FAST CONFSAL, NO ALLA DISMISSIONE DELLA TRATTA FERROVIARIA RODI-PESCHICI CALENELLA.
Invece di aumentare la sostenibilità ambientale e economica sul Gargano si vuole dismettere ciò che altrove riattivano!
Mentre in tutta Italia e anche in Europa si stanno riattivando ferrovie dismesse per contrastare con efficienza ed efficacia, oltre che con rapidità, i danni derivanti dalle emissioni climalteranti, a partire da quelle di CO2 in Capitanata si vuole andare in controtendenza. Fa riflettere la proposta della sen. Fallucchi di Fratelli d’Italia che si basa sull’eliminazione del tratto ferroviario tra Rodi–San Menaio fino a Peschici-Calenella ritenendolo, con una sua definizione, rispettata ma assolutamente non condivisa, sia quando afferma: "obsoleta e inutile" – che quando aggiunge: "perché da troppi anni si estendono da Costa Ripa a Calenella deturpando il paesaggio naturale, ostacolando la piena fruizione delle meraviglie costiere e limitando lo sviluppo delle attività locali, a fronte di un utilizzo estremamente esiguo del treno su questa tratta".
“Emergono dalle dichiarazioni sui media – afferma Pasquale Cataneo responsabile di Puglia e Basilicata- alcune palesi contraddizioni, a nostro avviso, sia dal punto di vista della cd. obsolescenza che della inutilità della linea ferroviaria oltre che sul deturpamento e sulla limitazione allo sviluppo e valorizzazione costiera.”
Obsolescenza? Come Organizzazione sindacale ci risulta siano stati realizzati cospicui investimenti, con rilevanti risorse pubbliche, dall’attuale gestore della linea ferroviaria per migliorare la sicurezza della circolazione ferroviaria con la soppressione di passaggi a livello e per una maggiore velocità commerciale…
Inutilità? In tutta Italia e nella UE, si stanno riaprendo e valorizzando le ferrovie minori chiuse e/o dismesse . Grazie al progetto Binari senza tempo , editato sul sito del Ministero del Turismo, in pochi anni sono state riaperte alcune linee ferroviarie dedicate al turismo ferroviario, consente di scoprire la bellezza di territori italiani meno conosciuti, fuori dai nodi ferroviari e dagli itinerari classici, e favorire il loro rilancio. E qui si vorrebbe dismettere una tratta ferroviaria che, invece, deve essere potenziata e integrata, con l’adduzione operata su gomma, anche con una diversa erogazione del TPL ferroviario che consente pure il trasporto bici.
Deturpamento? Basterebbe prendere a riferimento quanto sta accadendo in Puglia, per la linea ferroviaria Rocchetta-Avellino e Rocchetta-Gioia del Colle, oppure in pieno territorio del Parco Regionale Sirente-Velino in Abruzzo per avere contezza di come le cd. ferrovie minori, altrove, vengono valorizzate e utilizzate al meglio. Dal punto di vista ambientale la ferrovia del Gargano è anche elettrificata, quindi rispetto ad altre linee non elettrificate è anche ambientalmente più ecocompatibile e permette di osservare scenari e panorami con prospettive uniche e spettacolari anche nel tratto che si vorrebbe dismettere.
Limitazione allo sviluppo e valorizzazione costiera? Si tratta di investire anche sul Gargano, come si sta cercando di fare nei Monti Dauni con il turismo lento e sostenibile, unitamente a quello ciclo-pedonale, utile a poter fornire un’offerta turistica più ampia, oltre che a luglio e agosto, destagionalizzi e ampli sia la stagione che la frequentazione turistica estera. E’ risaputo che questi tipi di viaggi attraggono particolarmente stranieri, ma anche italiani, amanti della natura e appassionati del mondo ferroviario e della bici. Altro che dismissione bisogna svilupparla, migliorando gli accessi, visto che si addentra nel Parco nazionale del Gargano.
