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Primo piano

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uniDirettore del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale e Professore ordinario di genetica medica presso l'Università di Foggia, il prof. Maurizio Margaglione è stato nominato componente, in qualità di esperto, del Comitato Nazionale delle Malattie rare del Ministero della Salute. Il Comitato svolge funzioni di indirizzo e di coordinamento definendo le linee strategiche delle politiche nazionali e regionali in materia di malattie rare, al fine di coordinare le attività di implementazione della normativa. Il CoNaMr, tra l’altro, è chiamato a esprimere parere sullo schema del Piano nazionale triennale per le malattie rare e sul riordino della Rete nazionale delle malattie rare, che dovrà essere oggetto di accordo in conferenza Stato-Regioni, e sulle campagne nazionali di informazione e sensibilizzazione sulle malattie rare.


"La prestigiosa nomina del Prof. Maurizio Margaglione nel Comitato Nazionale delle Malattie rare del Ministero della Salute è motivo di orgoglio per l’Università di Foggia. - Ha dichiarato il Magnifico Rettore, Prof. Lorenzo Lo Muzio – Sono certo che lo spessore scientifico del prof. Margaglione unito alla sua esperienza, alle competenze professionali e alle doti umane, porteranno un contributo importante in un ambito delicato e complesso quale è quello delle malattie rare. Al Prof. Margaglione porgo, anche a nome della Comunità accademica, le più vive congratulazioni unitamente ai migliori auguri di buon lavoro".

Ufficio Stampa, Comunicazione istituzionale ed Eventi di Ateneo
Università di Foggia

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cagnanoSarà presentato lunedì 24 luglio 2023, gli interventi per rivoluzionare reti, servizi, trasporti
Riguarda i comuni di Cagnano, Carpino, Ischitella, Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano

CAGNANO VARANO Sarà presentato lunedì 24 luglio, alle ore 16, nell’aula consiliare del Comune di Cagnano Varano (via Aldo Moro 1), il “Piano Urbano della Mobilità Sostenibile dell’Area Interna del Gargano” che, dopo un attento studio integrato mette insieme necessità e obiettivi dell’articolazione interna e dei collegamenti esterni di un comprensorio che mette insieme Cagnano Varano (capofila Area Interna), Carpino, Ischitella, Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano. Il Piano è uno degli assi centrali su cui parametrare e attivare gli interventi sulla mobilità previsti all’interno della Strategia d’Area Gargano, approvata nel 2020, dai Comuni di Cagnano Varano, Carpino, Ischitella, Monte Sant’Angelo e Vico del Gargano. All’incontro pubblico di lunedì 24 luglio interverranno i sindaci: Michele Pumpo (Cagnano), Rocco Di Brina (Carpino), Alessandro Nobiletti (Ischitella), Pierpaolo D’Arienzo (Monte Sant’Angelo) e Raffaele Sciscio (Vico del Gargano). Interverranno inoltre i progettisti Pasquale Dal Sasso, Umberto Gallo, Stefano Dal Sasso, e il responsabile unico del procedimento Giuseppe Argentino.
A seguito dell’approvazione della Strategia d’Area Gargano, nel luglio del 2021, è stato sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro – Regione Puglia – “AREA INTERNA Gargano” con l’obiettivo di dare risposte concrete alle diverse criticità rilevate in sede di analisi, attivando, al contempo, una serie di interventi in grado di valorizzare le opportunità presenti nell’area, al fine di contribuire allo sviluppo di questa importante zona garganica.
La Strategia dell’Area Interna interviene valorizzando le potenzialità e le opportunità presenti nell’area, su quattro assi prioritari: Salute, Istruzione e Formazione, Mobilità, Sviluppo locale.
In particolare, gli interventi previsti sull’asse “Mobilità” sono finalizzati a favorire, e in alcuni casi migliorare, la fruizione di servizi essenziali, quali quelli legati a istruzione e formazione, sanità e turismo. A tal proposito, lo “Studio della mobilità dell’area” è propedeutico alla progettazione degli interventi diretti a rafforzare il sistema del trasporto pubblico e privato, quali il “Taxi sociale” e il “Bus bianco”.
Al fine di raggiungere gli obiettivi e i risultati previsti dall’Accordo quadro in tema di mobilità, il Piano esamina, innanzitutto, le diverse articolazioni, sia a livello regionale che a livello locale, direttamente connesse con il sistema dei trasporti (piano regionale dei trasporti, piano regionale della mobilità ciclistica, piano regionale delle merci e della logistica e le programmazioni tematiche, ecc...) e che influenzano le scelte in materia trasportistica (piano paesaggistico territoriale regionale, piano territoriale di coordinamento provinciale, piano strategico del turismo, programma operativo regionale, strumenti urbanistici e di programmazione della mobilità a livello comunale, ecc...).
Il Piano analizza l’attuale offerta di reti e servizi di trasporto, prende in esame la domanda di mobilità esistente e le modalità con le quali viene soddisfatta e si sofferma sulla domanda potenziale mettendola in relazione con gli interventi previsti dalla “Strategia per l’Area Interna – Gargano”. Il Piano conferma che le categorie di popolazione per le quali il problema dell’accessibilità al sistema dei trasporti risulta più critico sono quelle degli anziani e dei giovani, con particolare riferimento agli studenti. Relativamente a questi target, il piano di mobilità evidenzia quali sono i bisogni e le esigenze che il “Bus Bianco” e il “Taxi Sociale” sono chiamati a soddisfare, e illustra i principi organizzativi e gestionali che questi due servizi di trasporto devono seguire, affinché ne siano garantite l’efficienza e l’efficacia, unitamente alla sostenibilità nel tempo.

