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comunesanseveroPotenziamento del trasporto degli alunni con disabilità frequentanti la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado (anno scolastico 2023/24). Erogazione di 26 voucher alle famiglie di minori con disabilità residenti nel Comune di San Severo.

Il Comune di San Severo – Assessorato alle Politiche Sociali, la cui delega è seguita dall’Assessore alle Politiche Sociali Simona Venditti, informa che, a firma della Dirigente Area II Antonella Tortorella, è stato pubblicato un Avviso pubblico per la concessione per l’anno 2023, di un contributo economico alle famiglie, finalizzato a sostenere l’onere economico sopportato dalle medesime per la gestione del trasporto scolastico degli studenti con disabilità, privi di autonomia, residenti nel territorio comunale, frequentanti la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado anche in un comune diverso da quello di residenza. Il Comune di San Severo procederà all’erogazione di ventotto voucher del valore ciascuno di € 1.178,00 (costo unitario di riferimento di erogazione del servizio di trasporto degli alunni con disabilità) direttamente alle famiglie dei minori con disabilità, residenti nel territorio cittadino, che non usufruiscono del servizio erogato direttamente dal Comune.
Possono presentare domanda le famiglie: che non usufruiscono del servizio erogato direttamente dal Comune di trasporto scolastico e non abbiano usufruito di altri contributi per il medesimo servizio; con situazione reddituale del nucleo familiare (all’interno del quale è inserito il minore per il quale si richiede il voucher) non superiore a € 50.000,00 dimostrata dalla presentazione dell’attestazione ISEE in corso di validità (anno 2023); di minori residenti nel Comune di San Severo, affetti da minorazioni psichiche, fisiche o sensoriali, certificate ai sensi della legge n. 104/1992, art. 3, comma 3, ovvero ai sensi della legge n. 104/1992, art. 3, comma 1; di minori iscritti nell’anno scolastico 2023/24, alla scuola dell’infanzia, primaria o secondaria di primo grado, avente sede anche fuori dal territorio della Città di San Severo.
L’erogazione del voucher avverrà in modo proporzionale al reddito ISEE e alla distanza percorsa da casa a scuola. I 26 voucher, della somma massima di € 1.178,00 ciascuno, calcolati sommando l’importo spettante per reddito e quello per la distanza, saranno erogati fino alla capienza del fondo disponibile di € 30.628,00;
Il termine ultimo per la presentazione delle domande dirette a beneficiare del voucher è fissato per il giorno 15/12/2023.
Gli interessati, potranno contattare, esclusivamente per chiarimenti, l’Ufficio Servizi Sociali scrivendo un’e-mail all’indirizzo: ufficioservizisociali@comune.san-severo.fg.it oppure telefonicamente il numero 0882 339450 - RUP, ins. Grazia Cucci. Tutte le informazioni unitamente allo schema di domanda sono reperibili sul sito del Comune di San Severo https://www.comune.san-severo.fg.it/potenziamento-del-trasporto-degli-alunni-con-disabilita-frequentanti-la-scuola-dellinfanzia-primaria-e-secondaria-di-1-grado-anno-scolastico-2023-24-art-1-comma-174-della-legge-2/