“In conclusione – chiosa Cataneo esperto sindacalista e di politiche territoriali - riteniamo questa proposta della senatrice Fallucchi da ribaltare con una diversa prospettiva sociale e di sostenibilità economica e ambientale basata sull’esposte argomentazioni in tema di sviluppo sostenibile, destagionalizzazione, internazionalizzazione e diversificazione dell’offerta turistica garganica che prevede il potenziamento del TPL ferroviario integrato con quello su gomma, migliorando la frequenza e la velocità commerciale dei treni sulla scorta di modelli già sperimentati e operativi in altri ambiti territoriali. La nostra visione sistemica inoltre tiene conto anche della rafforzata accessibilità territoriale dell’area vasta di Capitanata con l’operatività dei voli aerei dallo scalo “Gino Lisa“ di Foggia. Proponiamo pertanto alla senatrice Fallucchi, a cui va riconosciuto comunque il merito di un’iniziativa intrapresa per favorire lo sviluppo socio-economico di quel tratto di costa garganica, di affrontare le questione con un incontro pubblico. Noi siamo disponibili a confrontarci. Sempre.”
Primo piano
FAST-CONFSAL, SICUREZZA STRADALE: VERTICE A FOGGIA MA SENZA CHI HA SEGNALATO!
Inspiegabilmente e per la terza o quarta volta è previsto un incontro senza convocare chi ha più volte segnalato .
La FAST-CONFSAL di Puglia e Basilicata, in riferimento al suo ruolo di rappresentanza nel settore dei trasporti e della logistica, è da sempre impegnata nel territorio di competenza nella tutela dei lavoratori e anche nel promuovere la realizzazione, intervenendo con osservazioni e proposte negli strumenti di programmazione delle opere infrastrutturali, sia per i risvolti in termini occupazionali che in quelli di miglioramento della quantità e qualità dei sistemi e dei servizi di trasporto e logistica per cittadini e imprese, nell’ottica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
“Per la Capitanata, in particolare negli ultimi tre anni, abbiamo segnalato l’urgenza che riguarda la realizzazione degli investimenti nel sistema integrato dei trasporti e della logistica, e tra quelli previsti nelle varie modalità, soprattutto quelli stradali che stanno facendo pagare, a questa provincia, a causa per l’elevata e grave incidentalità un prezzo elevatissimo sia in termini di vite umane spezzate che di lesività. A tal riguardo abbiamo più volte segnalato con dovizia di dati e documenti- sottolinea Pasquale Cataneo segretario generale di Puglia e Basilicata – ai vari organi istituzionali e aziendali competenti, la gravità della questione e la necessità di intervenire sia sbloccando opere finanziate da anni, magari con progettualità anche da rivedere per assicurare una maggiore efficacia in termini di sicurezza come nel caso della SS.673 Tangenziale ovest di Foggia e il tratto San Severo -Foggia della SS.16, che agendo con altri interventi sul versante della prevenzione e sui controlli per contrastare più efficacemente quanto sta purtroppo accadendo: la provincia di Foggia è quella con i peggiori dati per mortalità e incidentalità/gravità in Puglia.”
Recentemente, positivamente, sono stati sottoscritti protocolli di legalità tra Prefettura e ANAS con l’obiettivo di prevenire e contrastare eventuali infiltrazione malavitose per una serie di cantieri da aprire relativi a strade statali commissariate, con risorse disponibili da anni, ma senza lavori avviati pur in presenza di rilevante incidentalità, comprovata oltre dalle nostre segnalazioni anche dall’ASSET di Puglia, per quantità e gravità, che confermano pure l’inadeguatezza infrastrutturale.”