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carlantinodigadiocchitoCARLANTINO “Chi conosce il territorio sa che la Diga di Occhito è legata indissolubilmente e in modo profondo a Carlantino. Affermare il contrario, come fa Gisella Naturale, fa capire immediatamente quanto poco l’incauta senatrice conosca il territorio che dovrebbe rappresentare”. Dopo la risposta della parlamentare 5 Stelle, è il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, a controreplicare.
“Se vuole discutere seriamente della Diga di Occhito, la senatrice farebbe bene a documentarsi. Certo, per lei è più facile fare propaganda e post su facebook. Se si documentasse, scoprirebbe che la maggior parte della superficie su cui, decenni fa, è nato l’invaso che disseta lei e l’intera provincia di Foggia, sorge sui terreni che un tempo i carlantinesi coltivavano e dove raccoglievano il frutto del loro sudore e delle proprie speranze. Prima che lei diventasse senatrice, diverse generazioni di carlantinesi hanno avuto a che fare con quella diga, un’opera che ha cambiato la storia di Carlantino nel bene e nel male, un gigante d’acqua che ha fornito e continua a fornire le risorse idriche fondamentali per la vita e l’economia di una delle province più estese d’Italia. È mortificante constatare il vuoto di conoscenza e la totale inadeguatezza al proprio ruolo di persone che dovrebbero portare le nostre istanze in Parlamento. Semplicemente, la senatrice Naturale non sa di cosa parla. I carlantinesi lo sanno, ecco perché i cittadini che hanno partecipato ai suoi incontri si contano sulle dita di una mano. Questa polemica con la senatrice Naturale non è una questione privata, riguarda tutti i carlantinesi, perché tutti i miei concittadini e la Comunità che rappresento con orgoglio hanno diritto di sapere che c’è un parlamentare che con arroganza, e mostrando scarsa conoscenza, fa capire quanto poco tenga in considerazione Carlantino e quanto poco sappia della Diga di Occhito. Se non vuole accogliere i miei ripetuti inviti a confrontarsi pubblicamente con l’Amministrazione comunale che rappresento, la senatrice può tranquillamente continuare con le sue gitarelle in riva al lago. Vorrà dire che per discutere seriamente di problemi e prospettive di questo territorio, ci rivolgeremo a chi il territorio lo conosce veramente”.

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ospedalesangiovanni
L’ambulatorio afferisce alla Breast Unit ed è costituito da un team di professionisti che valuta il rischio oncologico derivante da mutazioni genetiche per decidere se intervenire chirurgicamente o effettuare una sorveglianza periodica con controlli clinico-radiologici