Il Responsabile dell’Ufficio Stampa
Michele Princigallo

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ospedalesan giovanni rotondoRisultati Positivi dal Trapianto di Cellule Staminali Cerebrali in Pazienti con Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva
L’autorevole rivista Cell Stem Cell pubblica uno studio su una sperimentazione clinica di fase 1, che apre finalmente la via agli studi clinici di fase 2, dedicandogli la copertina.
Milano, 27 novembre 2023
Il trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva è sicuro, molto ben tollerato e con possibili effetti duraturi e protettivi da ulteriori danni al cervello dei pazienti.
È questo quanto emerge dallo studio coordinato dall’Ospedale IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza (CSS) di San Giovanni Rotondo e ideato dal Prof. Angelo Vescovi dell’Università di Milano - Bicocca, Direttore Scientifico dello stesso IRCCS, in collaborazione con il Prof. Stefano Pluchino dell’Università di Cambridge (UK).
I risultati di questa sperimentazione clinica di fase 1, pubblicati sull’autorevole rivista Cell Stem Cell – che gli dedica l’onore della copertina – aprono finalmente la via agli studi clinici di fase 2 in questa devastante malattia.
Il trapianto di cellule staminali neurali direttamente nei ventricoli laterali del cervello è stato effettuato per la prima volta nell’uomo, coinvolgendo 15 pazienti affetti da Sclerosi Multipla Secondaria Progressiva in fase avanzata.
Lo studio rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo di terapie cellulari avanzate per le forme progressive di Sclerosi Multipla, patologia per la quale non esiste attualmente una terapia curativa. Alla sperimentazione hanno partecipato anche l’AOSP S. Maria di Terni, l’Università del Colorado e l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) con sede a Lugano in Svizzera, presso il quale è stata centralizzata la valutazione delle immagini radiologiche. Lo studio, in parte supportato dalla Fondazione CARIT (Terni), generosamente sostenuto dalla Regione Puglia, è stato avviato su iniziativa di Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita dello Stato Vaticano.
Come sottolineato dal Prof. Vescovi, le cellule staminali cerebrali utilizzate sono scevre da problematiche etiche in quanto isolate da feti deceduti per cause naturali. È inoltre particolarmente
rilevante il fatto che, da un singolo donatore, sia stato possibile ottenere un numero virtualmente illimitato di queste cellule staminali. Questo significa che, nelle sperimentazioni a seguire, si potranno usare le stesse cellule per tutti i trattamenti, risolvendo l’enorme problema della mancanza di riproducibilità tra studi diversi, dovuto principalmente all’uso di cellule provenienti da diversi donatori.
I pazienti sottoposti al trapianto sono stati monitorati per 12 mesi. Durante l’intero anno non sono stati riscontrati decessi o eventi avversi gravi dovuti al trattamento. Gli effetti collaterali sono stati modesti, temporanei e comunque reversibili.
Tutti i pazienti all’inizio del trial clinico mostravano alti livelli di disabilità – erano per esempio costretti ad utilizzare la sedia a rotelle – ma nel corso del monitoraggio di dodici mesi non hanno mostrato alcun aumento del grado di disabilità o un peggioramento della sintomatologia. Nessuno dei pazienti ha inoltre mostrato sintomi che indicassero una recidiva o, segni di progressione clinica, suggerendo una sostanziale stabilità della patologia.
Un aspetto degno di nota è inoltre emerso dalla valutazione post-trapianto del “volume cerebrale complessivo”. Nei pazienti sottoposti al trapianto, si è osservato che, tanto più alta era la dose di cellule staminali trapiantate, tanto più si notava una diminuzione del volume cerebrale. L’ipotesi è che il fenomeno possa essere legato ad un effetto anti-infiammatorio o anche neuroprotettivo dovuto all’azione delle cellule staminali cerebrali iniettate.
Questa interpretazione ha trovato ulteriore riscontro nei rilevanti cambiamenti molecolari che le cellule staminali cerebrali hanno prodotto nel corso dello studio clinico. I ricercatori hanno infatti misurato, nel fluido cefalorachidiano (che bagna il cervello e le sue cavità) dei pazienti trapiantati, le variazioni nei livelli di alcune molecole collegate ai meccanismi attraverso i quali il tessuto nervoso utilizza e metabolizza gli acidi grassi, anche per produrre energia. Si è osservato come, quanto maggiore fosse la dose di cellule staminali trapiantata, tanto maggiori fossero i livelli di acidi grassi rilevati nel liquido cefalorachidiano dei pazienti. Aspetto di notevole importanza è che i livelli persistevano elevati per un periodo di almeno un anno dal trapianto.
Il Prof. Stefano Pluchino ha affermato: “È assolutamente necessario sviluppare nuovi trattamenti per le forme progressive di SM e siamo molto soddisfatti dei risultati che abbiamo ottenuto e che rappresentano un passo in avanti fondamentale per lo sviluppo di terapie cellulari per il trattamento della SM”
Il prof. Angelo Vescovi ha commentato: “Siamo consapevoli del fatto che il nostro studio ha delle limitazioni legate alle sue piccole dimensioni e a possibili effetti confondenti derivati dai farmaci immunosoppressivi - Ciononostante, il fatto che il nostro trattamento sia sicuro e che gli effetti correlino con la quantità di cellule iniettate, mantenendosi per oltre 12 mesi, significa che possiamo
procedere alla fase successiva del trial clinico (fase 2), anche grazie alla disponibilità delle cellule staminali già prodotte e conservate nell’ officina GMP (autorizzata AIFA) di Casa Sollievo della
Sofferenza, grazie alla quale – unico caso al mondo – la disponibilità del farmaco cellulare non sarà più un problema.”
Entrambi gli scienziati hanno concluso: “Ci sono voluti quasi 30 anni dalla scoperta delle cellule staminali cerebrali per arrivare a questo trattamento terapeutico sperimentale. Ora si apre la strada verso studi di efficacia più ampi, che seguiranno a breve”.