“E’ previsto un altro Tavolo in Prefettura a Foggia, come quelli svolti negli ultimi mesi, al quale per l’ennesima volta non siamo stati convocati pur avendolo richiesto più e più volte, sia con numerose telefonate che con richieste scritte, ma tutte senza esito positivo – sottolinea Cataneo che precisa – e non siamo stati nemmeno degnati di un riscontro verbale o scritto postumo ai Tavoli pregressi avvenuti finora ma senza risultati soddisfacenti visto che i dati peggiorano e c’è recrudescenza di incidenti e di vite, più o meno giovani, spezzate. Come FAST-CONFSAL, insieme a iscritti oggi a CAPITANATA.NEO, all’AIFVS e Funny Bike di Foggia, abbiamo realizzato sit-in, con manifestazioni e segnalazioni scritte a Provincia e Prefettura per la realizzazione delle opere finanziate. Solo sulla SS.89 si prospetta il completamento del tratto tra Manfredonia e Amendola (aeroporto) con sezione a carreggiate separate da spartitraffico centrale, aumentandone sicurezza e confort come fatto in prossimità dell’innesto con la Tangenziale SS. 673 a Foggia. Sul resto ancora nulla, nessun cantiere e nemmeno si ha notizia di adeguamenti progettuali come su SS. 89, sia sulla SS. 16 tratto Foggia-San Severo che sulla Tangenziale foggiana, in cui al lotto 2, all’altezza della ortogonale della pista, deve essere previsto un sottopasso stradale come realizzato a Forlì, sia per aumentare la sicurezza di esercizio delle due modalità, stradale e aerea, che per le prospettive di sviluppo future dell’aeroporto foggiano. In mancanza di risposte ufficiali e atti concreti, dopo questo ennesimo Tavolo, saremo costretti a cambiare il livello del confronto istituzionale.”
FAST-CONFSAL PUGLIA E BASILICATA
FAST CONSAL, PIANO STRATEGICO AdP 2023-28: PER GINO LISA FOGGIA LUCI E OMBRE!
La Kermesse a Bari ha delineato un Piano che vede aspetti positivi ma anche omissioni incomprensibili e tempistiche “fisarmonica”.
“Era dal 20 luglio del 2018 che chiedevamo un piano strategico anche per l’aeroporto di Foggia. Ieri a Bari presentato il piano complessivo per tutti e 4 gli scali pugliesi. Negli ultimi 20 anni sono state investite ingenti risorse pubbliche per opere infrastrutturali nella rete aeroportuale pugliese per oltre 554 mln di euro. A Foggia, “ben” 30 milioni cioè il 5,4% – afferma Pasquale Cataneo della FAST-CONFSAL di Puglia e Basilicata – il resto, oltre 520 mln a Bari, Brindisi e Taranto. Emerge pertanto una prima legittima domanda: è previsto dal Piano un riequilibrio territoriale negli investimenti? Nella cd. “messa a terra” nei singoli aeroporti e in particolare per chi ha il S.I.E.G.? E’ legittimo inoltre chiedersi se Aeroporti di Puglia SpA, come l’Assessorato regionale ai trasporti, allertati per tempo dalla scrivente O.S. lo scorso anno, hanno esplicitamente richiesto all’ANAS di prevedere nei lavori lotto 2 Tangenziale ovest di Foggia SS.673, un sottopasso stradale all’altezza della ortogonale della pista dell’Aeroporto Gino Lisa come già fatto a Forlì? Ciò sia per aumentare la sicurezza di esercizio per entrambe le modalità aerea e stradale che per poterne consentire l’eventuale allungamento visto che è l’unica testata dove poterlo fare!”.
Ieri di ciò non si è visto traccia nelle slide. Parimenti è accaduto nell’intervento, in tema di intermodalità, della titolare dell’Assessorato regionale ai Trasporti. E’ stato posto in risalto ciò che è stato fatto per i collegamenti ferroviari, duplicati, a Bari e Brindisi. A Foggia al riguardo nulla, seppur vi è la novità del raddoppio per la stazione AV del finanziamento da 40 a 80 mln di euro.
“E così per lo scalo aereo foggiano nessun accenno al collegamento ferroviario con la rete/stazione AV distante solo 3,5 km. Eppure Foggia è l’unico nodo/polo urbano crocevia di 2 Corridoi della Rete TEN-T. Non è servita nemmeno l’affermazione del Presidente nazionale dell’Enac che ha parlato di ruolo “istituzionale” dell’aeroporto foggiano. Quindi nemmeno la specializzazione di sede logistica del Polo regionale ed europeo (Balcani) della Protezione civile serve ad AdP e Regione per prevederlo – rimarca Cataneo - e questo “disco” va avanti da anni ma senza cantieri aperti. Infatti ben si conosce la DGR di Puglia n.1590/2017 che ne prevede l’allocazione, da 6 anni, con l’incarico affidato ad Aeroporti di Puglia e alla Sezione Regionale della Protezione civile. Ed è anche questa delle tempistiche “fisarmonica” e non definite nemmeno ieri un’altra delle questioni dirimenti. Un esempio della “fisarmonica” sono gli 8 giorni a Bari per allungare la pista con i circa 10 anni impiegati per quella di Foggia. Anche l’investimento del fotovoltaico risulta da chiarire. La superficie più rilevante che sarà installata a Foggia? Servirà per rendere energeticamente autosufficiente lo scalo dauno o sarà anche usata per contribuire a sostenere i consumi degli altri scali?”.