Prevenire e gestire il rischio oncologico, in particolare del carcinoma mammario ed ovarico, derivante dalla presenza di mutazioni genetiche predisponenti. Sarà questo lo scopo dell’Ambulatorio Interdisciplinare per il Rischio Eredo-Familiare (A.I.R.E.F.) attivato all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (FG) grazie alla collaborazione tra le Unità di Genetica Medica, Chirurgia Senologica, Ostetricia e Ginecologia ed Oncologia, affiancate dal Servizio di Psicologia Clinica.
Nei casi di neoplasie della mammella e dell’ovaio, l’ereditarietà è annoverata tra i fattori di rischio più rilevanti. È noto che alcune forme mutate dei geni BRCA1 e BRCA2, che si trasmettono in maniera ereditaria, incrementano il rischio di sviluppare il cancro, principalmente alla mammella e all’ovaio, in misura molto più rilevante rispetto alla popolazione generale.
Come disposto da una normativa della Regione Puglia (legge regionale 2 febbraio 2022, n.1), tutti coloro che rientrano in una delle categorie di rischio eredo-familiare devono essere inviati dai medici di medicina generale o dai medici specialisti presso le Breast Unit di riferimento per le valutazioni del caso.
Nel percorso ospedaliero i medici genetisti sono i primi a valutare la paziente affetta da cancro alla mammella o all’ovaio. Gli stessi, dopo aver confermato la necessità del test genetico, eseguono l’esame e in caso di mutazione genetica predisponente (BRCA 1 e BRCA 2) valutano l’opportunità di estendere il test anche ad altri componenti del nucleo familiare.
Nelle pazienti già colpite dalla neoplasia, la mutazione è importante ai fini della corretta indicazione terapeutica, chirurgica o medica, per le pazienti sane invece si deve stabilire come procedere. In seduta multidisciplinare i medici specialisti di Genetica, Chirurgia Senologica, Chirurgia Ginecologica ed Oncologia incontrano la paziente per guidarla in una scelta consapevole, anche con il prezioso sostegno dello specialista in Psico-Oncologia. Le scelte possono riguardare due opzioni: la chirurgia profilattica, cioè l’asportazione preventiva delle mammelle o degli annessi (tube ed ovaie); oppure la paziente può optare per i controlli clinico radiologici, con una cadenza prestabilita, all’interno dell’Unità di Radiologia Senologica e degli ambulatori di Ginecologia.
«Nella chirurgia profilattica della mammella – spiega Luigi Ciuffreda, chirurgo senologo coordinatore della Breast Unit dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, a cui afferisce l’ambulatorio AIREF – siamo in grado di eseguire mastectomie che permettono di risparmiare tutta la parte esterna del seno, comprese l’areola ed il capezzolo. Gli interventi di asportazione sono seguiti da una ricostruzione immediata con esiti estetici molto soddisfacenti. Nel caso della chirurgia profilattica ginecologica che prevede l’asportazione degli annessi (tube e ovaie), le donne in età fertile vengono preventivamente inviate ad un programma di preservazione della fertilità all’interno degli ambulatori competenti dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia».
L’apertura dell’Ambulatorio Interdisciplinare per il Rischio Eredo-Familiare (A.I.R.E.F.) dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza è una tappa di un lungo percorso di attività nella gestione delle D.A.R. (Donne ad alto rischio) iniziato nel 2016. In questi anni, grazie ad un percorso integrato nel P.D.T.A., la Breast Unit di San Giovanni Rotondo ha seguito 180 casi che hanno portato a 90 mastectomie in donne portatrici di mutazione BRCA (30 affette da carcinoma e 60 per profilassi) e a 65 annessiectomie profilattiche.
Per una donna che si trova a scegliere se asportare una parte del proprio corpo o effettuare una sorveglianza periodica, è fondamentale il confronto con un team di professionisti che includa anche l’apporto dello specialista di Psico-Oncologia. Essere portatrice di una mutazione genetica non vuol dire essere destinati ad ammalarsi di tumore, ma solo correre un rischio maggiore che ciò accada. La consapevolezza del proprio rischio aumentato può aiutare a prendere provvedimenti preventivi e diagnostico-terapeutici. Per questo è fondamentale accompagnare la persona e la famiglia nella scelta terapeutica personalizzata attraverso un processo decisionale consapevole e adattivo, gestire lo stress psico-emotivo ed elaborare i vari vissuti relativi alla condizione di rischio oncologico.
L’accesso all’A.I.R.E.F. avviene tramite prenotazione eseguita dai referenti identificati all’interno delle Unità di Genetica Medica, Chirurgia Senologica, Ginecologia ed Oncologia dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo. Le donne portatrici di mutazione genetica possono accedere all’ambulatorio anche contattando direttamente il CUP al numero telefonico 0882 416.888.

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LUCERA UNICA CANDIDATA PUGLIESE A CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA RAPPRESENTERA' L'INTERA AREA DEI MONTI DAUNI.

Lucera sarà l’unica candidata pugliese al concorso per l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026. È l’esito della decisione del Consiglio dell’Unione dei Comuni dei Monti Dauni Meridionali di non dare seguito alla manifestazione d’interesse presentata lo scorso 4 luglio, assunta sulla base della proposta del sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, di costruire un progetto comune di valorizzazione e promozione del centro svevo e dell’intera comunità dei Monti Dauni.

"Le due candidature sono il segno di grande vivacità culturale e progettuale dei Monti Dauni – spiega la sindaca di Bovino, Stefania Russo - ed abbiamo voluto evitare che fossero percepite come conflittuali, preferendo dare il nostro contributo al rafforzamento della connessione tra le aree interne della Puglia settentrionale e la città con cui già condividiamo strategie e azioni di sviluppo economico e coesione sociale”.

“Sono sinceramente grato alla sindaca di Bovino e a tutti i sindaci dei Comuni che compongono l’Unione per aver accolto il mio invito a unire le forze in una competizione che possiamo vincere solo aggregando energie e connettendo idee - è il commento del sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta – Ancora una volta, Lucera e i Monti Dauni hanno scelto di fare sistema e di offrire un virtuoso esempio di cooperazione istituzionale per raggiungere un prestigioso e strategico obiettivo.

Abbiamo aggiunto un altro tassello al complesso mosaico di partecipazione, coesione e progettazione che abbiamo iniziato a comporre avendo di fronte a noi poco tempo, tanto lavoro e ancor più volontà di fare e fare bene. Con la candidatura a Capitale Italiana della Cultura, Lucera e i Monti Dauni avranno l'onore di portare la bandiera dell'intera Puglia e sono certo - conclude Pitta - sapremo ben rappresentare a livello nazionale la nostra bellissima Regione”.

SINDACO DI LUCERA
Giuseppe Pitta

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