Ufficio della Comunicazione e Relazioni Esterne
Fondazione IRCCS Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza
Opera di San Pio da Pietrelcina

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olioolivaextravergineCampagna olivicolo-olearia, i riscontri di “Un giro d’olio” a Cerignola, Torremaggiore, Vieste e Vico

FOGGIA “Dovremo aspettare la prima decade di dicembre per avere un quadro definitivo su quantità e qualità della campagna olivicolo-olearia 2023-2024, di certo queste prime settimane di raccolta hanno iniziato a darci risposte positive su tutte e due i fronti, per questo motivo siamo cautamente fiduciosi, l’olio prodotto quest’anno in Capitanata sarà il top”. É Guido Cusmai, presidente dell’Associazione Provinciale degli Olivicoltori di Foggia, al termine del secondo educational tour nell’ambito di “Un giro d’olio”, a tracciare un primo bilancio sulle settimane più importanti per il settore olivicolo.
“Un giro d’olio” è un’iniziativa organizzata da Apo Foggia, il progetto è stato finanziato nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, Misura 3 - Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, sottomisura 3.2 “Sostegno alle attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno”.
A CERIGNOLA. A Cerignola, sono ancora diversi i grandi produttori olivicoli impegnati nella raccolta della coratina. Tempi della raccolta che, anche a causa del clima, quest’anno si sono piuttosto allungati, con gli olivicoltori che hanno dovuto affrontare una serie di disagi. Giornalisti e buyer di “Un giro d’olio”, nella terra di Giuseppe Di Vittorio, hanno visitato sia gli uliveti di coratina sia quelli in cui nasce la Bella di Cerignola, la regina delle olive da tavola.
A TORREMAGGIORE. Il viaggio è proseguito dal Basso all’Alto Tavoliere, con gli ospiti approdati nella terra d’elezione della Peranzana, l’oliva dalla doppia vocazione, da mensa e da spremitura, che dà vita a un olio extravergine d’oliva sempre più apprezzato e richiesto sui mercati di tutto il mondo. Anche a Torremaggiore la stagione olivicola va delineandosi in modo positivo, sia per la quantità che per la qualità.
SUL GARGANO. A Vieste, attività frenetica e febbrile dei frantoi ancora in piena campagna olearia. Sono decine i piccoli produttori che, proprio in questi giorni, si affrettano a conferire le proprie olive alle aziende olearie per la molitura. Il profumo dell’olio novello che se ne ricava si fa sempre più intenso, in questi giorni, nel vasto agro viestano. Stesse scene nei due frantoi di Vico del Gargano dove, come a Vieste, prevalgono gli oliveti di ogliarola garganica. Anche a Vico la campagna olivicolo-olearia sta procedendo in modo positivo, dopo una serie di annate, le ultime, che qui sono state caratterizzate da grandi difficoltà.
PROMESSE MANTENUTE. “Abbiamo mantenuto le nostre promesse”, dichiara Guido Giuliani, “perché, come avevamo detto ai nostri ospiti al giorno del loro arrivo, il viaggio nell’olivicoltura della Daunia avrebbe messo in evidenza un territorio e delle aziende davvero meritevoli di attenzioni e capaci di stupire per le loro eccellenze”. La sottomisura 3.2, strumento attraverso il quale è stato promosso e finanziato il progetto, ha alcuni obiettivi precisi: innanzitutto, le attività poste in essere mirano a migliorare la conoscenza dei regimi di qualità; a innovare le caratteristiche dei processi produttivi e a ottimizzare le tecniche agricole utilizzate per esaltare proprietà qualitative, nutrizionali e organolettiche degli olii extravergini d’oliva. Un altro obiettivo del progetto è quello di promuovere azioni di sostegno della fase di commercializzazione, con attività rivolte prevalentemente agli operatori del settore, in particolar modo a buyers, stampa, opinion leader, attraverso l’utilizzo di strumenti di comunicazione e iniziative di incoming.