A queste domande e ad altre istanze, come quella del perdurare dell’assenza dell’opera “il Volo” o l’improvvisa modifica del nome allo scalo, che come FAST-CONFSAL porremo in un incontro che chiederemo a breve, con una nota scritta, al Consiglio di Amministrazione di AdP spa. Ciò per comprendere di più e meglio i numeri, le scelte, le misure e le tempistiche, con spirito critico ma costruttivo come sempre fatto. Un esempio accolto di nostre istanze proposte, inviate con pec all’inizio di novembre 2022, è stato quello relativo alla modifica del percorso dei bus, da e per la Campania. Da circa un mese, come da noi delineato con vantaggi per i fruitori di entrambe le aziende interessate (Air Campania e Aeroporti di Puglia), i bus si fermano davanti al Gino Lisa di Foggia a costo zero e a somma positiva per tutti. FAST-CONFSAL PUGLIA E BASILICATA
Oggi il tavolo a Roma con produttori, mugnai e pastifici per soluzioni su CUN, prezzi, import e Granaio Italia
Adesso sono 36 i comuni e 823mila i pugliesi che hanno aderito alla battaglia sulla filiera grano-pasta
Adesso sono 36 i comuni pugliesi, e rappresentano 823.789 abitanti, che hanno formalmente e ufficialmente aderito alla campagna di CIA Agricoltori Italiani a tutela della piena autenticità e tracciabilità totale della filiera italiana grano-pasta, a sostegno dei produttori cerealicoli e in difesa dei consumatori. Ad essi si aggiungono ANCI Puglia, Regione Puglia e i 51.221 italiani che hanno sottoscritto la petizione nazionale online (https://chng.it/zVC8sWyT75) nella quale sono evidenziati tutti i punti della piattaforma per salvare grano e pasta: attivazione immediata delle misure di Granaio Italia con l’avvio del Registro Telematico; piena e trasparente tracciabilità; istituzione definitiva della CUN, Commissione Unica Nazionale per la determinazione del prezzo del grano; ridistribuzione più equa della catena del valore interna alla filiera, col prezzo riconosciuto ai produttori che sia adeguato a qualità e costi di produzione sostenuti; campagna di informazione e di promozione pluriennale rivolta ai consumatori per valorizzare appieno la pasta realizzata con grano 100% italiano.
“DAVANTI AL MINISTRO 1 MILIONE DI ITALIANI”. “Lollobrigida è stato bravo e coraggioso a convocare il tavolo che oggi giovedì 3 agosto, alle ore 11 al Ministero, riunirà tutta la filiera sulle questioni che CIA Agricoltori Italiani, col sostegno di centinaia di migliaia di persone, ha sollevato in tutta la loro rilevanza e urgenza con una vasta e capillare campagna di mobilitazione e informazione”, dichiara Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale dell’organizzazione. “Davanti al ministro, stamattina, idealmente ci saranno 1 milione di italiani. Ci stiamo quasi arrivando a questi numeri, e li supereremo, perché la battaglia continuerà fino a quando produttori e consumatori vedranno soddisfatte le loro sacrosante rivendicazioni per una filiera pulita, equa, che salvaguardi realmente la sovranità e la sicurezza alimentare di questo Paese”.
UNA BATTAGLIA “PER”, NON “CONTRO”. “Ci confronteremo finalmente con mugnai e pastifici. Noi vogliamo il bene dell’intera filiera, la nostra non è una lotta “CONTRO” qualcuno, è una lotta “PER” il grano italiano”. “Gli italiani sono fiduciosi rispetto all’operato del ministro, e lo siamo anche noi. Confidiamo in Lollobrigida per l’attivazione di Granaio Italia, nonostante alcune organizzazioni agricole stiano facendo di tutto per impedirla, andando contro gli interessi degli agricoltori e facendo quelli della parte industriale” Il primo passo è quello di trovare soluzioni e misure utili a restituire redditività ai produttori ed equità lungo la catena del valore prodotto da ogni singolo componente della filiera. Sul tavolo convocato dal ministero c’è anche l’istituzione definitiva della CUN: CIA Agricoltori Italiani continua a sostenere che la sede naturale della Commissione Unica Nazionale per il prezzo del grano debba essere Foggia.
