Marina Protetta Isole Tremiti: a lanciarlo è Arturo Santoro, ex campione del mondo di pesca in apnea, oggi consigliere comunale e testimonial dell’arcipelago diomedeo, con una lettera inviata al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, in cui elenca tutte le problematiche delle isole e le incongruenze sulla gestione da parte dell’Ente Parco Nazionale del Gargano a capo della AMP.
Diverse le segnalazioni poste all’attenzione del dicastero dell’Ambiente. «Incongruenze ma anche difficoltà - asserisce Santoro nella lettera al Ministro - a ricevere risposte, da parte dell’Ente Parco alle richieste per un incontro, ormai divenuto urgentissimo, in cui poter discutere delle azioni da mettere in campo per la buona gestione dell’AMP stessa. Richiesta avanzata con una pec del 25 febbraio scorso a tutt’oggi senza risposta».
Santoro spiega il perché della sua reazione. «Tutti i punti elencati nel Decreto di attuazione dell’AMP Isole Tremiti vengono di fatto annullati – sostiene Santoro - dal traffico continuo di natanti ad uso turistico che ogni stagione estiva arrivano in grandissima quantità dalle coste del Gargano e che non rispettano la benché minima norma di tutela del mare e di un ecosistema così delicato e fragile come quello di un parco marino. Dico questo, gentile Ministro, da profondo conoscitore del mare quale sono, essendo nato vissuto e cresciuto alle Isole Tremiti ed avendo “esportato” la mia terra in ogni angolo del mondo tramite le competizioni che mi hanno permesso di vincere un titolo mondiale nella pesca subacquea a squadre nell’agosto del 1969, terzo assoluto nella gara individuale, a Lipari».
Riferendosi al mare delle Tremiti, l’ex campione del mondo ritiene di essere stanco nel «vederlo oggi maltrattato da diportisti ed improvvisati comandanti che per ragioni puramente commerciali non ne hanno alcun rispetto è una cosa che fa male al cuore». Per questo auspica una attenzione particolare ed esorta «il Ministro a riportare l’ordine, consentendo un rispetto più attento di quanto scritto sul regolamento, ovvero tutelare l’area e permettere ai pochi abitanti presenti sull’isola di non perdere la principale fonte di sostentamento delle loro famiglie, ovvero il turismo».
Poi Santoro elenca cause ed effetti di questa “invasione” quotidiana durante i periodi estivi. «Ogni gommone affollato di turisti provenienti dal Gargano – sostiene -, oltre a non rispettare spesso le basilari norme di sicurezza stipando gente a più non posso, ben oltre i limiti consentiti, non ha rispetto degli ancoraggi e tantomeno dei rifiuti abbandonati. Ogni gommone e imbarcazione che arriva sottrae inoltre lavoro ai nostri giovani che, invece di essere incentivati a restare, dovranno abbandonare le isole per cercare lavoro, quello stesso lavoro che gli è stato portato via, infrangendo così le “facilitazioni per i mezzi di trasporto collettivo gestiti direttamente da cittadini residenti nel Comune”».
Poi l’attenzione sul nuovo disciplinare adottato dal Parco nazionale del Gargano. «Regole non approvate - aggiunge che creano solo incertezza, confusione nei diportisti, nei visitatori, nei turisti e nelle stesse Forze dell’Ordine che non riescono ad applicarle in maniera efficace. Superfluo dire che le nostre isole necessitano di un cambio di rotta, sia per una maggiore tutela dell’ambiente e nello stesso tempo per offrire una immagine di gestione corretta, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni e nei confronti dei turisti, che contribuiscono al sostentamento della nostra popolazione».