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carlantinoIl sindaco Coscia: “Dalla società proponente nessun coinvolgimento dei carlantinesi e del Comune”

“Premetto con la massima chiarezza che non siamo contrari al progetto per principio, ma non possiamo permettere che qualcuno venga a casa nostra a modificare il nostro paesaggio e il nostro ambiente senza aver avuto alcun minimo confronto con l’amministrazione comunale e, soprattutto, con i cittadini di questo paese. Anche il sindaco di Celenza Valfortore condivide questa posizione. Del resto, questi territori hanno già pagato a caro prezzo la costruzione, a suo tempo, della grande diga di Occhito. Ci sono opere che significano ricchezza per altri territori, ma non per quelli in cui vengono realizzate”.
Con queste parole, il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, dichiara l’altolà al progetto che prevede la costruzione di un impianto eolico costituito da ben 17 aerogeneratori, per una potenza complessiva pari a 98 MW, da realizzarsi nei comuni di Carlantino e di Celenza Valfortore.
Il piano di lavoro prevede, inoltre, la costruzione di opere di connessione alla RTN e sistema di accumulo da 30 MW ricadenti anche nei comuni di Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia e Torremaggiore.
La società intestataria del progetto, che ha messo in moto l’iter burocratico senza interfacciarsi con gli enti locali, è la “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” con sede legale a Potenza. L’azienda, che si occupa di impianti eolici onshore, ha fatto pervenire il progetto già “impacchettato” al Comune di Carlantino solo il 13 novembre scorso. “Progetti di tale portata mettono in discussione le strategie e la sopravvivenza dei nostri territori – ha proseguito il sindaco Coscia -, quindi non permetteremo a nessuno di colonizzare i nostri territori e per questo, come amministrazione, stiamo provvedendo a incaricare esperti del settore per bloccare questo progetto”. La società “Rinnovabili Sud Due S.r.l.” ha presentato lo scorso 9 ottobre al Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica l’istanza per l’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto. “Dalla società interessata – ha concluso Coscia – non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di confronto, anche in merito alle compensazioni che ogni ente ha diritto di ricevere per la sottrazione dei terreni e per le conseguenze dell’impatto sull’atmosfera, sul conseguente rumore, sulla flora, sulla vegetazione e sulla fauna”.
Durante la costruzione dell’impianto, infatti, gli impatti previsti saranno legati all’azione stessa di costruzione e alle attività legate a scavi e riporti per la realizzazione delle trincee necessarie alla posa dei cavidotti, per la costruzione delle piste e per lo scavo delle fondazioni degli aerogeneratori. Tali attività causeranno (in misura ridotta, a parere della società) polveri e inquinanti contenuti nei gas di scarico dei mezzi d’opera.
La destinazione d’uso di tipo agricolo dell’area causa la modificazione del paesaggio, in cui la vegetazione spontanea viene sostituita principalmente dalle colture erbacee (cerealicole e ortive). Tale processo causa un notevole impoverimento di specie e habitat.
Non solo, le opere in progetto potrebbero potenzialmente interferire con le specie animali all’interno del sito, in particolar modo durante il periodo della riproduzione.
“Per tutti i motivi che ho brevemente illustrato, ci opporremo alla realizzazione del progetto”, ha concluso il sindaco Graziano Coscia.

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ospedalesan giovanni rotondo
• Sarà trapiantata su una bambina affetta da una grave patologia. Salgono a 25 le unità di sangue cordonale inviate in 8 stati esteri dalla Banca Cordonale della Regione Puglia, affidata all’Ospedale di San Giovanni Rotondo

• In questi 15 anni di attività sono state raccolte 20.000 unità di sangue cordonale che hanno generato circa 1.900 “bancaggi”. Le cellule staminale emopoietiche contenute nel cordone sono utilizzabili a scopo di trapianto in diverse patologie onco-ematologiche o genetiche e possono essere utilizzate anche per altri scopi clinici