Ufficio Stampa Cia Puglia
Francesco Quitadamo
Sciscio: “Tensione e rabbia tra i cittadini, il Governo e l’Inps non scarichino le loro responsabilità”
In paese 450 percettori. L’Amministrazione: “Niente informazioni e non un euro per aiuti alternativi”
“Il Comune non potrà dare alcun aiuto, spetta al Governo valutare e fornire misure alternative”
VICO DEL GARGANO “I nostri Servizi Sociali, come quelli di tanti altri comuni italiani, in queste ore sono schiacciati dalla pressione di decine, centinaia di cittadine e cittadini che, legittimamente, sono preoccupati e spiazzati dalla sospensione comunicata via SMS del Reddito di Cittadinanza. Una nostra assistente sociale ha vissuto momenti di apprensione, perché le aspettative e la tensione riversate inopinatamente sulle strutture comunali rischia di sfociare in episodi molto spiacevoli. Occorre fare chiarezza: né l’Inps né il Governo hanno informato i Comuni e le strutture comunali dei Servizi Sociali della perentorietà di una decisione arrivata via SMS, senza delucidazioni sulle eventuali – e comunque a noi non note – misure alternative di sostegno. I Servizi Sociali del Comune di Vico del Gargano, al pari di quelli di altri comuni, non sono stati dotati di fondi per interventi alternativi di alcun tipo. Deve essere chiaro: agli ex percettori il Comune non potrà dare alcun aiuto, spetta al Governo e alle forze politiche che hanno eliminato il Reddito di Cittadinanza valutare e fornire misure alternative, noi anche volendo non abbiamo le risorse necessarie”. “Al Comune e ai suoi Servizi Sociali non sono stati dati né le indicazioni né il tempo e tantomeno il modo di poter dare risposte alle richieste di informazioni che arrivano da tanti vichesi privati, di punto in bianco, di una misura di aiuto per chi è in difficoltà economiche e occupazionali”. É Raffaele Sciscio, sindaco di Vico del Gargano, a spiegare quanto sta accadendo dopo la laconica comunicazione via SMS che l’Inps ha inviato a moltissimi cittadini di Vico. “A molti, ma non a tutti i percettori di RDC, perché c’è stato anche chi non è ha ricevuto alcuna comunicazione, ed è comunque in ansia perché non sa come interpretare il mancato avviso ricevuto”.
Una situazione pesante e rischiosa, ben descritta da Gennaro Gazzi, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali, il quale ha dichiarato che “La sospensione via sms sta scatenando una guerra sui servizi sociali”, e ha aggiunto che non è accettabile scaricare sui Servizi Sociali l’onere di ritardi, omissioni e propaganda.
“Alle cittadini, ai cittadini e alle famiglie vichesi raggiunte dall’sms che comunica la sospensione del RDC da oggi, 31 luglio 2023, voglio ribadire che, al momento, il Comune di Vico del Gargano e i suoi Servizi Sociali, al pari di tutti i comuni d’Italia, non hanno ricevuto alcuna comunicazione né sono stati dotati di fondi da utilizzare per aiuti alternativi al Reddito di Cittadinanza. Speriamo che la situazione sia chiarita al più presto da chi ha la responsabilità sulle decisioni assunte, vale a dire da Governo e Inps”.
“A Vico del Gargano”, aggiunge Sciscio, “sono circa 450 le persone che finora hanno percepito il Reddito di Cittadinanza. Comprendo appieno la loro preoccupazione e lo smarrimento di fronte a una comunicazione via sms che non dà nessuna risposta né informa su quali siano, se ve ne sono, le misure che in qualche modo potranno sostenere d’ora in poi chi continua a trovarsi in difficoltà economica e senza lavoro. Auspichiamo che Governo e Inps si prendano le proprie responsabilità e facciano subito chiarezza”.
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