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calcioBis dei rossoneri che dopo la vittoria della Coppa Puglia hanno conquistato i playoff del campionato regionale di Serie C2

Entrare nella storia e farlo da protagonista assoluta. Questa, in definitiva, la sintesi della stagione della squadra di calcio a 5 del Cus Foggia che dopo aver conquistato a marzo il suo primo trofeo, la Coppa Puglia, festeggia un altro meritato traguardo: la promozione in C1.
Il pass per il passaggio di categoria i rossoneri l’hanno conquistato sabato 6 maggio, giorno della finalissima playoff giocata con la Mediana Sport, compagine di Mesagne. Le due formazioni, dopo aver chiuso al secondo posto nei rispettivi gironi la prima fase del campionato regionale di Serie C2, si sono ritrovate al PalaTomaiuolo di Manfredonia – sede delle partite interne del Cus Foggia – per giocarsi l’accesso alla C1 2023/2024.
Partita mai in bilico, dominata dai ragazzi di mister Natale Coccia e capitan Alberto Laccetti, chiusa con il risultato di 4-1. Reti rossonere firmate da Salvatore Bruno, Giuseppe Bruno e Cristian Delgado Martin, quest’ultimo autore di una doppietta.
“Sacrificio e tanto lavoro, questa la nostra ricetta vincente”, racconta il mister rossonero, Natale Coccia, leader di un gruppo che lo ha seguito in tutto e per tutto, riuscendo a centrare due storici traguardi.
“In finale abbiamo incontrato una squadra tosta, grintosa, difficile da battere. Ma era tanta la voglia di ottenere ciò che in campionato ci è sfuggito per un solo punto, quel punto che ha permesso al Just Mola di vincere il girone e ottenere la promozione diretta. A loro e al Mediana Sport voglio fare i complimenti per la stagione fatta, è stato bello confrontarsi con formazioni con formazioni così forti e leali”.
Pensieri e sorrisi anche per i suoi giocatori, e non solo. “Adesso ci godiamo il meritato salto in C1, senza dimenticare la conquista della Coppa Puglia. Due vittorie che ci consentono di firmare un importante primato territoriale: siamo la prima società locale di calcio a 5 che riesce a chiudere la stagione mettendo in bacheca una promozione ed una coppa regionale. Voglio ringraziare questo gruppo fantastico, ragazzi che hanno sempre garantito impegno, dedizione e passione. E una grandissima voglia di vincere. I ringraziamenti, naturalmente, vanno anche alla società, a tutto il Cus Foggia, allo staff e al nostro dirigente Milko Pollidoro, la persona che ci ha permesso di compiere un notevole salto di qualità”.
Il futuro è nel futuro di questa squadra. Tra i prossimi obiettivi, infatti, la costruzione di un prezioso nonché indispensabile settore giovanile. “Ci piace pensare che, anche attraverso queste vittorie, sarà possibile tracciare un percorso per coinvolgere i più giovani. Pertanto, nelle prossime settimane organizzeremo stage dedicati a ragazzi nati tra il 2003 ed il 2007 da inserire nella nostra Under 21”.

LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE CUSSINO
“Orgoglio e gioia, queste le sensazioni che sto provando in questi ultimi giorni” commenta, soddisfatto, il presidente del Cus Foggia Claudio Amorese.
“Il mister, il suo staff e tutta la squadra hanno dimostrato che con entusiasmo e serietà si possono raggiungere e meritare tutti gli obiettivi. Per lo sport cussino è un periodo bellissimo: anche nel basket ci stiamo giocando un posto nella prossima serie C, segno che nel nostro piccolo, riusciamo a fare grandi cose. Fondamentale è la programmazione, che parte proprio dal coinvolgimento di persone competenti ed appassionate.
A loro, a questa grande squadra, i miei complimenti ed il ringraziamento per aver portato in alto il nome del nostro Centro Universitario e della nostra città. Adesso ci attendono nuove sfide, ma per affrontarle avremo inevitabilmente bisogno del sostegno e del supporto di tanti, a partire dalle istituzioni, fondamentali per permettere alla nostra squadra di giocare in un palazzetto della nostra città e non a Manfredonia come successo quest’anno, e di sponsor e partner che condividano con noi ambizioni e progetti”.

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