Nei giorni scorsi un’unità di cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale custodita nella Banca Cordonale della Regione Puglia, affidata all’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, è stata inviata negli Stati Uniti per essere utilizzata a scopo di trapianto su di una bambina affetta da una grave patologia del midollo osseo.
Individuata nel registro internazionale di donatori di cellule staminali, l’unità bancata all’Ospedale di Padre Pio è stata rilasciata con urgenza, vista la gravità della malattia, solo dopo accurate verifiche necessarie per identificarla come geneticamente compatibile con il ricevente. Dal 2008 salgono così a 25 le unità di sangue cedute dalla Banca Cordonale della Puglia per scopo di trapianto. Di queste, 16 sono state cedute in Europa (6 in Francia, 6 in Italia, 1 in Olanda, 1 in Danimarca, 1 in Spagna, 1 Regno Unito), 1 in Asia (Israele) e 8 negli Stati Uniti.
«Trovare la compatibilità di un donatore con un ricevente e finalizzarla con un trapianto che potrebbe rivelarsi salvavita è sempre un momento di profonda emozione e soddisfazione per tutti gli operatori sanitari coinvolti nel percorso di sensibilizzazione e di raccolta del sangue cordonale – ha sottolineato Michele Santodirocco, medico responsabile della Banca Cordonale della Regione Puglia di San Giovanni Rotondo –. Tutti gli operatori coinvolti nella sensibilizzazione, nella raccolta e nel bancaggio delle sacche cordonali – medici, infermieri, ostetriche, biologi, tecnici, persino gli autisti della rete ospedaliera regionale – fanno ogni giorno del proprio meglio per garantire speranze di cure a molte famiglie. Il traguardo delle 25 sacche inviate per trapianto è stato possibile raggiungerlo, è bene ribadirlo, solo grazie alla sensibilità e alla generosità di tante coppie che hanno compreso l’utilità sociale della loro scelta e hanno fatto un dono consapevole che non comporta alcun rischio né per il nascituro né per la partoriente».
In questi 15 anni di attività della Banca, in diversi ospedali pugliesi sono state raccolte 20.000 unità di sangue cordonale confluite a San Giovanni Rotondo che hanno generato circa 1.900 bancaggi, cioè sacche praticamente utilizzabili per trapianto di staminali emopoietiche salvavita. Il sangue del cordone ombelicale è prezioso poiché è una ricca fonte di cellule staminali emopoietiche utilizzata nei trapianti in pazienti con patologie onco-ematologiche – leucemie, linfomi, malattie del sistema immunitario, anemie – o genetiche, in alternativa alle cellule staminali del midollo osseo, in particolare nei bambini.
Donare il sangue cordonale è facilissimo ed è possibile farlo nei 16 punti nascita della Regione Puglia. Ogni coppia può chiedere di effettuare la donazione che avviene dopo un minuto dal parto, in piena sicurezza e senza rischi, quando il neonato è stato già affidato al personale sanitario. La sacca raccolta viene inviata alla Banca del Sangue Cordonale e, se risulta idonea ai fini clinici per cellularità, viene validata, tipizzata per l'invio dei dati genetici al Registro Italiano IBMDR e crioconservata in azoto liquido per anni, in attesa di una richiesta da parte di un centro trapianti.
Passata la pandemia, anche grazie alla riattivazione dei centri di raccolta degli Ospedali Riuniti di Foggia, dell’Ospedale di Bisceglie e all’attivazione del centro di raccolta di Barletta, le donazioni di sangue cordonale sono tornate a crescere. Le sacche non idonee al trapianto, è bene sottolineare, vengono utilizzate anche per altri scopi clinici. Servono a produrre: gel piastrinico utilizzato nella cura delle ulcere da diabete; collirio oftalmico impiegato nel trattamento delle ulcere della cornea; globuli rossi cordonali a scopo trasfusionale nell’anemia dei neonati pretermine.
In Italia la normativa consente di raccogliere e conservare le cellule staminali del cordone per uso allogenico-solidaristico, cioè da destinare ad altre persone. È consentita la raccolta e la conservazione per uso dedicato soltanto nei seguenti casi: al neonato con patologia in atto al momento della nascita o identificata in fase prenatale, o per un fratello/sorella del nascituro, affetti da patologia per la quale risulti appropriato l’utilizzo di cellule staminali da cordone. È altresì consentita la conservazione di sangue da cordone ombelicale per uso dedicato nel caso di famiglie ad alto rischio di avere ulteriori figli affetti da malattie geneticamente determinate, per le quali risulti scientificamente fondato e clinicamente appropriato l'utilizzo di cellule staminali. In questi due casi, uso allogenico-solidaristico e uso dedicato per patologia comprovata, la conservazione del sangue cordonale è gratuita e tutti i costi sono a carico del SSN.

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